Il gruppo punk dei Mad Rollers rilancia il suo debutto “Get Mad”, nonché con l’EP ‘Dog Meat’, confermando il loro indomabile stile
Dal profondo della scena punk italiana emergono i Mad Rollers. Il gruppo presentato come glam punk, al momento nel pieno di un tour in Germania – la seconda patria del punk, dopo l’Inghilterra – sta attraversando una fase ricostruttiva della sua carriera. Un segno buono, senza dubbio: si ha davanti un gruppo che ha trovato un suo pubblico, una sua nicchia, e agirà al suo interno nel pieno del suo potenziale.
È così che ci troviamo davanti non uno, ma due progetti celebrativi da parte loro. Il primo è un piccolo EP a due tracce, ‘Dog Meat’; il secondo è una riedizione di “Get Mad”, il loro album di debutto, ristampato dall’etichetta Time To Kill Records. Guardare al futuro ricordando il passato. Ma cosa promette, per davvero, il futuro dei Mad Rollers.
Dog Meat e Get Mad: prodotti di passione
Il sette pollici ‘Dog Meat’ è un pacchetto ben combinato, in cui non è possibile leggere una delle due parti senza l’altra. Una sorta di biglietto da visita musicale per i Mad Rollers, inserita in una tradizione musicale ben chiara e funzionale – il singolo di ritorno in cui si annuncia al mondo che siete tornati, cavolo, e volete far vedere al mondo di cosa siete capaci. E su questo fronte i Mad Rollers completano l’obbiettivo.
La prima traccia del pacchetto è “Dog Meat”, che si può descrivere, per usare un doloroso cliché, punk fino al midollo. Le chitarre sontuose e dirette, e la voce calda e smaccata del vocalist Marco Di Napoli si riuniscono in un sentimento distinto, una braggadocio forse non più giovanile, ma mai soffocata dal tempo. E si conclude con un ritornello da cantare in coro, quasi da stadio: “Screw you, you’re dog meat”.
La seconda canzone, “We’re So Back”, è un corollario della prima, veloce e d’impatto, e in un certo modo autoironica nel suo titolo. Una consapevolezza ammirevole, ma non rara, cosicché ascoltarli mette di buon umore.
L’energia del punk
Chi volesse ascoltare “Get Mad” dopo aver terminato ‘Dog Meat’ sarebbe soddisfatto su più livelli. Non solo musicalmente, ma ideologicamente. È avvicinando le similitudini tra i due dischi che è più facile percepire cosa li accomuna.
Sin dal titolo, “Get Mad” si presenta come una professione di fede. Come un invito agli ascoltatori di unirsi alla band nelle loro avventure punk, diventando anche loro un po’ mad. Paragonandolo a ‘Dog Meat’ si può inoltre cogliere una forte coerenza: il gruppo si è mantenuto sugli stessi binari per tutto il tempo, dando la priorità alla pulizia del sound e all’impatto immediato, e risultando trascinanti come il primo giorno.
Non mancano le citazioni a effetto, con pedigree. Efficace quella di “Keep Me Away”, che strizza l’occhio a Johnny B. Goode di Chuck Berry. Come ad anticipare qualcosa di grande, e allargando le influenze oltre al mero punk. Una sorta di filo rosso sotto l’egida del rock, e un tocco nerd verso i grandi classici.
C’è una piacevole immediatezza nell’album, una confezione efficace di sentimenti semplici comunicati con grande impatto, e allo stesso tempo con leggerezza.
“Good Time” è un’invettiva contro una ragazza a cui importa solo di divertirsi, ma non è comunicata con pesantezza o fatica. È un semplice dato di fatto, da accogliere così com’è. E non c’è miglior esempio di questo dell’efficace semplicità del loro modo di fare.
Molto simpatico anche il passaggio parlato della travolgente “Bish Bash Bosh”, che riesce a comunicare l’esaltazione di una cotta nonostante – o forse per via – del suo essere una uptempo scatenata.
‘Get Mad’ è glam-punk, e non in maniera ibrida: è un’alchimia ben equilibrata in cui gli elementi in comune di entrambi i generi si combinano in un sound d’impatto, senza tempo, e facile da apprezzare. Tanto con poco, piacere dalle cose semplici, e un’alchimia per la musica difficile da dimenticare.
Maria Flaminia Zacchilli
Mad Rollers
Get Mad
1. Black Days
2. Good Time
3. Keep Me Away
4. I Trust Nobody
5. Bish Bash Bosh
6. Rome Sweet Rome
7. Another Night
8. Red Light
9. Motherkilla
10. Ukraine Girl
Dog Meat
1. Dog Meat
2. We Are So Back
Marco di Napoli voce
Alessio Fusi chitarra e voce
Filippo Amicucci chitarra e voce
Raoul Tonachella batteria
Oliver Gladstone basso voce
Time To Kill Records