‘Il giardino di Sophia’ di Sophia de Mello Breyner Andresen, edito da Il Ramo e la foglia, è l’ispirazione della natura sensibile delle cose. La sillogie infatti rimanda a una visione panteistica dell’arte poetica e, attraverso i versi, rappresenta la terra portoghese in modo lucido affrancando il concetto di felicità
“Malgrado le rovine e la morte,/Dove sempre è terminata ogni illusione,/La forza dei miei sogni è così forte,/Che da tutto rinasce l’esaltazione/E mai le mie mani restano vuote”.
Sophia de Mello Breyner Andresen mediante la sua silloge, ‘Il giardino di Sophia’, accoglie soprattutto una visione panteista dell’arte poetica.
I suoi versi rintracciano la sostanza primordiale del sentimento e analizzano poi l’inquietudine esistenziale: esprimono l’intima relazione tra l’uomo e le cose.
“Mare sonoro, mare senza fondo mare senza fine,/La tua bellezza aumenta quando siamo soli/E così in profondità intimamente la tua voce/Segue il più segreto danzare del mio sogno,/Che ci sono momenti in cui suppongo/Tu sia un miracolo creato solo per me”.
Il giardino di Sophia: la vita nella sorgente della poesia
Il libro è una raccolta di poesie scelte, tratte dalle precedenti quattordici sillogi poetiche di Sophia de Mello Breyner Andresen, pubblicate dal 1944 al 1997.
“Io parlo della prima libertà/Del primo giorno che era mare e luce/Danza, brezza,/ramaglie e segreti/E un primo amore morto così presto/Che in tutto ciò che era vivo si incarnava”.
La poesia duqnue risplende in particolare di intensità emotiva: nasce anche dalla radice mediterranea della sua terra portoghese e dichiara inoltre l’incanto luminoso dei versi.
Interpreta quindi la libertà del mondo interiore e occupa ad esempio il luogo dell’anima, cogliendo il turbamento dell’incertezza.
La speranza dell’umanesimo
Sophia De Mello Breyner Andresen cerca in tutta onestà risposte. Insegue l’orma di un passato perduto.
“Dal fiore dal vento dal fuoco/Dalla stella della notte così limpida e serena/Dalla madreperla del tempo dal cipresso aguzzo/Dall’amore senza ironia – da tutto/Ciò che attentamente speriamo/Ho riconosciuto la tua presenza incerta/La tua presenza fantastica e libera”.
Il giardino è infatti inteso come metafora di un paradiso e, di conseguenza, la poesia veste il coraggio dei sogni e conduce l’umanità al centro della propria verità.
‘Il giardino di Sophia’ dunque oltrepassa il disorientamento, difendendo la coerenza morale atraverso la speranza di un nuovo umanesimo, da ricreare. Rispetta infatti l’equilibrio dell’esistere.
Infine la poesia dell’ Andresen affranca il concetto di felicità.
Rita Bompadre
Biografia
Sophia de Mello Breyner Andresen (Porto, 6 novembre 1919 – Lisbona, 2 luglio 2004) è stata una poetessa portoghese. Sin da giovane si oppose al regime di Salazar componendo poesie contro la dittatura.
La sua prima raccolta di versi è del 1944 ma fu nel 1964 che ottenne finalmente il successo per la raccolta poetica “Livro Sexto”.
È autrice di racconti e di favole per bambini. Nel giugno 1999 ricevette a Salvador de Bahia il prestigioso Premio Camões. Significativa è anche la produzione saggistica e l’attività di traduzione, tra questi lavori ricordiamo la traduzione in portoghese di Il Purgatorio di Dante Alighieri.
Sophia de Mello Breyner Andresen
Il giardino di Sophia
Edizioni Il ramo e la foglia
Curatore Roberto Maggiani
Genere Poesia
Edizione 2022
Pagine 248