In scena fino al 12 febbraio al teatro Sala Umberto di Roma, ‘Il compleanno’ è uno dei lavori più noti del drammaturgo londinese Harold Pinter. Con la regia del grande Peter Stein, l’opera torna nella capitale dimostrandosi ancora una volta un lavoro singolare e grottesco adatto agli spettatori più analitici
In una pensione di una città britannica, il giovane Stanley è ospite dei singolari coniugi Meg e Petey. In un’atmosfera monotona, ripetitiva e spesso inquietante, arriva il giorno del compleanno di Stanley: il giovane uomo sarà festeggiato da due sinistri personaggi, giunti alla pensione inizialmente ignari di quella ricorrenza ma decisi a trattenere il ragazzo all’interno della pensione.
I copioni di Harold Pinter non sono per tutti: i lavori del drammaturgo inglese hanno un’unicità che va rispettata e, senza preoccuparsi di piacere o meno, sono connotati da un codice volutamente oscuro che deve essere indagato e indovinato.
Questa natura rende anche ‘Il compleanno’ un’opera da osservare e vivere con attenzione per giocare, quasi, a decifrare il pensiero di Pinter e la comunicazione che è nascosta sotto le sue parole.
Il Compleanno: un cast ben definito
La linea grottesca del lavoro fa sì che la trama debba essere seguita con un occhio attento e analitico, di conseguenza lo spettatore ha la necessità diventare un soggetto attivo nel contesto dello spettacolo.
Tuttavia questo non è un atteggiamento da tutti e la parte del pubblico meno coinvolta rischia di trovare la rappresentazione troppo surreale o noiosa, persino incomprensibile.
Riuscire però a interpretare il celebre lavoro di Pinter permette di assorbire una narrazione che sottolinea con forza un contesto e un’epoca fatti di numerose contraddizioni.
Sul palcoscenico l’intero cast dà vita a questa storia con prestazioni azzeccate e definite, creando un’identità precisa per ogni personaggio.
Anche la regia di Peter Stein non poteva che adattarsi perfettamente ai dialoghi scritti dall’autore, orchestrando una successione di azioni piene e vuote allo stesso tempo e scandite da un ritmo ben sostenuto.
Nonostante lo spessore e il valore de ‘Il Compleanno’, il testo accusa parte del tempo che passa e i linguaggi sperimentali degli anni ‘50 del secolo scorso cominciano a diventare faticosi per chi lo ascolta.
Gabriele Amoroso
Teatro Sala Umberto
dal 31 gennaio al 12 febbraio
Il compleanno
di Harold Pinter
Traduzione Alessandra Serra
Regia Peter Stein
con Maddalena Crippa, Alessandro Averone, Gianluigi Fogacci, Fernando Maraghini, Alessandro Sanpaoli e Emilia Scatigno
Assistente alla regia Carlo Bellamio
Costumi Anna Maria Heinreich
Luci Andrea Violato
Scene Ferdinand Woegerbauer
Assistente alla produzione Cecilia Negro
Produzione Tieffe Teatro Milano/TSV-Teatro Nazionale/Viola Produzioni srl