‘Heartstopper’ è una recente produzione Netflix che, come tante altre, segue le vicende di un gruppo di adolescenti queer. La novità rispetto ad altre serie è il modo in cui vengono trattate le relazioni tra i protagonisti: evitando gli eccessi, i colpi di scena strabilianti e poco realistici, il sesso a tutti i costi. Al contrario, è tutto tanto tenero e romantico: anche questo, tuttavia, finisce per risultare irrealistico
La seconda stagione di ‘Heartstopper’ è uscita il 3 agosto scorso su Netflix. Si tratta di un teen drama basato sull’omonima graphic novel dell’autrice britannica Alice Oseman, che è anche sceneggiatrice della serie.
La trama ruota intorno alle vicende di un gruppo di liceali, la maggior parte dei quali ha un orientamento sessuale non etero o un’identità di genere non cisgender, che imparano a stare bene con se stessi e con gli altri.
Già da questo brevissimo riassunto, è facile evincere alcuni dei motivi per cui ‘Heartstopper’ abbia avuto tanto successo.
Infatti, è un prodotto già noto agli appassionati della graphic novel; inerente tematiche LGBTQA+ e pertanto attualissimo; con protagonisti molto giovani e quindi con un target di spettatori della GenZ che sono i più numerosi: tutti ingredienti utili a conquistare la popolarità.
Eppure, la ricetta non è finita qui.
Il segreto è la dolcezza
La ciliegina sulla torta di questa serie, ed è proprio il caso di utilizzare questa metafora, è la dolcezza.
Le relazioni tra i personaggi, soprattutto quelle amorose e in particolare quelle queer, non sono le stesse che ci sono in “Euphoria”, “Sex Education”, “Élite”, tanto per menzionare alcuni famosi teen drama a tinte arcobaleno.
In ‘Heartstopper’, l’amore è delicato, casto, rappresentato su schermo con disegnini di farfalline che svolazzano, lievi scariche elettriche e fuochi d’artificio che compaiono a uno sfiorarsi di mani, cuoricini che avvolgono le coppiette innamorate.
Le quali, tra l’altro, sono (quasi) perfette. Per esempio, i protagonisti Charlie (Joe Locke) e Nick (Kit Connor), che fanno coppia fin dall’inizio della prima stagione, sono sostanzialmente senza difetti.
Il primo, gay dichiarato e per questo vittima di bullismo da parte dei compagni di scuola, è appena uscito da una brutta relazione con il coetaneo Ben (Sebastian Hope), che lo teneva nascosto e che, in pubblico, lo ignorava o addirittura umiliava.
Il secondo è un giocatore di rugby che gode di una certa popolarità tra i suoi amici e dà per scontata la sua eterosessualità fino all’incontro con Charlie.
Entrambi, sia presi singolarmente che come coppia, sono empatici, disponibili, zuccherosi all’inverosimile.
Così come i loro amici, Tara (Corinna Brown) ed Elle (Yasmin Finney) ad esempio, due ragazze che frequentano un’altra scuola esclusivamente femminile, e che sono gay l’una e transessuale l’altra.
La caratterizzazione dei personaggi
La transessualità di Elle non è una questione che influenza la sua personalità, non la caratterizza né ha molto a che vedere con la linea narrativa che la riguarda. Il che è un bene, perché normalizza la cosa e non la presenta come una strabiliante eccezione alla regola come si è abituati a credere che sia, ma sarebbe quantomeno interessante che venisse accennato al suo rapporto con Tao (William Gao), l’amico che diventa il suo fidanzato, prima della transizione.
Proprio Tao è uno dei personaggi più connotato caratterialmente, per via della sua ironia e la sua iniziale disapprovazione nei confronti della coppia Charlie-Nick, che lo porterà a mettersi in discussione e a capire di aver commesso degli errori.
L’altra persona imperfetta è Darcy (Kizzy Edgell), la ragazza di Tara, che dimostra alcune difficoltà nell’esprimere i suoi sentimenti.
Passa invece, purtroppo, in secondo piano Isaac (Tobie Donovan), la cui rappresentazione del suo orientamento sessuale è leggermente stereotipata, per quel poco di spazio che le viene concesso.
Heartstopper:
un ritratto (troppo?) idilliaco dell’adolescenza
Oltre ai temi LGBTQA+, che sono preponderanti e riguardano anche vari insegnanti del liceo come Mr Ajayi (Fisayo Akinade), Mr Farouk (Nima Taleghani)e l’allenatrice Singh (Chetna Pandya), ne vengono affrontati anche altri di una certa rilevanza.
Disturbi alimentari, bullismo, situazioni familiari complesse completano il quadro di una serie davvero unica nel suo genere, sia nel bene sia nel male.
Nel bene, perché ci voleva un racconto simile, semplice e family friendly in mezzo a una marea di rappresentazioni di adolescenti che conducono vite spericolate, sregolate, a base di sesso, alcol e droghe.
Nel male, perché un ritratto confettoso e quasi fiabesco di quell’età e comunque irrealistico. Non solo: personaggi perfetti rischiano anche di non entrare a vero contatto con il pubblico.
Charlie, Nick e gli altri piacciono tanto, inteneriscono, ma non inducono gli spettatori a crearsi chissà quale aspettativa sul loro futuro, su ciò che accadrà loro nelle stagioni successive.
Probabilmente si ameranno ancora, si imbatteranno in qualche problema ma lo risolveranno e ci sarà un lieto fine per loro e per tutti i loro amici. E, talvolta, è proprio quello che una persona ha bisogno di vedere.
Qualche altra volta, invece, no.
Eva Maria Vianello
Foto dal web
Heartstopper
con
Joe Locke Charlie Spring
Kit Connor Nick Nelson
William Gao Tao Xu
Yasmin Finney Elle Argent
Kizzy Edgell Darcy Olsson
Corinna Brown Tara Jones
Tobie Donovan Isaac Henderson
Jenny Walser Tori Spring
Rhea Norwood Imogen Heaney
Sebastian Croft Ben Hope
Cormac Hyde-Corrin Harry Greene
Olivia Colman Sarah Nelson
Jack Barton David Nelson
Nima Taleghani Mr Farouk
Fisayo Akinade Mr Ajayi
Chetna Pandya Coach Singh
Produttrice Zoranna Piggott
Sceneggiatrice Alice Oseman
Casa di produzione See-Saw Films
Distributore Netflix
Genere Dramma adolescenziale, Commedia Romantica
Anno 2022-in corso