Fino allo scorso 20 novembre, il teatro Basilica di Roma ha ospitato ‘Finzioni’, un singolare lavoro drammatico tratto dei racconti dell’argentino Jorge Louis Borges. Borges è stato uno degli scrittori più rappresentativi del Novecento: la sua narrativa è un insieme di filosofia, scienza, metafisica e fantasia che, attraverso il lavoro combinato di Anton Giulio Calenda, Alessandro Di Murro e Tommaso Emiliani, si trasforma in questo spettacolo così unico che lascia gli spettatori pieni di interrogativi
Un gruppo di esseri apparentemente umani si trova all’interno di una cornice nella quale non esiste né spazio né tempo. Le sei figure interagiscono con linguaggi e codici che sembrano appartenere al futuro e, inconsapevoli del concetto di destino, si lasciano trasportare dagli eventi.
‘Finzioni’ è un lavoro complesso e affascinante allo stesso tempo: la drammaturgia di Anton Giulio Calenda, Alessandro Di Murro e Tommaso Emiliani mette su carta e poi in scena una articolata rielaborazione di alcuni lavori letterari di Jorge Luis Borges.
A meno che non si conosca l’opera di Borges, autore argentino tra i più importanti del secolo scorso, gli spettatori ignari della sua produzione letteraria hanno non poche difficoltà nell’orientarsi all’interno di una rappresentazione che sembra non avere una logica.
Finzioni: tra fantascienza e filosofia
Tuttavia, lo spirito teatrale della messinscena riesce a essere individuato non appena ci si rende conto che la fumosa narrazione descrive uno scenario immaginifico che si barcamena tra fantascienza e filosofia.
La regia di Alessandro Di Murro conferisce il giusto perimetro alla natura dello spettacolo attraverso l’uso di luci, proiezioni e costumi dal sapore quasi postindustriale. Il bravo Di Murro dipinge scene visivamente affascinanti e molto comunicative che amplificano la prospettiva narrativa.
Come in tutti gli spettacoli di Calenda e Di Muro, il cast è sempre eccezionale e anche in questo caso il gruppo di giovani attori impegnati in scena si dimostra disinvolto, esperto e convincente.
I sei attori recitano con un’ottima energia e sono abilissimi nel passare da uno stile a un altro, mantenendo la giusta armonia nella lunga successione di azioni e dimostrandosi la parte migliore di ‘Finzioni’.
Gabriele Amoroso
Teatro Basilica
dal 17 al 20 novembre
Finzioni
Tratto dai racconti di Jorge Luis Borges
di Anton Giulio Calenda, Alessandro Di Murro, Tommaso Emiliani
Regia Alessandro Di Murro
con Matteo Baronchelli, Jacopo Cinque, Alessio Esposito, Lorenzo Garufo, Amedeo Monda e Laura Pannia
Musiche Enea Chisci
Scene Paola Castrignanò
Assistente alla regia Ilaria Iuozzo
Direttrice organizzativa Bruna Sdao
Progetto grafico Cristiano Demurtas
Produzione Gruppo della Creta, Fattore K