‘Il cimitero delle bambole’ è il romanzo di esordio di Maria Iervolino, edito da IoScrittore e pubblicato nel 2022. È una storia di donne e di bambole, di urla sussurrate e di carezze frecciate in faccia
“Il tempo coltiva la noia. Il tempo, in un paese come Boccapianola, non passa mai.”
Boccapianola è un piccolo centro abitato non lontano da Napoli ed è un luogo che di corpi accasciarsi a terra ne ha visti tanti: nel 2010 è una donna a essere ritrovata senza vita. Ma per capire chi è davvero Virginia bisogna tornare indietro nel tempo e ripercorrere passo dopo passo la sua, e non soltanto la sua, esistenza.
A posteriori, delle bambine crescono a Boccapianola e sono proprio loro: Virginia, Melina, Teresa, Anna, Daniela ed Elisa, le protagoniste di questo romanzo.
Boccapianola è un paese il cui tempo scorre lento e anche se il mondo corre verso nuovi confini, in questo paesino faticano ad arrivare e i suoi abitatanti rimangono ancorati a un passato che non desiderano cambiare.
Le bambine diventano adolescenti ognuna con un sogno e un’ambizione e infatti non mancherà chi, con desideri troppo grandi da essere contenuti in un piccolo borgo, scappa via appena diventata sufficientemente grande da fare scelte da sola.
“I discorsi dei grandi si consumano nei forse e nei chissà. Nemmeno loro sanno bene cosa stia succedendo e le raccomandazioni di nonno Antonio si fanno insistenti.“
Il cimitero delle bambole: i drammi
Boccapianola è il perfetto scenario per molteplici drammi. Ci sono donne costrette a crescere i figli da sole per la prematura scomparsa dei mariti, donne che si nascondono dietro a una verità ben confezionata e credono a qualsiasi cosa pur di non accettare la realtà, ci sono donne che hanno mariti che, in realtà non hanno mai conosciuto davvero.
Come in ogni paese che si rispetti c’è una famiglia, la più potente, a detenere le redini della vita degli abitanti, i Cardone. Sono dei malavitosi che coinvolgono i più giovani e in gamba del paese e li assoldano per farli diventare ben presto dei criminali senza scrupoli.
C’è inoltre un uomo che ama osservare le bambine, desidera accarezzare la loro pelle e alzare le loro gonne innocenti. È ben visto da tutti e nessuno, tranne le sue vittime, immagina quale sia la sua vera identità.
“Come fanno a restare normali gli occhi, il sorriso e le mani degli assassini?”
I primi amori
Le ragazze diventano grandi e con loro la voglia di esplorare il mondo e il loro stesso animo. Gli occhi diventano languidi quando incontrano lo sguardo di chi fa battere loro il cuore.
Virginia si innamora di Stefano che diventa ben presto l’amore della sua vita, ma non sono tutte come lei. Ci sono ragazze che non desiderano fermarsi al primo bacio e hanno molte labbra da testare affinché arrivino quelle giuste.
Melina, invece, è una delle poche che rimane sempre con i piedi per terra, perché ha l’innata perspicacia di capire che fare i voli pindarici non la porterà tanto lontana.
“La delicatezza impara dalla discriminazione prima, e dall’ingiustizia e dalla sofferenza poi.”
Il cimitero delle bambole: le scelte sbagliate
Il futuro inizia a bussare con incertezza quando il padre di Elisa scompare senza lasciare traccia, il capo famiglia Cardone viene arrestato e Boccapianola si trova ad affrontare una nuova battuta d’arresto.
I precari equilibri di un piccolo centro come Boccapianola riescono a rimestarsi in fretta quando pochi ma significativi eventi capitano tutti in una rapida successione.
Ma le donne hanno molte risorse, che siano bambine o adolescenti, riescono a riprendersi anche dopo i colpi più duri.
“Quando non lo conosci il mondo come fai a sapere dove vorresti andare? È quello l’unico posto che sa, ed è questo l’unico posto in cui stare.“
Un romanzo generoso e triste
Quando ci capitano tra le mani libri del genere ci si rende conto che i bei romanzi da esplorare sono ancora troppi. L’autrice è riuscita a riunire in poche pagine la dolcezza dell’età fanciullesca, la ribellione dell’adolescenza e la pacatezza e la calma dell’età adulta delle donne.
Ma non manca con la sua penna tenace di affrontare tematiche delicate come la malavita, la pedofilia e la violenza sessuale e l’omicidio.
In ogni rigo si è sentito il tepore partenopeo, anche grazie al linguaggio con molte espressioni dialettali, che hanno dato ancora più profondità e veridicità al suo scritto.
‘Il cimitero delle bambole’ è stato un compagno buono, ma anche severo e con tanti spunti di riflessione che ci hanno lasciato ben più di un po’ di amaro in bocca.
Jessica Mandia
Biografia
Maria Iervolino è nata a Karlsrhue in Germania in un freddo giorno di dicembre del 1968 da due giovanissimi emigranti. Diplomata in Ragioneria, vive da sempre a Poggiomarino in provincia di Napoli dove gestisce un’azienda di Import-export.
Numeri e Lettere. Ragionamento e riflessione, praticità e sogno. Presente in diverse antologie e romanzi collettivi, scrive da sempre, per passione e per ricerca, per protesta o per amore.
Scrivere è dare un ordine ai pensieri nel caos dell’esistenza. Anche in quelle più anonime.
“Il cimitero delle bambole” è il suo romanzo d’esordio.
Maria Iervolino
Il cimitero delle bambole
Editore IoScrittore
Genere Narrativa
Anno 2022
Pagine 144