Il peso della cultura
È stato il fine settimana dedicato alle elezioni. Si ritorna alle urne dopo il lockdown, ma soprattutto si sono recuperati i voti che a fine marzo ci avrebbero visti incollati alle TV. Si votava sia per il Referendum popolare sia per le amministrative in alcune regioni italiane. I cittadini si sono schierati: ha vinto il “Si”, e così il taglio dei Parlamentari ora prende forma con tutte le riforme necessarie per dare vita a nuove procedure.
Un cambiamento storico dovuto al Movimento 5S – si può definire in questo modo – che però intacca la tanto sudata Costituzione Italiana nata nel lontano 1947. Di Maio esulta ma l’interrogativo rimane: non si parla mai di tagli agli stipendi?
Nel frattempo i contagi Covid–19 aumentano e tutti i Paesi prendono le misure necessarie per proteggersi e proteggere e visto che quest’anno è un anno particolare, continuiamo a perdere colossi della nostra cultura: uomini e donne del secolo scorso.
Rossana Rossandra muore. Fondatrice de “Il Manifesto” è stata una giornalista animata da uno spirito combattivo. Dirigente del Pci, scrittrice, intellettuale e comunista, ha partecipato alla Resistenza e ha poi convinto Mario Moretti, capo delle Brigate Rosse, a essere intervistato riguardo il caso Moro. Temeraria e intelligente era da considerarsi fuori dalle righe, indomita e convinta delle sue scelte, quelle che l’hanno portata ad andare oltre il terrorismo, a incuriosirsi e ad approfondire un territorio di per sé minato e infausto.
Accanto a lei troviamo un altro giornalista, Peppino Caldarola, ex direttore de “L’Unità”. Anch’egli comunista e forse personaggio meno noto nelle fila del giornalismo, ma altrettanto simbolo di messaggi portatori di idee e di valori.
La cultura tuttavia non si è vantata e non si forgia tuttora solo di queste presenze. Vive di diverse sfaccettature, fortunatamente. Ed esiste un ambiente che ogni giorno vede numeri alternarsi a seconda dello share: la televisione. Stiamo infatti assistendo a delle inversioni di tendenza che speriamo siano l’inizio di una rivoluzione, ma soprattutto aiutino il pubblico a sentirsi motivato verso programmi alti e culturalmente eccellenti.
Lo scorso 16 settembre Alberto Angela ha battuto “Temptation Island” con il suo programma, “Ulisse. Il piacere della scoperta”. Questo possiamo definirlo un grande risultato. La prima puntata della nuova stagione è stata dedicata a Roma vista dall’alto. La capitale, sembra scontato esprimerlo, è sempre una scoperta interminabile, una vasta area che non smette mai di stupirci. Arte, natura, città e misteri creano un connubio affascinante raccontato dal narratore per eccellenza.
E non solo “Ulisse” ci intrattiene. Molte altre offerte sono proposte da altri canali e spetta a noi il compito di selezionare abilmente ciò che desideriamo guardare. Il peso della cultura risiede proprio in questo: essere portavoce della ricchezza del nostro Paese e del mondo personale che risiede in ognuno. Speriamo dunque nel cambio di rotta e che la televisione possa non essere più considerata spazzatura ma maestra, che insegni e indirizzi al meglio per guidarci verso una visione completa della nostra vita.