Il teatro Basilica di Roma ha ospitato fino allo scorso 21 gennaio ‘I treni della felicità’, un lavoro importante e profondo che racconta al pubblico un aspetto cruciale ma poco conosciuto del nostro secondo Dopoguerra: in scena tre attrici perfette nei propri ruoli che caricano l’opera di sentimento e spessore
Egle, Fiammetta, e Federica sono tre figure che alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con il sostegno del Partito Comunista e insieme ad altre centinaia di donne, si sono prese cura di un grandissimo numero di bambini, parte di un gruppo di 70.000 giovani italiani in stato di assoluta miseria, creando una rete di solidarietà che ha permesso a tante di quelle creature di poter avere un’opportunità di vita una volta concluso il conflitto.
‘I treni della felicità’ è un lavoro che porta al teatro italiano un respiro profondo e unico: la storia, raccontata nel bellissimo testo di Laura Sicignano e Alessandra Vannucci, rivela al pubblico una serie di episodi legati alla Seconda Guerra Mondiale che in pochissimi hanno conosciuto.
I cosiddetti treni della felicità erano un insieme di convogli che da tutte le città d’Italia, carichi di bambini gravemente indigenti o orfani, partivano alla volta della Lombardia o dell’Emilia Romagna portando quei piccoli esseri umani verso amorevoli famiglie ospitanti.
I treni della felicità: emozioni per tutti
Le tre protagoniste in scena, Egle Doria, Fiammetta Bellone e Federica Carrubba Toscano, sono l’elemento più importante e evocativo della rappresentazione: le tre attrici – bravissime – riescono a barcamenarsi con leggerezza ed emozione tra i pensieri di molteplici personaggi, riuscendo a trasmettere alla platea quell’insieme di sensazioni ed esperienze vissute da chiunque abbia preso parte alla missione dei treni della felicità.
Ma oltre allo splendido lavoro portato sul palco dalle tre interpreti, lo spettacolo si caratterizza per la bellissima regia dell’autrice Laura Sicignano che, seppure in maniera sobria e sofisticata, mette in scena con apparente facilità una serie di azioni piene di energia, dinamismo, ritmo e sfumature
‘I treni della felicità’ è un esempio molto importante di teatro che suscita una potente ondata emotiva, partendo da una storia assolutamente non comune e portandola al pubblico con un’architettura di costruzioni sceniche di altissimo livello che ne fanno, per ogni spettatore, un’esperienza significativa e toccante.
Gabriele Amoroso
Foto: D. Aquaro – Teatro della Tosse
Teatro Basilica
dal 19 al 21 gennaio
I treni della felicità
di Laura Sicignano e Alessandra Vannucci
Basato sull’opera letteraria “C’ero anch’io su quel treno” di Giovanni Rinaldi
Regia Laura Sicignano
con Fiammetta Bellone, Federica Carrubba Toscano, Egle Doria
Musiche di scena eseguite dal vivo Edmondo Romano
Scena Francesca Marsella
Costumi Daniela De Blasio
Luci, video e foto Luca Serra
Tecnica Francesca Mazzarello
Giovanni Rinaldi
Gennaio 25, 2024 @ 4:37 pm
Credo sia importante e utile per chi ha assistito allo spettacolo citare le fonti delle storie dalle quali lo spettacolo stesso trae origine:
– Giovanni Rinaldi, “C’ero anch’io su quel treno. La vera storia dei bambini che unirono l’Italia” Solferino 2021 (per le storie di Ida Cavallini, Rosanna De Luca, Elvira Suriani Cannelonga, Ada e Teresa Foschini, Maria Maddalena Nocerino Di Vicino, Anna Calzia Berio);
– Simona Cappiello, Gli occhi più azzurri. Le vere storie dei treni dei bambini”, Colonnese 2021 (per la storia di Paola Zeni).