Fino allo scorso 27 ottobre, il teatro Belli di Roma ha avuto in cartellone ‘Four minutes twelve seconds’, il settimo spettacolo presente nella rassegna Trend. L’opera, scritta da James Fritz, rappresenta un doloroso caso ispirato a fatti di cronaca sempre più frequenti negli ultimi anni che, avendo come fulcro un video privatissimo divulgato in rete, descrive i sentimenti di tutte le persone coinvolte nella vicenda, spostando l’attenzione dalle vittime a coloro che gli sono intorno
Il diciassettenne Tommy filma un proprio rapporto sessuale con la fidanzata coetanea, Lara: inspiegabilmente il video finisce online e viene visto da centinaia di migliaia di persone, la cosa più grave è però che le immagini mostrano quello che sembra a tutti gli effetti uno stupro; i genitori di Tommy, Diana e David, cercano di trovare ogni rimedio possibile per salvaguardare la reputazione e il futuro del figlio, finché Diana non inizia a essere oppressa dalla propria coscienza.
La rassegna Trend propone al pubblico romano un altro titolo di spessore: ‘Four minutes twelve seconds’ è un lavoro solido e inaspettato, con la firma del britannico James Fritz, che in poche scene passa dal dramma al thriller.
Four minutes twelve seconds: un nuovo punto di vista
La storia di un video hard trafugato non viene analizzata dal punto di vista delle vittime, ma da quello delle persone innocenti vicine al carnefice, mostrando una prospettiva che non viene mai presa in considerazione nei reali fatti di cronaca analoghi.
Il lavoro che ne viene fuori cattura il pubblico con una successione di scene che diventano sempre più cupe e dolorose, creando a poco a poco, negli stessi spettatori, un sentimento di solidarietà o di repulsione verso i personaggi principali della trama.
La rappresentazione è resa ancora più solida dall’interessante regia di Giancarlo Nicoletti e dal lavoro del cast, nel quale spiccano proprio gli attori più giovani, Flavia Lorusso e Samuele Ghiani.
Dunque l’opera pone la platea di fronte a un significativo insieme di reazioni e tra queste è l’esame di coscienza del personaggio di Diana, indubbiamente il più complesso, che spinge l’opinione di chi assiste verso il pensiero eticamente più giusto.
Condanna al maschilismo
Ancora più nascosto tra le righe del testo c’è un legittimo moto di condanna verso l’indole più volgarmente maschilistica, che altro non è che la spinta iniziale di tutta la storia, e che mostra la figura di David sotto la peggior luce possibile, evidenziandone però la vera ripugnante natura.
‘Four minutes twelve seconds’ solleva numerose riflessioni e, forte di una drammaturgia che cresce scena dopo scena, diventa un lavoro importante, da vedere e che sembra scritto apposta per un preciso, squallido, gruppo di persone.
Gabriele Amoroso
Teatro Belli
dal 25 al 27 ottobre
Four minutes twelve seconds
di James Fritz
Regia e traduzione Giancarlo Nicoletti
con Chiara Becchimanzi, Claudio Vanni, Flavia Lorusso e Samuele Ghiani
Scene Alessandro Chiti
Aiuto regia Giuditta Vasile
Musiche Mimosa Campironi
Disegno luci David Barittoni
Coproduzione Altra Scena & Goldenart Production
In accordo con Arcadia e Ricono Ltd su gentile concessione di Berlin Associates Ltd