Dal 30 gennaio al 2 febbraio scorsi, lo splendido teatro di Villa Torlonia, a Roma, ha ospitato ‘Elena’, un poemetto trasformato in monologo da Elena Arvigo, che scritto negli anni ’70 dall’autore greco Gianni Ritsos, utilizza la mitologica figura della regina di Sparta per rappresentare una potente metafora dedicata con lo stesso peso alla donna, alla bellezza e alla guerra
Una donna molto anziana è sola con se stessa in un luogo privo di riferimenti: abbandonata a un toccante soliloquio, quella debole anima svela di essere Elena la regina di Sparta, la quale, ormai lontana dalle proprie avventure, riflette su tutto ciò che ha caratterizzato la sua leggendaria esistenza.
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‘Elena’ l’opera teatrale che Ghiannis Ritsos ha composto mentre era detenuto in un campo dì concentramento in Grecia, analizza la complessità e la tragedia della figura di Elena di Troia, intrecciando la mitologia con la riflessione sociale e disegnando Elena come una figura sia intima sia universale.
Elena: un racconto ricco di suggestioni
Il lavoro ha una struttura minimalista e la figura della Regina, interpretata superbamente dall’Arvigo, si confronta direttamente con il pubblico, raccontando non soltanto la sua storia, ma anche le percezioni e le proiezioni che il mondo ha su di lei.
Questo approccio rende lo spettacolo personale e riflessivo, mettendo in discussione i concetti di bellezza, di guerra e il ruolo delle donne nelle narrazioni storiche e mitologiche.
La scrittura di Ritsos, poetica e potente, dà vita a numerose suggestioni, tuttavia la rappresentazione può risultare di difficile fruizione per chi non ha familiarità con la mitologia greca, poiché richiede una certa predisposizione alla contemplazione e all’interpretazione.
La regia della stessa Arvigo è sobria e sofisticata, con una scenografia essenziale che concentra l’attenzione sull’attrice e sul testo.
Un’interprete straordinaria
L’intero lavoro è infatti contenuto nella prestazione maestosa di Elena Arvigo: la straordinaria attrice supera con il proprio talento la sostanza del copione, portando sul palcoscenico un personaggio pieno di sfumature che ammalia gli spettatori.
La bravura della protagonista rischia quasi di sopraffare tutta la messinscena, senza però farlo veramente; la sua prestazione è comunque sensazionale e la globalità della narrazione non può che risentirne in maniera positiva.
Il pubblico assiste ammutolito allo spettacolo e una volta terminata l’azione, dalla platea si alzano numerosi applausi carichi di approvazione ed entusiasmo.
Gabriele Amoroso
Teatro Villa Torlonia
dal 30 gennaio al 2 febbraio
Elena
di Ghiannis Ritsos
Traduzione Nicola Crocetti
Regia Elena Arvigo
con Elena Arvigo e Monica Santoro
Datori luci Victoria de Campora e Andrea Iacopino
Disegno Luci Luigi Chiaromonte e Elena Arvigo
Scene e costumi Elena Arvigo in collaborazione con Maria Alessandra Giuri
Produzione Teatro OUF Off con Associazione Santa Rita & Jack teatro