L’ambiente ci chiede aiuto
La scorsa settimana, per soli due giorni, Napoli ha ospitato il G20 sul Clima. Sono intervenute le potenze mondiali unite verso l’obiettivo Agenda 2030, che prevede la lotta al cambiamento climatico e dà il via alla transizione ecologica del dopo pandemia e dunque dalla ripresa che lentamente avviene attualmente.
Sui 60 punti chiavi ne sono stati approvati solo 58: la produzione di energia grazie al carbone è ancora un problema da risolvere entro il 2025 come quello di mantenere la soglia dei 1,5 gradi rispetto al riscaldamento globale entro il 2030.
La vittoria, al contrario, si concentra sulla protezione degli ecosistemi e la biodiversità, che include la salvaguardia del mare e punta a incentivare il riciclo della plastica, affinché si riduca drasticamente. Ma il vero cambiamento si conquista attraverso le nuove tecnologie, cominciando a pensare al concetto di resilienza, città intelligenti e a misura d’uomo.
In effetti, se ci pensiamo, qualche modifica è già in atto. Basta accorgersene e osservare ciò che avviene intorno a noi! Le strade cittadine vengono percorse in lungo e in largo con monopattini elettrici, biciclette e altri mezzi che abbracciano l’idea di sostenibilità, alla quale noi siamo molto legati.
È quindi ora di adeguarsi al sistema ed essere in grado di sforzarsi e adeguarsi a questa metamorfosi. L’azione diventa pertanto sostanziale a favore di un ecosistema che ora è in emergenza, soprattutto a seguito delle impreviste alluvioni che hanno messo in ginocchio Germania, Olanda, Belgio e Cina. E in questi giorni il mal tempo aggredisce il Nord Italia.
Ma non solo. Attualmente la Sardegna va a fuoco e il Canada è stato preda degli incendi nei giorni scorsi. E le conflagrazioni, si sa, sono il terribile dramma che affligge la terra durante i periodi estivi, facendoci perdere ettari ed ettari di verde e privandoci della linfa necessaria per vivere. Oltretutto spogliando la popolazione dei suoi averi e della natura circostante.
Siamo tuttavia in grado di porci una domanda? Attualmente in TV trasmettono la pubblicità che riguarda il Climate Pledge e bambini e ragazzi ci invitano a preoccuparci dell’ambiente. Non è quindi il caso di ascoltare i loro consigli?
Infine, le Olimpiadi che si stanno svolgendo a Tokyo sono soggette a dei cambiamenti di programma per via dell’arrivo del tifone In-Fa che si dirige verso Cina e Giappone. Sicuramente questi fenomeni atmosferici non sono inusuali da quelle parti, ma frutto tuttavia di alterazioni climatiche di cui si studiano le cause con più frequenza.
Nel frattempo godiamoci queste due intense settimane di gare e magari saremo in grado di stendere un Editoriale di chiusura prima delle vacanze, per parlare dell’Italia, dello sport che è pura energia e sinonimo di rinascita, di cui abbiamo estremamente necessità.