Tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood, edito nel 1985, ‘Il racconto dell’ancella’ è l’adattamento teatrale di questa opera letteraria. In scena presso il teatro Basilica di Roma fino al 16 aprile, l’intenso monologo, interpretato da Viola Graziosi, racconta di uno spaventoso futuro più verosimile di quanto si possa pensare
Così come suggerisce il titolo, ‘Il racconto dell’ancella’ è un monologo nel quale la protagonista, in prima persona, narra la sua incredibile disavventura.
Il romanzo di Margaret Atwood, di cui lo spettacolo è una riduzione per le scene, immagina un futuro prossimo e distopico nel quale le conseguenze di una sconvolgente guerra hanno fatto retrocedere gli Stati Uniti a una condotta pressoché medievale e totalitaria.
In un regime di dittatori e sudditi, i primi sequestrano tutte le donne fertili della nazione per costringerle a procreare al posto delle mogli se queste sono sterili: ne deriva un meccanismo per il quale centinaia di donne si ritrovano prigioniere e costrette a subire ricatti, sevizie, torture e rapporti sessuali vicinissimi allo stupro.
È possibile che il lavoro, il quale necessariamente non mette in scena l’intero romanzo, risulti di non facile comprensione a chi non conosce già la storia, tuttavia la sostanza della trama arriva forte e chiara e non sono pochi i momenti toccanti.
Il racconto dell’ancella: eleganza e suggestione
Viola Graziosi recita con grande passione e disinvoltura ma la bravissima attrice, sempre precisa e intensa, aggiunge al personaggio dell’ancella anche due evidenti sfumature di distaccamento e alienazione che rendono il carattere ancora più verosimile, disegnandolo come un essere umano ormai irrimediabilmente rovinato.
La regia di Graziano Piazza è sobria e suggestiva e sebbene la rappresentazione sia un monologo, dove poco si può fare per creare dei dinamismi, l’uso elegante delle luci e la successione ritmata delle scene scongiurano il rischio di monotonia.
Gabriele Amoroso
Foto: Pino Le Pera
Teatro Basilica
dal 13 al 16 aprile
Il racconto dell’ancella
dal romanzo di Margaret Atwood
Traduzione Camillo Pennati per Ponte alle Grazie
Regia Graziano Piazza
con Viola Graziosi
Consulenza letteraria Loredana Lipperini
Consulenza artistica Laura Palmieri
Musiche originali Riccardo Amorese
Produzione Teatro della città