Raccontare Roma è sempre difficile. Ci sono ormai tanti romanzi gialli che hanno come ambientazione la capitale, ed è talvolta difficile uscire dai clichè e dalla sensazione del “già letto”. Mariano Cigliano con ‘Il Fattaccio di Ponte Milvio’ Edizioni L’Airone, presentato lo scorso 14 giugno alla Feltrinelli capitolina di Via Appia, si smarca in modo molto intelligente da ogni convenzione ed ogni banalità, offrendo personaggi forti e fuori dal coro con una narrazione suadente e cruda allo stesso tempo
“Se gli avessero chiesto se avesse pensato di finire così, Carlo Manfredini avrebbe scosso il capo con decisione; la sua vita la immaginava diversamente. Un’esistenza felice, realizzato sul lavoro, una famiglia amorevole, una bella macchina e nulla di cui doversi preoccupare. Avvocato di successo, aveva scalato i gradini della sua carriera con determinazione, ma tutto cambiò quando incrociò il cammino di Eva, una donna misteriosa il cui oscuro fascino lo avvolse in una spirale senza fine: da quel momento la sua vita prese una svolta inaspettata.”
Presentato lo scorso 14 giugno alla Feltrinelli di Via Appia a Roma, ‘Il fattaccio di Ponte Milvio’ è un libro in cui l’editore Gremese ha creduto, poiché non si aspettava di avere a che fare con un testo – dal taglio delinquenziale – che introduce dentro un lato oscuro, la movida di Ponte Milvio, che ha come sottofondo la malavita capitolina. E il rapporto tra potere–autorità e le persone più deboli – sembra qui che l’umanità reagisca alle situazioni – si fa palpabile.
La vicenda si presenta così imprevedibile; dal titolo, ovviamente, immaginario. Durante l’incontro sono emerse considerazioni riguardanti i personaggi maschili che qui emergono quasi miserabili mentre, al contrario, le donne sembrano essere valorizzate, a voler sottolineare le loro peculiarità nelle interazioni con ragionevolezza ed equilibrio. Mettono forse in guardia il genere maschile?
Non solo: si parla anche dell’ispirazione reale, frutto delle esperienze personali e professionali dell’autore, quindi coadiuvato dal suo mestiere di avvocato che gli ha permesso di fondere le sue competenze di diritto alla narrazione maniacale e ben congeniata.
Un thriller avvincente
‘Il fattaccio di Ponte Milvio’ di Mariano Cigliano, edizioni L’Airone, è un thriller avvincente che catapulta il lettore nel cuore oscuro della vita notturna romana.
Il romanzo si distingue non solo per la sua trama intricata e coinvolgente, ma anche per la profondità psicologica dei suoi personaggi e l’abilità dell’autore nel dipingere un quadro vivido e inquietante della città eterna.
“Era una notte umida, con poche persone tra le vie di Roma, il rintocco delle tre era ormai un eco lontano.”
Una Roma notturna e vibrante
Il protagonista, l’avvocato Manfredini, è una figura complessa e sfaccettata. Professionista stimato nel mondo forense di Roma, Manfredini conduce una doppia vita, diviso tra il rispetto della legge e le sue pulsioni più recondite.
Le sue frequentazioni notturne infatti lo portano a confrontarsi con un ambiente corrotto e vizioso, un mondo parallelo che stimola la sua voglia di avventura e trasgressione.
Una notte, questo gioco pericoloso sfocia in tragedia. Manfredini si ritrova coinvolto in un omicidio efferato, con ricordi confusi e frammentati di ciò che è accaduto.
La vittima è Eva, una figura enigmatica, tentatrice, a volte sfuggente e intrigante, e gli unici indizi che Manfredini possiede sono immagini sfocate di un litigio violento, urla, e un bicchiere infranto brandito come un’arma.
Il fattaccio di Ponte Milvio: personaggi avvincenti ed attraenti
Cigliano costruisce un cast di personaggi secondari altrettanto intriganti. Ognuno di essi si muove a passi circospetti all’interno di questo labirinto opprimente, contribuendo a creare un’atmosfera di tensione e sospetto.
Tra di loro, potrebbe celarsi qualcuno disposto ad aiutare Manfredini a sfuggire alla condanna, ma a quale prezzo?
L’autore riesce a delineare magistralmente le dinamiche interpersonali, rendendo credibili e palpabili le emozioni e le motivazioni dei suoi personaggi. L’insieme arricchisce l’intreccio e mantiene alta l’attenzione del lettore, che si ritrova costantemente a interrogarsi su chi sia realmente colpevole e chi innocente.
“L’avvocato si sforzava di ricordare, ma più ci provava e più tutto si trasformava in un ammasso indecifrabile di rapide scene: loro due in macchina mentre bevono e chiacchierano, l’invito di lei a salire a casa sua, poi il vuoto; soli pochi flash di grida, urla, e una fuga verso la macchina. La confusione nella sua mente era amplificata dall’alcol e dalle droghe che aveva assunto durante la serata, non sapeva cosa fosse successo realmente, ma era certo di aver fatto qualcosa di grave, che poteva compromettere la sua vita per sempre.”
Una scrittura scorrevole e febbrile
Lo stile di scrittura di Mariano Cigliano è incisivo e diretto, capace di trasmettere con efficacia il tumulto interiore del protagonista e la tensione crescente della narrazione.
Le descrizioni della vita notturna romana sono vivide e dettagliate, creano infatti un’ambientazione che è quasi un personaggio a sé stante. La capitale italiana diventa pertanto lo sfondo perfetto per una vicenda di decadimento morale e ricerca di redenzione.
Le tematiche esplorate sono profonde, universali e attuali come la colpa e il desiderio di trasgressione che, in qualche modo, l’autore fa sue, affondando le radici nel suo personale. Manfredini è un anti-eroe moderno, la cui caduta rovinosa e la successiva lotta per la salvezza riflettono la fragilità e la laboriosità del temperamento umano.
Consigliamo vivamente la lettura del testo a chiunque ami i thriller ben scritti dall’intreccio avvincente in cui i personaggi, dal carattere difficile e ombroso, sono ben delineati. lo scrittore infatti ci regala un racconto stimolante che tiene il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Mariano Cigliano dimostra così una notevole abilità narrativa, intessendo una trama ricca di suspense e di profondità psicologica.
Se siete alla ricerca di un libro che vi immerga nelle ombre della notte romana e vi faccia interrogare sui confini tra bene e male, ‘Il fattaccio di Ponte Milvio’ è la scelta perfetta.
L’avvocato-scrittore ha saputo creare un’opera che non solo intrattiene, ma stimola anche un’intensa considerazione sulla natura umana, sulle conseguenze delle nostre scelte e azioni, soprattutto sulle zone d’ombra che ciascuno di noi porta dentro di sé.
Andrea Di Sciullo
Biografia
Mariano Cigliano, avvocato, partner di un noto studio romano, si divide tra la passione per il diritto e quella per la letteratura. Ha esordito nel 2005 con “Rachele Blu” (Robin), al quale nel 2016 è seguito “Dolores” (Gremese).
Amante dell’arte orientale, è in viaggio spesso tra gli Stati Uniti e le Filippine, dove sono dislocate due delle principali sedi del suo studio legale e da dove proviene anche la moglie Jinky. È un appassionato bibliofilo.
Il fattaccio di Ponte Milvio
Mariano Cigliano
Copertina Francesco Partesano
Cura redazionale Stefano Tecch
Edizioni L’Airone
Collana Rossi & Neri
Genere Giallo
Anno 2024
Pagine 191