Il breve e scorrevole romanzo edito da Feltrinelli nel 2022 è un grazioso scorcio del quartiere delle librerie Jinbōchō di Tōkyō, realtà fuori dal comune e totalmente differente dalle consuetudini del centro metropolitano. ‘I miei giorni alla libreria Morisaki’ è un dolce viaggio che spinge il lettore a ritrovare la calma e la consapevolezza del sé
“Volevo solo dormire, dormire e poi ancora dormire. Nei sogni non esistevano brutti pensieri. I sogni erano un miele dolcissimo. E io ero un’ape che ci girava intorno.”
Il libro firmato Satoshi Yagisawa, ‘I miei giorni alla libreria Morisaki’, pubblicato da Feltrinelli, è divenuto un caso editoriale internazionale da cui addirittura è stato tratto un film.
La storia si apre con la protagonista che parla in prima persona – prosegue così per l’intero racconto -, che introduce il lettore nella propria esistenza. Takako è una grafica appassionata, però non è una gran lettrice. Un aspetto, questo, da tenere in considerazione.
La ragazza ha una relazione che sembra filare liscia, ma improvvisamente Hideaki la lascia comunicandole che si sposerà con la fidanzata che frequenta già da due anni. Takako si sente pertanto costretta a licenziarsi per non vedere più il suo ex che lavora nella stessa azienda, ritrovandosi catapultata dentro un’avventura nuova.
“Come al solito, c’erano volumi dappertutto. Il pavimento di legno scricchiolava a ogni passo. Dalle finestre filtrava la luce calda del tramonto , in cui danzavano minuscole particelle di polvere. Dopo tanto tempo, respirai a pieni polmoni l’aria della libreria. Mi ricordai della prima volta, quando con una smorfia avevo borbottato che c’era puzza di muffa, facendo sorridere lo zio. Adesso, strano a dirsi, quel sentore stantio proveniente dalla carta era quanto di più caro avessi al mondo.“
I miei giorni alla libreria Morisaki: la lettura che guarisce
Lo zio di Takako, Satoru, gestisce la libreria che appartiene alla famiglia da generazioni. Sita nel caratteristico quartiere delle librerie Jinbōchō di Tōkyō, il negozio contiene al suo interno per lo più testi antichi ed è un luogo riconosciuto e frequentato dagli appassionati.
Takako da giorni si sente inerme, senza alcuna energia e voglia di fare. Non è affatto intenta a rimettere in piedi la sua vita e non intende ritornare al suo paese, poiché la madre le proporrebbe il classico matrimonio.
Satoru, un signore un po’ squinternato, di conseguenza, le suggerisce di andare a lavorare da lui. Saprà stimolare e ascoltare la nipote, la quale si prenderà del tempo per guarire le proprie ali che le faranno riprendere il volo.
Il percorso comincia con il passo che fa varcare alla giovane la soglia del negozio di libri invaso di volumi che riempiono le mura del loro odore. Qui Takako, dal carattere grigio, comincia a prendere confidenza con la lettura guaritrice, anche grazie ai suggerimenti dello zio.
Inoltre, conquista in questo modo dei momenti per sé, soprattutto conosce nuove persone, come altri locali limitrofi la libreria dove si sentirà a suo agio e sempre più confidente con la propria personalità.
“Abitavo sommersa dai libri in una stanza al primo piano, un ambiente buio e angusto, umido, pervaso dell’odore di muffa tipico della carta vecchia. Ciò nonostante, il ricordo di quelle giornate è ormai parte di me perché è proprio lì che la mia vita, la mia vera vita, è cominciata. Senza quell’esperienza tutto sarebbe stato molto più scialbo, banale, piatto. Un posto importante, indimenticabile: questo è per me la libreria Morisaki. I ricordi di quel periodo sono ancora vividi, pronti a emergere dai recessi della memoria.“
La percettibile umanità
La narrazione si dipana in maniera fluida ed è supportata amabilmente anche dai toni ironici che l’autore inserisce qua e là tra le righe.
Yagisawa guida chi legge verso un viaggio di rinascita personale in modo semplice, avvalendosi degli aspetti caratteristici della cultura orientale e del suono ritmico delle stagioni: il senso di felicità e di positività, il contatto con la natura, i ritmi lenti, l’osservazione precisa e attenta degli altri, l’umanità.
Le parole che si susseguono sembrano un filo che tiene salde le perline infilate in esso. Ognuna di un colore diverso che ci porta dentro lo spirito leggero e inquieto al contempo di ogni personaggio. Incastri umani che maturano dall’inizio alla fine e ritrovano la loro strada con chiarezza.
‘I miei giorni alla libreria Morisaki’ è un volume leggero ma non banale. Non è tuttavia all’altezza delle opere della nota Yoshimoto – ben più incisive ed emozionanti – ma rimanda al pubblico una visione della vita autentica, composta di valore, affetti e sicurezza.
Note curiose: la grafica della copertina è attraente e un disegno di un gatto accompagnerà l’inizio di ogni capitolo. Infine, il seguito di questo primo romanzo di Yagisawa si intitola “Una sera tra amici a Jinbōchō”, magari ve ne parleremo.
Annalisa Civitelli
Biografia
Satoshi Yagisawa (Chiba, Giappone, 1977) vive a Tōkyō. Dopo aver vinto il premio letterario Chiyoda, il suo romanzo d’esordio, “I miei giorni alla libreria Morisaki” (Feltrinelli, 2022), è diventato un caso editoriale, da cui è stato tratto un film.
Il libro è stato un bestseller in Giappone, Corea, Vietnam e a Taiwan, ed è in corso di pubblicazione in ventidue Paesi.
In Italia è stato per mesi in vetta alle classifiche dei libri più venduti. “Una sera tra amici a Jinbōchō” continua le avventure alla libreria Morisaki.
I miei giorni alla libreria Morisaki
Satoshi Yagisawa
Traduzione Gala Maria Follaco
Edizioni Feltrinelli
Collana I narratori
Genere Narrativa
Anno 2022