Il teatro Tor Bella Monaca da oggi 9 a lunedì 11 settembre ricorda il Cile con ‘El pueblo unido (1973-2023) – cinquant’anni’, una breve rassegna cinematografica e la partecipazione del gruppo storico gli Inti-Illimani per non dimenticare il Golpe dell’11 settembre del 1973
Il 5 settembre scorso all’interno della Sala del Carroccio in Campidoglio a Roma si è svolta la conferenza stampa di ‘El pueblo unido (1973-2023 – cinquant’anni’ alla quale hanno presenziato Svetlana Celli – Presidente Assemblea Capitolina, Miguel Gotor – Assessore alla Cultura del Comune di Roma, Patricia Mayorga – Addetta Stampa Ambasciata del Cile, Filippo D’Alessio – Direttore del Teatro Tor Bella Monaca, Valentino Saliola – Presidente Helikonia e Roberto Grossi – Presidente Globart.
Lo scopo della rassegna cinematografica, che si terrà da oggi 9 all’11 settembre al teatro Tor Bella Monaca, è di restituire al pubblico la storia cilena e ciò che il Golpe ha significato per il Cile e il resto del mondo.
Ricordiamo che l’11 settembre del 1973 i membri delle forze armate attaccarono la Casa de la Moneda, il palazzo presidenziale occupato da Salvador Allende, al fine di attuare un colpo di stato causa della dittatura del generale Augusto Pinochet, durata fino all’11 marzo del ’90.
Il Golpe inoltre segnò il termine della sfortunata esperienza dell’Unidad Popular, ponendo fine alla speranza di costruire un socialismo cileno non autoritario nell’ambito della legalità costituzionale.
El pueblo unido: un sistema democratico fallito
Le considerazioni dei rappresentanti delle istituzioni hanno rimarcato quanto il Golpe cileno abbia segnato l’intero paese, facendo fallire l’idea di un sistema democratico che il Cile aveva avviato.
Celli, Gotor, Mayorga, D’Alessio e Grossi hanno tenuto infatti a precisare quanto l’11 settembre ’73 rimanga una data significativa che ricorda tuttora un regime che potesse espandersi anche in Italia che – all’epoca – soffriva di atti di terrorismo estremi.
Si sono susseguiti così aneddoti della vita dei singoli esponenti i quali hanno tenuto a sottolineare l’importanza di arrivare nel nostro paese da profughi politici per successivamente trovare e vivere una calorosa accoglienza – “ho trovato la mia casa” o quello di essere militanti di sinistra e di combattere per valori a quei tempi essenziali.
Il direttore del Tor Bella Monaca, Filippo D’Alessio, inoltre esprime quanto loro siano “curiosi, coraggiosi e militanti” in relazione alle tante esperienze che la capitale offre, ospitando il simbolo della musica cilena, gli Inti-Illimani, che attraverso la musica e la politica ha contribuito a far crescere una consapevolezza sociale e politica determinante.
El pueblo unido: Inti-Illimani
Valentino Saliola invece narra della valenza dell’amicizia che lo lega al gruppo storico e musicale, composto da autori di melodie e brani che tuttora compongono il quadro della storia della musica mondiale, ed è così spiegato il motivo di ospitare gli Inti-Illimani al Tor Bella Monaca.
Un’ensemble che è entrata nella memoria, che ricopre un “ruolo di ambasciatore” e che sin dalla sua nascita ha segnato una novità sonora grazie ai testi delle canzoni capaci di esprimere uguaglianza, democrazia e tanto altro, facendo sentire i giovani dell’epoca “cittadini del mondo” attraverso la sua musica popolare che parlava della vita delle persone.
Infine l’intervento video di Alessandro Benvenuti facilita a comprendere quanto il gruppo musicale abbia influenzato anche la sua persona come le ragazze e i ragazzi degli anni ’70.
Un’occasione questa per recarsi al Tor Bella Monaca, teatro sito in una delle periferie della capitale che necessita di rinascere e riemergere dal clamore delle brutte notizie, per approfondire la storia del Cile sotto forme artistiche che ne disegnano l’espressione culturale.
Annalisa Civitelli
Foto: Agnese Ruggeri
Il programma
Teatro Tor Bella Monaca
El pueblo unido (1973-2023) – cinquant’anni
9 – 11 settembre
9 settembre
ore 18 – Sala piccola
Santiago, Italia – di Nanni Moretti
Italia | Francia | Cile – 2018 – documentario
Il film documentario racconta i mesi successivi al colpo di Stato in Cile del 1973 attraverso filmati d’archivio e interviste odierne ai protagonisti, concentrandosi particolarmente sul ruolo rivestito dall’ambasciata italiana a Santiago del Cile.
ore 20 – Arena esterna
Cile- Il mio paese immaginario
regia Patricio Guzmán
Francia | Cile – 2022 – distribuito da Zalab e Wonder
Ottobre 2019: una rivoluzione inaspettata, un tumulto sociale esplode per le strade di Santiago chiedendo più democrazia, una vita migliore, una nuova Costituzione. Con una prospettiva tutta al femminile, manifestanti, giornaliste, psicologhe, artiste, dottoresse, politologhe esperte e giovani politiche ci accompagnano nella protesta fino all’assemblea costituente per la riscrittura della costituzione nazionale.
ore 22 – Arena esterna
in anteprima nazionale
Un bastardo e l’eredità di Pinochet
di Pepe Rovano
Cile – 2023 – documentario
Bastardo segue l’odissea del figlio di un poliziotto cileno, condannato per omicidio, mentre cerca di riparare il passato per non rimpiangere il suo futuro.
ore 24 – Arena esterna
Maglietta Rossa
di Mimmo Calopresti
Italia – 2009 – documentario
Film documentario che racconta la finale di Coppa Davis tra Italia e Cile del 18 dicembre 1976, quando Adriano Panatta scese in campo per affrontare il doppio con Paolo Bertolucci, indossando una maglietta rossa.
domenica 10 e lundeì 11 settembre
ora 21 – Arena esterna
El pueblo unido (1973/2023) – Cinquant’anni
con gli Inti-Illimani Historicos
in collaborazione con il sistema Teatri in Comune di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura
Coordinamento gestionale di Zètema Progetto Cultura ed Helikonia
Patrocinio dell’Ambasciata del Cile.