Le corse della vita sono ben contestualizzate nell’ultima fatica di Alaimo: ‘Generazione digitale’. Ce lo spiega bene il giovane cantautore siciliano, attraverso testi sociali e ritmi incessanti, una morsa dalla quale non possiamo fuggire, in quanto ci siamo immersi dentro, quasi totalmente, intesi – forse – come generazione persa, all’interno della futilità senza valori
Dai timbri prettamente pop–rock, il secondo disco di Salvatore Alaimo, in arte Sabù Alaimo, ‘Generazione digitale’ delinea la vita attuale persa intorno alle applicazioni e ai social media.
La voce profonda e arrabbiata determina un’idea di lotta e malcontento odierno, soprattutto in “Sgomito”, in cui si avverte il peso dell’esistenza odierna e la fatica che si fa ogni giorno.
Le due canzoni che esulano dall’insieme sono “Sicilia innocente” che, mediante una melodia morbida, accompagna la tematica che da sempre vede colpita la regione dalla mafia ma al contempo ricca di cultura, di mare e di natura: “di chi ti ama davvero e chi ti vuole usare“. Orgogliosa però è la culla del mondo dove la gente approda per salvarsi da situazioni disperate.
L’altra è “Petrolio”, un’aria che verte tra il pop e un’elettronico leggero, in cui la voce sembra quasi un’eco, accostandosi quasi a una sperimentazione di glissati, tra il classico e il moderno.
Il brano di apertura, che dà il titolo all’album, canta e urla che “mi manca l’aria, una direzione, digitale è la mia generazione, rivoglio un nome e una ragione, una nazione, un giga da un euro al mese anche d’amore“. Insomma l’autore rivendica i suoi diritti e il desiderio di ritornare un po’ al passato, dando così un calcio al vuoto dei secondi. La musicalità rapida si accosta ai ritmi attuali, un po’ chiassosi.
Le tematiche prese in considerazione giungono familiari dopo diversi ascolti dell’album: in mezzo a tanto pop i testi si infrangono anche su una poetica leggera e delicata, in cui notiamo un forte desiderio d’amore e una ricercatezza di affetto profondi. “Mentre sogni” ne è un esempio.
Segue “Respiro”. Il respiro, il nostro, in ogni momento, in ogni circostanza. Il timbro rapido e battente, ci induce alla velocità della vita tra supermercati, scuola, vacanze, locali, mentre si sogna di evadere al mare, onnipresente. La presenza dei fiati rende la musica insolita dalle comuni melodie che compongono l’intera opera.
Le altre tre arie che completano il disco, “Il viaggio”, “Stiamo dormendo” e “Sogni multimediali” viaggiano più o meno su ritmi simili, puntando lo sguardo sulla socialità odierna. Il martellare della batteria in “In viaggio” indica il percorso personale, quasi una morsa da non mollare, in cui siamo noi gli unici “capitani e ostaggi” al medesimo tempo, poiché “la vita è un pugile armato” e ci mette sempre di fronte a delle sfide.
“Stiamo dormendo” è solo da ascoltare, quantomeno per riflettere sull’andamento delle nostre esistenze, che mette in discussione anche l’amore, come il sesso, che si possono acquistare addirittura sugli scaffali dei supermercati. Sulla vacuità della vita la canzone è una scossa, forse, un incitamento a pensare alto e scuoterci dal sonno perpetuo, che ci rende inermi e non combattivi.
Infine, “Sogni multimediali” non si discosta dagli altri brani sia per melodia, sia per contenuti. Un amore perduto al quale si ripensa, dentro le insicurezze di ognuno. La frase che a noi giunge però come una contraddizione è “chi studia è una sfigata“. È un pensiero attuale. E si ritorna così alla facilità di ottenere i risultati.
Un tocco nostalgico che tocca il passato, mentre il presente è sempre più pressante e urla al sociale: meritocrazia, diritti e doveri rivolti ad ognuno di noi. Per una vita migliore.
Annalisa Civitelli
Sabù Alaimo
Generazione digitale
1. Generazione digitale
2. Il viaggio
3. Stiamo dormendo
4. Sogni multimediali
5. Sgomito
6. Mentre sogni
7. Respiro
8. Sicilia innocente
9. Mentre sogni -extended
10. Petrolio
Etichetta Emergenti Records