In scena al teatro Parioli Costanzo di Roma fino al prossimo 8 dicembre, ‘Il nuotatore di Auschwitz’ è un toccante copione, scritto da Luca De Bei, che racconta la storia di un uomo più unico che raro, Alfred Nakache, un nuotatore francese di origine algerina che nella propria vita ha sperimentato sia le gioie delle vittorie olimpiche sia l’orrore più tremendo dei campi di concentramento. Sul palcoscenico, a recitare il monologo, uno degli attori più noti e amati del nostro cinema: Raoul Bova
Alfred Nakche è stato un nuotatore francese, di origine algerina, ed ebreo. Negli anni del Nazismo, l’uomo venne deportato nel campo di concentramento di Auschwitz dove, nonostante le terribili sofferenze e privazioni imposte, riuscì comunque a tenersi in allenamento nuotando dentro bacini di acqua gelida. Una volta terminata la Seconda Guerra Mondiale e tornato in patria, Alfred partecipò addirittura alle Olimpiadi di Londra del 1948; la sua incredibile storia è stata poi raccontata dallo psichiatra austriaco Viktor Frankl, che insieme ad Alfred visse nell’infernale campo di Auschwitz.
‘Il nuotatore di Auschwitz’ è una storia drammatica e dolorosa che fa conoscere al pubblico un personaggio poco noto tra coloro che hanno vissuto l’orrore dei campi di concentramento: Alfred Nakache.
Il nuotatore di Auschwitz: l’emozione di Raoul Bova
Nell’emozionante monologo scritto da Luca De Bei, la figura di Nakache emerge come un uomo perbene e tenace che riesce a sfruttare quasi per caso il proprio talento di sportivo.
Raoul Bova è il protagonista di questo lavoro: il celebre attore porta in scena il testo in parte recitando e in parte leggendo, mostrandosi al pubblico particolarmente emozionato e coinvolto.
Bova si serve di una recitazione costruita sulla sottrazione che permette al monologo di galleggiare placidamente, così come farebbe un nuotatore a riposo, ottenendo tuttavia due effetti contrapposti.
Se da un lato infatti il lavoro si presenta fortemente intimo e delicato, dall’altro, nella sua natura più teatrale, tende ad essere spesso troppo piatto e rallentato.
Uno spettacolo per tutti
Nonostante questo, la commovente storia del nuotatore permette al pubblico di trascorrere un’ora senza dubbio suggestiva, nella quale spiccano con una forte carica evocativa numerosi parallelismi fra la vita e l’acqua.
‘Il nuotatore di Auschwitz’ è un lavoro importante, perfetto per continuare a conoscere gli aspetti più terrificanti dell’Olocausto e allo stesso tempo ideale per essere ascoltato da persone giovani e da sportivi.
Gabriele Amoroso
Foto: Massimiliano Fusco
Teatro Parioli Costanzo
dal 27 novembre all’8 dicembre
Il nuotatore di Auschwitz
Testo e regia di Luca De Bei
con Raoul Bova
Ispirato alla vera storia di Alfred Nakache e al libro “Uno psicologo nei lager” di Viktor E. Frankl
Aiuto regia Barbara Porta
Contributi video Marco Renda
Disegno Luci Marco Laudando
Musiche originali Francesco Bova
Produzione Il Parioli e Enfi Teatro