‘Manca solo Mozart’ segue il filo narrativo della musica ed è una pièce che va vista e vissuta. Andata già in scena molte volte nella città eterna, ha fatto poi tappa in altre città italiane. Una storia che lascerà la platea incantata di fronte la bravura dell’interprete e per la vivacità della narrazione dai toni nostalgici e ilari
Con ‘Manca solo Mozart’ si crea il filo narrativo della musica: lo spettacolo sarà in scena, dal 6 all’11 dicembre, al teatro Vittora di Roma. In seguito a una lunga torunée, l’estate scorsa la rappresentazione è stata in programma ai Solisti del teatro, rassegna che si è svolta nella splendida cornice dei Giardini della Filarmonica della capitale, per approdare al teatro Tor Bella Monaca proprio l’ultimo fine settimana di novembre.
Abbiamo assistito a Manca solo Mozart nel lontano 2019 e siamo ritornati a vederla ai Solisti: la pièce si è rivelata energica, sorprendente e ricca di fascino.
Il testo, scritto da Antonio Grosso, ricalca le vicende personali di Marco Simeoli, il quale si cala nei panni di suo nonno Salvatore che aprì, negli anni ’20, il negozio di musica di famiglia famoso in tutta Napoli e nato nel quartiere del Vomero: “Musica Simeoli”.
Musica Simeoli: la storia
Il fondatore Salvatore Simeoli, da quel momento in poi, intraprende una fiorente attività editoriale che, sin dagli inizi, si è sempre occupata della pubblicazione e della vendita di testi musicali. La “Simeoli Editore” così, fin dalla sua apertura, è stata considerata – e lo è tuttora – un punto di riferimento sia per la vita musicale cittadina sia per le zone limitrofe.
Dopo il trasferimento, avvenuto negli anni Trenta a Via San Pietro a Majella, il negozio rinforza i legami con l’intelighenzia musicale napoletana in quanto ruota intorno al Conservatorio. Al suo interno, infatti, circolano personaggi noti – musicisti e compositori -, tra i quali emerge Florestano Rossomandi, didatta del Conservatorio e autore del “Metodo per lo studio tecnico del pianoforte” edito, appunto, da Simeoli e ancora oggi in uso.
Non solo Rossomandi ha frequentato il fiorente ambiente: Matilde Serao, Francesco Cilea, Ottorino Respighi e tanti altri hanno fatto di “Musica Simeoli” il loro punto nevralgico, come gli autori che sono stati pubblicati in più di ottanta anni di attività mai interrotta. All’interno della bottega musicale, tuttavia, non si trovano solo spartiti, ma anche interessanti testi e saggi che affrontano tematiche a sfondo musicale.
L’eredità
“Musica Simeoli” è stata ereditata dal figlio di Salvatore, Florestano che, oltre a donare ulteriore prestigio all’azienda, ha speso molte energie durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale affinché renderla migliore, fiorente e all’altezza dei clienti.
Attualmente, il figlio di Florestano e nipote di Salvatore, appunto, Salvatore Simeoli conduce il negozio di famiglia con professionalità ed entusiasmo.
Il filo narrativo della musica: straripante energia
Assistere alla pièce è un vero passatempo sia dal punto di vista storico – si impara molto – sia da quello del divertimento. Non solo: l’attore è capace di farci immergere nella narrazione. Ci prende per mano e ci conduce sul palco insieme a lui.
Si viene infatti catapultati in dimensioni altre proprio da Simeoli che, con energia straripante, narra, interpreta i vari soggetti, si avvale della gestualità per rimarcare le azioni in scena. La recitazione dunque è concitata e l’uso del dialetto napoletano non intacca la narrazione.
La figura di Simeoli diviene quindi impetuosa, dolce, sofferente: l’interprete abbraccia gli stati d’animo dei soggetti di cui veste i panni – ognuno caratterizzato dalle movenze e dalla dailettica – componenti di una generazione in grado di superare le epoche che si susseguono: la Belle Époque, la Seconda Guerra Mondiale, il Fascismo, a volte in contrasto con il vivido sentimento musicale che la gente possiede.
Un Simeoli carismatico
Emergono dunque suoni, atmosfere, nomi imponenti del panorama musicale nostrano, passato e attuale, aneddoti, vissuti, che da remoti si fanno presenti, attraverso l’excursus dell’evoluzione musicale in netto contrasto con la classica, prediletta dal fondatore di “Musica Simeoli”. Ma manca qualche cosa…
Una vicenda intensa, fatta di tradizione e di note, di spartiti e di nostalgia, di ironia e di anima.
Un Simeoli che si svela al pubblico come un one man show, carismatico, che si muove in una scenografia essenziale e che riserva un finale tutto da vivere.
Il filo narrativo della musica si fa potente con ‘Manca solo Mozart’, spettacolo da non perdere e che sicuramente non dimenticherete con facilità,
Annalisa Civitelli
Foto: Civitas Creativa
Manca solo Mozart
Teatro Vittoria
dal 6 all’11 dicembre
da un’idea di Marco Simeoli
Tratto da una storia vera
Scritto e diretto da Antonio Grosso
con Marco Simeoli
Costumi Marco Maria Della Vecchia
Disegno luci Marco Laudando
Foto di scena Francesco Nannarelli
Luci e fonica Giacomo Cursi
Scene Alessandro Chiti
Collaboratore alla regia Andrea Vellotti
Produzione Altra Scena