Non basta scoprire l’assassino, bisogna incastrarlo
‘Il cuore nero della Sicilia’ di Bruno Balloni, edito da Algra, è un romanzo d’azione, ambientato nel cuore della Sicilia, a Enna per la precisione. Un giallo–non giallo che cerca di scardinare dall’interno le regole del genere. Il fine non è la meta, cioè la conclusione del libro, ma il viaggio, ossia l’indagine volta a incastrare i colpevoli svelati fin da subito
Luca De Silvestri, maresciallo della Guardia di Finanza, ligure ma trasferitosi in Sicilia per amore, raccoglie la denuncia di una donna per violenza sessuale. I suoi tentativi di dirottare la vittima alla Polizia o ai Carabinieri sono vani. La donna vuole lui, perché non è del posto, non è colluso con la criminalità locale.
Nonostante il tipo di indagine sia molto distante da quelle normalmente portate avanti dai finanzieri, Luca decide ugualmente di avventurarsi in un terreno che non gli è famigliare, convincendo i suoi superiori ad andare fino in fondo per rendere giustizia alla donna. Ma dietro lo stupro, lo scenario che si apre è inquietante: usura, mafia, omicidi e omertà.
Insieme alla sua squadra, De Silvestri avvia una delicata indagine, camminando su un territorio instabile al confine tra procedura, improvvisazione e inesperienza.
Tutto si basa sulla paziente osservazione dei cattivi, attraverso intercettazioni, appostamenti e telecamere nascoste, in attesa di un errore, una contraddizione, un inciampo. Il sensazionalismo è messo da parte per dare spazio alla psicologia dei personaggi e dei loro comportamenti. È una storia senza eroi in cui i protagonisti esprimono tutta la loro normale umanità.
La storia si svolge sullo sfondo di una Sicilia meno conosciuta, quella tra Enna e Catania. De Silvestri, dopo la scelta di seguire Elena, la sua donna, in Sicilia, si ritrova solo, abbandonato da quell’amore che lo aveva spinto a cambiare vita, tormentato dai ricordi che oscillano dalla gioia dei primi tempi al dolore dell’epilogo.
Sarà il tango a salvarlo dalla depressione, piccoli sprazzi di spensieratezza che ogni tanto interrompono la tensione della trama. E proprio in una delle sue serate tanghere Luca conosce Veronica, che lo colpisce fin da subito e fa presagire, dopo tanti dubbi e inquietudini, un alito di lieto fine, in un’atmosfera nebbiosa come la provincia di Enna.
Il protagonista è fuori dagli schemi: non è il solito poliziotto arguto o un investigare privato alcolista o fumatore, è un finanziere che, per sua stessa ammissione non ama i gialli, lo annoiano, perché Luca è uno che studia le carte e al computer cerca, come un segugio, evasioni e violazioni tributarie.
È difficile raccontare la Sicilia attraverso un giallo. C’è ormai un immaginario ben strutturato da tenere in considerazione e che può indurre il lettore a confronti continui con i grandi siciliani come Sciascia e Camilleri.
Il romanzo è ben strutturato: il ricorso al dialetto, ormai un po’ abusato dopo Camilleri, è moderato anche se non sempre necessario. Fanno eccezione i proverbi siciliani, piccole chicche di saggezza popolare e di simpatia. La vicenda cattura l’interesse, l’introspezione dei personaggi è equilibrata, anche se focalizzata principalmente sul protagonista, e lo sfondo della provincia siciliana con i suoi chiaroscuri accompagna il lettore, attraverso pagine gradevoli, verso un finale realistico anche se cruento.
E il “cuore nero” altro non è che la parte oscura di una terra che oscilla tra la luce dell’onestà dei tanti siciliani e l’ombra di una criminalità molto radicata nel territorio.
Ivana Barberini
Biografia
Bruno Balloni, nato a La Spezia, si è arruolato nella Guardia di Finanza. È stato comandante di un Nucleo Mobile e infine in servizio presso un Gruppo Operativo Criminalità Organizzata in Sicilia. “Il cuore nero della Sicilia” è il suo primo romanzo. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati su riviste specializzate e premiati a concorsi.
Bruno Balloni
Il cuore nero della Sicilia
Edizioni Algra
Collana Scritti
Genere Giallo
Edizione 2019
Pagine 260