Fino al prossimo 28 aprile, il teatro Basilica di Roma ospita ‘I masnadieri’, l’opera più rappresentativa del drammaturgo tedesco Friedrich Schiller. Questa versione è messa in scena da Michele Sinisi ed è un progetto ambiziosissimo e riuscito che utilizza il testo di Schiller per creare uno spettacolo ricco di ispirazione e di consapevolezza teatrale che a suo modo è destinato a diventare un piccolo capolavoro
Nella Germania di fine Settecento, i fratelli Karl e Franz Moor sono i protagonisti di una lunghissima epopea che li vede rivali all’interno di un’avventura fatta di bugie, amore, odio, redenzione e pentimento. Al fine di perseguire la propria vocazione ribelle, Karl diventerà il capo di una banda di masnadieri, un gruppo di giovani delinquenti guidati da uno spirito rivoluzionario carico di ideali.
‘I masnadieri’ è l’opera teatrale più celebre di Friedrich Schiller che, pubblicata nel 1781, ha rappresentato un esempio tipico di Sturm und Drang, indagando numerosi aspetti della vita umana: dall’amore all’odio, dall’obbedienza alla ribellione, dalla fede all’ateismo, dalla lealtà al tradimento, e tutto questo tramite una storia ricca di filosofia e colpi di scena.
Michele Sinisi riporta a teatro quest’opera rivoluzionandola completamente: il bravissimo regista prende la trama e la trasforma in una pièce dall’anima sperimentale, costruita principalmente su un dialogo tra attori e pubblico e un insieme di tante scene distribuite secondo un ordine che spesso sembra illogico, ma che azione dopo azione riacquista tutto il proprio senso.
I masnadieri: un lavoro sofisticato
Lo spettacolo è elaborato, rumoroso, complicato e fisico, ma allo stesso tempo è raffinatissimo e teatrale nella sua essenza più profonda.
La scelta di Michele Sinisi è chiarissima già dalle prime battute, l’opera inizia quasi esplodendo e chiarisce immediatamente che si tratta di un lavoro di metateatro: gli attori si rivolgono continuamente al pubblico e sono nello stesso tempo interpreti e narratori.
Questa versione dei ‘I masnadieri’ non è assolutamente un’esibizione per tutti, ma rappresenta una consapevolezza e una capacità di fare teatro indiscutibili e un esperimento riuscito e senza falle, capace di diventare una rappresentazione di livello altissimo.
Nel corso della rappresentazione non sono poche le scene visivamente magnifiche che hanno la funzione di dividere tutto il racconto in capitoli e questo è il tocco migliore che il regista dà alla messinscena, offrendo al contenuto una forma suggestiva e ispirata.
I masnadieri: un nuovo capolavoro
Azione dopo azione, spesso il piano narrativo viene sopraffatto dalle costruzioni registiche inventate da Sinisi, tuttavia, sebbene questo renda a volte la trama poco comprensibile, l’attenzione del pubblico resta sempre alta e prende vita un andamento ondivago che sottolinea con più potenza i passaggi salienti della storia.
La grandezza di questo spettacolo è ottenuta principalmente grazie all’eccezionale lavoro del cast composto da attori straordinari i quali, in più di due ore di rappresentazione, portano avanti delle prestazioni faticose e articolate che soltanto interpreti di estremo talento possono compiere su un palcoscenico.
Per quanto questa nuova veste de ‘I masnadieri’ non sia chiara per tutti gli spettatori, sotto tantissimi punti di vista può essere considerata un capolavoro che rispetta in maniera perfetta tutti i canoni della drammaturgia contemporanea, e che per tanti altri versi li supera e li migliora.
Gabriele Amoroso
Foto: Simone Galli
Teatro Basilica
dall’11 al 28 aprile
I masnadieri
da Friedrich Schiller
Regia Michele Sinisi
Rielaborazione testuale Michele Sinisi e Tommaso Emiliani
un progetto di Michele Sinisi e Gruppo della Creta
con Matteo Baronchelli, Stefano Braschi, Vittorio Bruschi, Jacopo Cinque, Gianni D’Addario, Lucio De Francesco, Alessio Esposito, Lorenzo Garufo, Amedeo Monda, Laura Pannia e Donato Paternoster
Assistente alla regia Tommaso Emiliani
Costumi Giulia Barcaroli
Grafica e comunicazione Cristiano Demurtas
Scene Federico Biancalani
Organizzazione Bruna Sdao
Produzione Gruppo della Creta – Elsinor Centro di Produzione Teatrale – Fattore k