Al teatro di Marcello per le Notti Romane – Concerti del Tempietto, Festival Musicale delle Nazioni, la sera del 20 ottobre i ‘tre violini‘ hanno dato vita a un’eccezionale esibizione di archi per un dialogo all’unisono. Santarelli, Savina e Lucarelli quindi si sono espressi in un trip sonoro in cui tecnica, arte e passione fuse insieme hanno generato un’esperienza indimenticabile
Roma, la città eterna, è sempre un teatro perfetto per l’incontro tra storia e musica. In questa notte del Festival Musicale delle Nazioni, nella suggestiva Sala Baldini, i Concerti del Tempietto hanno ospitato i ‘tre violini’, un trio fuoriclasse: Gloria Santarelli, Daniel Savina e Gabriele Lucarelli. Tre nomi che non dimenticheremo tanto presto.
La serata ha preso il via con una “Gavotte” di Dvořák che ha risuonato come un invito a lasciarsi trasportare. Più che buona! Tuttavia ci siamo mossi in uno spazio che coniuga precisione e calore, con una leggerezza che ha fatto sì che la complessità della composizione si dissolvesse in un’eleganza naturale.
Savina si è poi lanciato sul “Capriccio n. 5” di Paganini, e qui l’atmosfera si è fatta tesa. Le sue dita sono volate sulle corde come se stesse sfidando le leggi della fisica; il pubblico è dunque rimasto sospeso, col fiato corto. Non c’è tempo però per riprendersi: Savina trascina subito nell’universo di Bach con l’“Adagio e Fuga dalla Sonata n. 1”.
I tre violini: equilibrio tra passione e tecnica
La sala si è così trasformata in un luogo sacro. C’è solennità, una ricerca introspettiva che lascia spazio alla meditazione e al silenzio del pubblico, affascinato da ogni singola nota.
Il turno di “Por una cabeza” di Gardel, arrangiato da Hadelich. Savina e Lucarelli guidano verso una danza esplosiva. Non si parla di un tango qualunque, bensì di un perfetto equilibrio di passione e tecnica. La platea è scossa da questa esibizione che, ricca di vita, sembra quasi dipingersi da sola sullo sfondo della notte romana.
Quando Lucarelli prende la scena da solo con la “Sonata n. 5 – L’aurore” di Ysaÿe, la sala si immerge in una quiete vibrante. Ogni movimento del suo archetto è una pennellata su una tela invisibile. Esecuzione artistica? No, è molto di più: è poesia, una manifestazione della bellezza stessa, come se Lucarelli stesse svelando i segreti dell’alba.
Una performance di pregevole fattura
Il culmine dell’evento che vede protagonisti i ‘tre violini’ arriva con la “Passacaglia” di Haendel/Halvorsen. Due violini che dialogano come se fossero in un combattimento d’onore, un equilibrio tra furia e armonia. Savina e Lucarelli ci portano al limite, in cui ogni nota sembra un colpo di scena.
Una performance di pregevole fattura, che riesce a unire potenza e delicatezza in un crescendo che lascia senza parole.
Dopo ancora, Gloria Santarelli ritorna con Bach. “La Partita” è suonata con una grazia e un rigore che la proiettano direttamente nel pantheon dei grandi interpreti, mentre il “Capriccio n. 3” di Paganini sfoggia una tecnica che la rende degna dei suoi maestri.
Ogni sua esecuzione è un racconto che non puoi non ascoltare fino in fondo.
I tre violini: Santarelli, Savina e Lucarelli, il bis
Ma il vero colpo di scena della serata è stato l’ultimo brano in programma, un sorprendente “Knights of Cydonia” dei Muse, arrangiato da Savina per trio. E questo, ragazzi, è stato il botto finale. Un’esecuzione brillante e divertente che ha preso il pubblico per la gola, tanto che la richiesta del bis è stata unanime.
E sì, i ‘tre violini’ hanno pertanto replicato questa perla sonora, rimandando un ultimo colpo di adrenalina prima di chiudere la serata.
Dunque, questa è stata una di quelle notti romane dove passato e presente si sono incontrati e stretti la mano, mentre la musica ha mantenuto la sua identità, il linguaggio universale che connette tutti. Un trip sonoro in cui tecnica, arte e passione si sono fuse in un’esperienza indimenticabile.
Filippo Novalis
Notti romane al teatro di Marcello
Concerti del Tempietto
Festival Musicale delle Nazioni
I tre violini
20 ottobre
loria Santarelli, Daniel Savina e Gabriele Lucarelli violino
Dvorak, Paganini, Bach, Gardel, Ysaye, Muse, Haendel e Halvorsen
A. Dvorak
Gavotte for three violins
N. Paganini
Capricci n. 1, 5 Op. 1
J. S. Bach
Adagio e Fuga dalla Sonata n. 1 in Sol minore BWV 1001
C. Gardel
Por una cabeza
E. Ysaÿe
Sonata n. 5 “L’aurore”
Muse
Knights of Cydonia
J. S. Bach
Allemanda, Double, Corrente, Double dalla Partita I BWV 1002
N. Paganini
Capricci n. 3, 24 Op. 1
G. F. Haendel/J. Halvorsen
Passacaglia