Nonostante le numerose polemiche il Festival della canzone italiana 2021 è partito il 2 marzo con al timone il duo Amadeus e Fiorello. Al loro fianco l’attrice bolognese Matilda De Angelis, Elodie, Achille Lauro e altri grandi nomi del panorama musicale italiano si alterneranno sul palco. Ventisei i big in gara più otto giovani
8 Febbraio 2020. Diodato vince Sanremo 70 e posa con i conduttori e il premio in mano in quell’ultimo momento felice prima della pandemia. Dopo oltre un anno ritorna a calcare quel palco, senza pubblico ma con la stessa emozione.
Vedere la platea vuota fa un certo effetto ma Fiorello, dopo essersi esibito in una versione rock di “Grazie dei fior”, solleva il morale con la frase “sù i braccioli giù i braccioli!”, viste appunto le poltrone senza pubblico.
Dopo il breve siparietto, dunque, la kermesse numero 71 si apre con l’esibizione di quattro giovani in gara: Gaudiano, Elena Faggi, Avincola e Folcast. Gaudiano e Folcast passano il turno con il voto della giuria demoscopica, sala stampa e televoto.
Le canzoni e le esibizioni:
Gaudiano: “Polvere da sparo”. Presenta un ritmo cadenzato tra pop e rap che ci fa immaginare un’onda che smuove una lotta personale. Un riff perfetto.
Elena Faggi: “Che ne so”. La giovane cantante ci riporta un po’ indietro nel tempo con la sua estensione vocale pulita. Ricorda Arisa ai suoi esordi, ma la canzone è orecchiabile con una buona melodia di fondo.
Avincola: “Goal”. Canta la sfida dell’amore, ma non rimane impresso.
Folcast: “Scopriti”. Testo azzeccato e ritmo orecchiabile, adatto al contesto sanremese.
Fiorello e Amadeus ritornano a scherzare come un anno fa cercando di intrattenere il pubblico a casa, anche se alcune battute risultano un po’ fredde e alcuni sketch non sono proprio efficaci. Magari devono trovare il giusto linguaggio, il modo di farci stare in loro compagnia. Lo constateremo nei prossimi giorni.
Ospiti della prima puntata il campione Zlatan Ibrahimović che si presta a una gag con Amadeus, l’attrice Matilda De Angelis, reduce dal successo della serie Sky “The Undoing – Le verità non dette” con Nicole Kidman e Hugh Grant, la vedremo prossimamente su Rai Uno nella fiction su Leonardo Da Vinci. Nonostante la giovane età si dimostra spigliata e preparata; è protagonista anche di un duetto con Fiorello sulle note di “Ti lascerò”.
Particolarmente doverosa è stata la presenza di Alessia Bonari, l’infermiera che ha mostrato, con un selfie diventato virale, i segni della mascherina e della stanchezza in un reparto Covid e l’appello di Amadeus per Patrick Zaki.
Loredana Bertè infiamma il palco con i suoi successi e Achille Lauro stupisce con un look glam–rock mentre canta “Solo noi”, il suo nuovo singolo; la “Banda della Polizia di Stato”, accompagnata dal sassofonista Stefano Di Battista, si distingue suonando dei brani di Oblivion, Carlos Gardel e Astor Piazzolla.
Nel complesso la prima serata ha ottenuto 8 milioni e 363 mila spettatori con lo share al 46%. Amadeus non supera se stesso ma vedremo cosa ha in serbo per le serate successive.
Maria Vittoria Guaraldi
I primi tredici big in gara si esibiscono in quest’ordine e di seguito i nostri giudizi:
Arisa: “Potevi fare di più”. La ragazza si presenta in rosso. Declama il dolore di lasciarsi. La musica ha un fade–in quasi silenzioso e la voce vola nell’etere. Arisa si ricorda sempre per la sua estensione vocale, unica.
Colapesce e Di Martino: “Musica leggerissima”. Il duo artistico riprende ritmi che appartengono agli anni ’80, ricordando i Mattia Bazar, Alan Sorrenti e ne potremmo citare altri. Di certo il periodo fiorente per la musica italiana.
Aiello: “Ora”. Scopriamo Aiello. Tra rap e pop il giovane cantante sembra essere emozionato e non dà il meglio di sé.
Francesca Michielin e Fedez: “Chiamami per nome”. Il duo sembra azzeccato e conferma che la diversità può unire generi musicali differenti. La voce limpida della Michielin si unisce a quella calda di Fedez creando qualcosa di magico.
Max Gazzè: “Il farmacista”. L’artista romano conferma il suo linguaggio musicale che da sempre lo contraddistingue. Come un mago canta di cure naturali per l’amore, come essere in una favola.
Noemi: “Glicine”. La fase iniziale non è chiara: le parole non si comprendono alla perfezione. Noemi poi trova la sua strada e incanta il pubblico con la sua performance fluida. Le note vivono un crescendo. Il testo non è male, rimanda a una situazione romantica.
Madame: “Voce”. La giovane Francesca Calearo fa la sua prima apparizione a Sanremo. La voce non è ancora matura, ma la cantante gioca bene con un rap che si unisce a sonorità pop.
Maneskin: “Zitti e buoni”. L’indie rock non ci colpisce. Una brutta copia di stili già visti.
Ghemon: “Momento perfetto”. Ritorna sul palco di Sanremo con il suo rap, allontanandosi dalla sperimentazione di “Rose viola”.
Coma_Cose: “Fiamme negli occhi”. Entrambi puntano sull’equilibrio delle due voci, sulla potenza che gli sguardi possono provocare. I toni sono pop.
Annalisa: “Dieci”. La vocalità di Annalisa è eccezionale. Di sicuro più puntare su testi più impegnati, perché è matura abbastanza. Con “Dieci” non conquista l’attenzione desiderata.
Francesco Renga: “Quando trovo te”. Poteva fare di più per citare Arisa. Non è il solito Renga e poteva donare un’interpretazione migliore e presentarsi con un brano più alto.
Fasma: “Parlami”. Dalle sonorità decisamente pop, la canzone è adatta al target giovanile.