Fino allo scorso 6 gennaio, la Familie Flöz ha fatto tappa a Roma con ‘Feste’, uno dei migliori spettacoli che il collettivo tedesco ha in repertorio e che ha incantato gli spettatori della Sala Umberto con una profonda storia che rappresenta la vita e la morte
In una splendida villa affacciata sul mare è in corso una festa di nozze, ma mentre ai piani superiori sposi e invitati si divertono e brindano, nelle aree più basse della magione il personale e la servitù lavorano alacremente per far sì che tutto si svolga nel migliore dei modi: tuttavia l’arrivo di una figura inaspettata cambia le carte in tavola per tutti.
Come sempre attesissima, la Familie Flöz è finalmente tornata a Roma – dopo lo spettacolo del 2019 Teatro Delusio – e di nuovo ha estasiato il pubblico della sala Umberto con ‘Feste’, un lavoro profondissimo che il gruppo teatrale tedesco porta in giro per tutta l’Europa già da diversi anni.
Feste: le parole non servono
Anche in questo caso, la compagnia mette in scena un’opera priva di dialoghi nella quale ognuno dei tre attori protagonisti raffigura diversi personaggi, indossando le loro ormai caratteristiche maschere e dando vita a una storia nella quale soltanto il linguaggio del corpo riesce a descrivere una serie sterminata di sentimenti.
Il nodo principale di ‘Feste’ sembra essere a prima vista la lotta di classe, in realtà tuttavia, com’è tipico delle produzioni della Familie Flöz, la messinscena nasconde molto di più e i soggetti trattati tra le righe sono di tutt’altra natura.
Nel corso della rappresentazione, infatti lo spettatore riesce a percepire come lo spettacolo affronti, quasi sfiorandoli, i temi del ripensamento, dell’altruismo, della solitudine, della solidarietà e dell’istinto di sopravvivenza.
Un lavoro magico
A dirigere questa splendida drammaturgia è ancora una volta Michael Vogel il quale, con una mano che sembra muovere un pennello fatato, disegna una successione di scene capaci di emozionare e divertire allo stesso tempo.
Non di meno, il bravissimo regista si dimostra anche formidabile nell’esaltare la bravura dei tre attori presenti sul palco (Andres Angulo, Johannes Stubenvoll e Thomas van Ouwerkerk) e questi quattro uomini, tutti insieme, danno vita a un’azione che sembra quasi magica.
‘Feste’ è uno spettacolo da vedere, poiché riesce a creare una fortissima connessione tra palco e platea, sottolineando ancora una volta quanto il teatro sia un’arte meravigliosa.
Gabriele Amoroso
Teatro Sala Umberto
dal 2 al 6 gennaio
Feste
di Andres Angulo, Björn Leese, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk e Michael Vogel
Regia Michael Vogel
con la Familie Flöz (Andres Angulo, Johannes Stubenvoll, Thomas van Ouwerkerk)
Co-Regia Bjoern Leese
Costumi Mascha Schubert
Luci Reinhard Hubert
Maschere Hajo Schüler
Musica Maraike Brüning, Benjamin Reber
Maraike Brüning Pianoforte
Benjamin Reber, Majella Münz, Marie-Louise Wundling Cello
Canzone “Hold on“ di Marlena Käthe
Set Felix Nolze, Rotes Pferd
Sound Design Dirk Schröder
Direttore di produzione Gianni Bettucci
Assistenti di produzione Dorén Grafendorf, Carolin Hartwich
Produzione Familie Flöz
In coproduzione con Theaterhaus Stuttfart, Theater Duisburg e Theater Lessing Wolfenbuttel
con il supporto del Hauotkulturfornds