Dal 28 aprile al 7 maggio 2023, le compagnie teatrali Castalia e Mauri-Sturno rappresentano ‘Èpos – Iliade, Odissea, Eneide’. Tre dei passaggi più famosi di alcune delle più grandi opere epiche del mondo mediterraneo vengono rielaborati, recitati e musicati in uno spettacolo semplice, ma di grande impatto
Il nome di Giovanna Bemporad non è distinguibile nell’immediato per chi non lavora nel mondo dell’opera classica, ma il suo apporto alla divulgazione, traduzione e riconoscibilità popolare dei poemi epici non va sottovalutato.
Le sue traduzioni in italiano di Iliade, Odissea ed Eneide sono tra le più utilizzate d’Italia, dagli appassionati di opere classiche ai libri di studio scolastici; un lavoro guidato da una passione genuina, che mette in evidenza l’elemento umano alla base di testi spesso ritenuti ostici e freddi. In particolare l’Odissea, per la quale ha una passione speciale.
“Io sono Ulisse, voi siete, ciascuno di voi è Ulisse”, aveva proclamato la Bemporad in un’intervista per la Rai del 1987. “Noi torniamo alla nostra casa, la liberiamo dai malvagi e la purifichiamo. Noi sappiamo che anche da così dolce pace ci strapperemo un giorno, per andar là dove un remo è creduto una pala da grano o per trovare la risposta definitiva per alla domanda che ci siamo posti nascendo”.
La passione per il mondo classico in Èpos
Questa sua predilezione è trasmessa anche ad Èpos, qui contestualizzata in ‘Èpos’ – Iliade, Odissea, Eneide, attraverso una lettura drammatica e musicata di alcuni dei momenti più noti delle principali opere tradotte dalla stessa Bemporad, semplice da parere banale.
Il personaggio tuttavia viene elevato dall’esecuzione che sfrutta un setting agevole e dei passaggi drammatici ben conosciuti per rivolgere l’attenzione al suo strumento migliore: i suoi attori.
Èpos: talento in scena
Il duello tra Achille ed Ettore, la morte del principe troiano e la furia del Pelide vendicativo; i pericoli in mare affrontati da Odisseo, tra le ammalianti sirene e la fame mostruosa di Scilla e Cariddi; l’amore travagliato di Enea per la regina Didone, che ritrova nell’Oltretomba accompagnato dalla Sibilla Cumana.
Questi sono i passaggi interpretati sotto la guida sapiente di Vincenzo Zingaro, drammaturgo laureato in lettere ed Eccellenza Nazionale premiata alla Camera dei Deputati. La sua lettura è intensa, straziante e immersiva; con una voce forte e una presenza immediata incarna pienamente la figura del poeta classico.
Lo accompagnano tre attori più giovani, che si scambiano i ruoli di narratori e vari personaggi.
Un’interpretazione possente
Il tono languido di Sina Sebastiani, e quello più profondo e passionale di Annalisa Amodio formano una combinazione elegante e bilanciata, che permette loro di interpretare allo stesso modo il pericolo sottile delle sirene e l’insidia strategica di Atena, completandosi e accompagnandosi a vicenda, mentre Piero Sarpa dona al suo Achille una potenza iraconda di grande impatto.
Nessuna scenografia a disposizione, se non uno sfondo di rete che cambia colore con un sapiente gioco di luci, evocando le montagne di Troia prima e l’azzurro mediterraneo dopo.
Non serve altro: gli attori sono pienamente a loro agio nelle loro parti, e la loro interpretazione possente sorregge da sola lo spettacolo. Anche la colonna sonora, interpretata dal vivo da un quartetto di due tastiere, un flauto e una percussione, ravviva gli scenari e arricchisce la situazione, caricandola di un vigore tridimensionale.
L’amore del teatro Arcobaleno per l’opera classica giunge alla sua conclusione naturale: un’iniziativa semplice, classica quanto le storie che racconta, e proprio per questo efficace.
Maria Flaminia Zacchilli
Teatro Arcobaleno
Dal 28 aprile al 7 maggio
Èpo – Iliade, Odissea, Eneide
Diretto e interpretato da Vincenzo Zingaro
con Annalisa Amodio, Sina Sebastiani e Piero Sarpa
Giovanni Zappalorto tastiere
Debora Guerrini tastiere e voce
Francesca Calandri flauti
Rodolfo Demontis percussioni
Musiche Giovanni Zappalorto
Disegno luci Giovanna Venzi
Scena Cristiano Paliotto
Fonica Valerio Burdo
Organizzazione Barbara Gai Barbieri
Promozione Elisabetta Martinelli