Di Chopin tutti hanno sentito parlare, molti hanno ascoltato le composizioni, pochi sono a conoscenza della storia. E se si è soliti pensare alle biografie degli artisti come a un mero insieme di date e avvenimenti, Varnadi Ceriello con ‘Il segreto di Chopin‘ solleva dall’onere di leggere un testo di questo tipo. Offre invece un’opera di narrativa, che trova principio con un espediente creativo
“La mattina precedente ero un soldato con un blocco di carte in mano delle quali nessuno conosceva l’esistenza e, dopo soltanto un giorno, non sapevo più chi fossi, ma una cosa era certa: non ero più un soldato! Ormai mi restavano da leggere soltanto due lettere e uno spartito.”
Reinhard Friedmann non è più un soldato, anche se è entrato nella Basilica di Santa Croce di Varsavia come tale.
Avrebbe dovuto mettere a ferro e fuoco la chiesa, eseguendo gli ordini a lui assegnati in quanto ufficiale delle SS naziste. Ha infatti il compito di distruggere ogni simbolo della Polonia, così come nel corso della sua carriera militare si è prodigato a distruggere ogni accenno di umanità nei prigionieri dei campi di sterminio.
Eppure, il suo tentativo di smontare una lastra funeraria in quel luogo sacro provoca una conseguenza inaspettata: in una nicchia retrostante, trova un’urna con un cuore umano e, sollevandola, fa cadere dei fogli consunti tenuti insieme da un nastro rosso.
La curiosità ha il sopravvento su di lui e inizia a leggere il frutto della sua scoperta: si tratta di un carteggio tra il proprietario della reliquia, Fryderyk Chopin, e una donna misteriosa di nome Apollonia Dabrowski.
Un racconto nel racconto
Comincia così ‘Il segreto di Chopin’, con un espediente narrativo che ricorda l’incipit de “I Promessi Sposi”, in cui Manzoni finge il ritrovamento di un manoscritto per giustificare la cronaca delle vicende di Renzo e Lucia.
Anche in questo caso i protagonisti sono due amanti, con una storia ancora più travagliata rispetto a quella dei fidanzati milanesi.
Fryderyk e Apollonia, infatti, condividono un segreto di rilevanza tale che sono costretti a passare la vita separati l’uno dall’altra. Ma la distanza tra i due è soltanto fisica, poiché ciò che emerge dagli scritti è un amore mai sopito, durato per l’intera esistenza di entrambi, nonostante l’abbiano trascorsa in compagnia di altre persone, altri amori, vivendo esperienze artistiche differenti ma parallele.
Infatti, se Chopin è il famosissimo genio del piano apprezzato oggi come allora in tutto il mondo, la Dabrowski è una cantante d’opera che ha appreso da lui i rudimenti del canto nell’infanzia.
Il legame che intercorre tra loro li porta a comporre, seppure a distanza, l’uno i celebri Notturni, e l’altra dei testi di perfetta corrispondenza sillabica con le partiture chopiniane. La sintonia tra musica e testi è così profonda da risultare sbalorditiva, quasi magica.
Non tanto per il soldato Friedmann, che non sa nulla di arte, quanto per Padre Tommaso, il prete che a un certo punto lo raggiunge nella chiesa. Attingendo dalle sue conoscenze, egli integra di nuovi aneddoti la storia di Chopin che l’SS sta cominciando a conoscere dal carteggio finora rimasto segreto al mondo.
Grazie al racconto degli sventurati amanti e all’incontro con Tommaso, in Reinhard qualcosa si rompe: ciò che gli accade è una vera e propria epifania.
Uscirà infine dalla chiesa affetto da un dolore incolmabile causato da grandi perdite, proprio come quelle che ha dovuto affrontare Chopin nel corso della sua breve esistenza colma di eventi. Ha però assunto anche una nuova consapevolezza.
Un esperimento riuscito
‘Il segreto di Chopin’, uscito nel 2017 per Armando Curcio Editore, ha rappresentato per Luciano Varnadi Ceriello il suo esordio nel mondo della letteratura, ma non della scrittura.
Infatti, l’autore nasce come cantautore e scrittore di musica. La sua passione si evince non soltanto dal tema del romanzo, ma anche dal fatto che siano suoi i testi che attribuisce ad Apollonia, scritti sulle note dei Notturni di Chopin.
Ha così realizzato un romanzo sincretico, ovvero che fonde diversi elementi al suo interno. Vi troviamo musica, letteratura, storia e persino arte, se si considera che a ogni capitolo è dedicata un’opera pittorica dell’artista Amelia Musella, moglie di Varnadi Ceriello, che ha messo a disposizione i dipinti sul sito www.ilsegretodichopin.it.
Si è trattato insomma di un esperimento creativo, la cui riuscita ha portato alla pubblicazione di altri due romanzi con protagonista Reinhard Friedmann: “Il segreto di Marlene” (2019) e “Il segreto di Vivaldi” (2021).
Questo primo capitolo della trilogia offre al lettore una panoramica sulla vita vera del compositore polacco alla quale l’autore aggiunge degli elementi di fantasia.
I fatti certi, invece, sono confermati dalla presenza di un inserto storico alla fine del testo. La sua presenza ha richiesto la collaborazione del Museo Fryderyk Chopin di Varsavia e di alcuni archivi e biblioteche.
Il risultato è una biografia sì completa, ma scorrevole, appassionante, poiché non compilativa né dal tono troppo accademico. Anzi: se anche non si fosse particolarmente interessati al compositore Chopin, è possibile apprezzarla come fosse un’opera di narrativa, una storia (anche) d’amore, una vicenda in cui non mancano colpi di scena e che sa tenere col fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Eva Maria Vianello
Biografia
Luciano Varnadi Ceriello è un cantautore e scrittore veneto–campano, da sempre proiettato verso audaci sperimentazioni.
Proveniente da studi classici, laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Salerno, ha finalizzato le sue idee musicali e testuali in cinque album incisi da cantautore.
Dall’innovativo cantautorato, ha iniziato a scrivere testi sulle melodie dei Notturni di Chopin, che ha poi inserito sia nel romanzo “Il segreto di Chopin” (2017, definito Opera letteraria di grande spessore, levatura culturale e valenza storico–musicale), sia nell’opera teatrale “Ho sognato Chopin”. Quest’ultima ha ricevuto riconoscimenti come il “Premio Nazionale Vallecorsi” di Pistoia, il Premio Internazionale “Voci” di Abano Terme e il Festival Internazionale “Teatrando” di Roma.
Varnadi ha poi messo in canto “Le quattro stagioni” di Vivaldi, ha scritto i testi per gli ultimi due movimenti della “Sinfonia Abellana” e per le quarantanove “Romanze senza parole” di Felix Mendelssohn.
A “Il segreto di Chopin” ha fatto seguire “Il segreto di Marlene” (2019) e “Il segreto di Vivaldi” (2021).
Luciano Varnadi Ceriello
Il segreto di Chopin
Edizioni Armando Curcio Editore
Collana
Genere Biografia, Narrativa
Anno 2017
Pagine 337