Il 6 luglio scorso, alla Casa del Jazz di Roma, si è esibita per la rassegna “I Concerti nel Parco” la Nuova Orchestra Papillon. Lo spettacolo ‘Giovani artisti per una musica senza tempo’ mette in scena alcuni dei brani più apprezzati della cultura pop e della musica classica
Il progetto Nuova Orchestra Papillon, alla direzione di Roberto Nobilio, ha un obbiettivo interessante: creare un’orchestra italiana che sia anche giovanile, e coinvolga le nuove generazioni nello studio della musica classica e nella passione per l’atto di suonare.
È fondata in larga parte sulla collaborazione tra gli studenti e sull’assistenza dei più grandi verso i giovani del gruppo, per formare le fondamenta di un’orchestra completa e professionale.
La passione della Nuova Orchestra Papillon
Sono numerosi, non a caso, gli studi che provano l’importanza, a livello didattico, dell’apprendimento della musica in tenera età. Coinvolge in un hobby, avvicina all’arte e alla cultura, e permette di sviluppare le competenze sociali e imparare a lavorare in gruppo.
E quell’impegno culmina la sera del 6 luglio, in cui i musicisti della Nuova Orchestra Papillon salgono sul palco all’aperto della Casa del Jazz per ‘Giovani artisti per una musica senza tempo’, in cui hanno messo in mostra le loro capacità. Ricordando, ancora una volta, quanto sia rilevante l’apprendimento delle arti.
I ragazzi lavorano sotto il tutoraggio di Karen Velazquez, insegnante e violinista, la quale li accompagna sul palco assieme a Nobilio e rappresenta la colla del loro sodalizio.
Il concerto si apre con pezzi più vicini al repertorio classico; a cominciare da “Oblivion” di Astor Piazzolla, che immediatamente scalda il pubblico e lo coinvolge. Molto riusciti anche i pezzi della “Carmen” di Bizet, di cui il celeberrimo “Toreador” è solamente la conclusione. Presenti, ovviamente, anche Mozart e Beethoven: del primo l’Orchestra sfoggia l’”Ouverture Coriolanus”, o “op. 62”; del secondo, presentato scherzosamente come un poco noto compositore brasiliano, la riconoscibile “Marcia Turca”.
Tutti in scena: da Beethoven ad Audrey Hepburn
L’orchestra dei bambini si esibisce più avanti: i bambini suonano da soli e assieme ai grandi. Per loro si prediligono pezzi più moderni e affini ai gusti degli esecutori. Il compositore scelto è l’eclettico Henry Mancini, uno dei compositori più capaci e prolifici del mondo del cinema, famoso soprattutto per la sua collaborazione con Blake Edwards.
Anche il pubblico adulto si lascia coinvolgere, e non senza ragione: le colonne sonore di “Colazione da Tiffany”, “la Pantera Rosa” e molti altri classici sono indimenticabili ed è impossibile non sorridere dinanzi alle loro melodie.
Segue un altro pezzo proveniente dal cinema, o meglio una serie di brani, più vicini ai gusti dei loro giovani esecutori. Sono le colonne sonore composte da Hans Zimmer per “Pirati dei Caraibi”, inclusa la più famosa di tutti, “He’s a pirate”. Sono tra le composizioni strumentali più famosi del cinema moderno, ed è impossibile non rimanerne coinvolti.
Si conclude infine con “Clarinettisti al potere” di Andy Hampton, un pezzo dal titolo ironico, e il più vicino alla location Casa del Jazz, che chiude la performance negli applausi generali.
Non sono molti, oggi, i giovani a farsi coinvolgere creativamente dal mondo della musica. Proprio per questo è essenziale sostenere progetti come ‘Giovani artisti per una musica senza tempo’ e la Nuova Orchestra Papillon. Specie se i risultati sono come quelli della Casa del Jazz, in cui la passione per la musica crea qualcosa di buono.
Maria Flaminia Zacchilli
La casa del Jazz
dal 29 giugno al 1° luglio
Nuova Orchestra Papillon
Giovani artisti per una musica senza tempo
Direttore d’orchestra Roberto Nobilio
Coordinatrice Karen Velazquez
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