L’avanguardia del sindaco della città eterna
L’interessante documentario realizzato grazie all’idea di Paolo Masini è un excursus sulla vita di uno dei sindaci più amati della capitale. Noi “incontriamo” e conosciamo la sua persona attraverso inediti, racconti, interviste e sfondo politico dell’epoca. Il materiale raccolto e montato, che proviene dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD), inoltre, ci pone di fronte alla società del decennio 1970/1980 in lotta per i propri diritti
Il cortometraggio di Andrea Rusich si apre sui dati anagrafici del più grande primo cittadino di Roma: Luigi Petroselli. In occasione dei quarant’anni dalla sua elezione a Sindaco della città eterna, l’ideatore del progetto, il regista e la famiglia Petroselli stessa, hanno deciso di omaggiarlo.
Nato a Viterbo nel 1932, fin da ragazzo dimostra la sua forte passione per la politica. Frequenta il seminario ma ne esce per iscriversi al Liceo Classico Statale dove inizia la sua fervida attività di politico.
In quegli anni, infatti, tra comunisti e cattolici c’era una divisione palpabile, pertanto la via del seminario era inconciliabile con quella intrapresa da Petroselli. Sulla politica egli baserà la sua professione, per terminare con la sua morte.
Nella sua città natia all’inizio si impegna per la diffusione de L’Unità; successivamente è segretario degli Artigiani; entra poi nella Federazione del Partito, infine ricopre il ruolo di Consigliere Comunale. Arriva a Roma per sostituire Enrico Berlinguer – all’epoca segretario Regionale del Partito Comunista – e dopo sei mesi è segretario della Federazione. Nel 1975, in seguito alle Elezioni Regionali nella capitale (il PC era il primo partito), Petroselli diventa Dirigente, mentre nel 1979 viene eletto Sindaco di Roma per essere poi riconfermato nel 1981 (anno del suo decesso).
Malgrado la sua figura non era ben vista ma sopportata nelle fila del partito – almeno agli inizi – il sentimento che lega Petroselli al PC è quello di volerlo partecipe e vicino ai cittadini. Denominato “il comunista pericoloso”, dalla forte vocazione rossa, il suo impegno è infatti sempre stato rivolto al popolo e al sociale, come le opere civili da lui finanziate.
Il film, ‘Il Sindaco Petroselli’, disponibile in versione integrale on–line dal 27 settembre scorso sul canale YouTube e sul sito ufficiale di AAMOD, a tal proposito, è un ritratto omogeneo dell’amministratore della città eterna che ci riporta indietro nel tempo. Le immagini di repertorio sono portavoce del fermento politico, quello sano e sentito, che confutava l’avanzata dei comunisti. Questi i punti salienti rappresentati dalle folle in piazza e dalle interviste a chi è entrato in contatto con Petroselli.
Renato Nicolini (ricorda il loro primo incontro burrascoso); Goffredo Bettini (spiega che Petroselli arrivò da Viterbo con l’intento di aprire una fase nuova del partito); seguono Gianni Borgna; Pierluigi Severi; Franca Prisco; Walter Veltroni; Elena Gualtieri, la segretaria di Petroselli; Giovanna Strick; Vezio De Lucia; Aurelia Sergi Petroseselli e Velia Petroselli, rispettivamente moglie e figlia del Sindaco; Oreste Massolo; Ninetto Davoli; infine, Adriano La Regina, i quali narrano aneddoti e ricordi della vita politica e personale del Sindaco più amato dai romani.
Ciò che a noi arriva della sua personalità è l’essere umile: riesce a entrare nell’immediato nel nodo decisivo di una determinata questione ed è considerato un capo politico duro con gli avversari, risoluto e dalla forza travolgente. Sebbene non fosse un intellettuale – così spiega Vezio De Lucia – ha comunque saputo, a suo modo, catturare la collettività grazie ai progetti proposti.
Il decentramento ovvero l’unificazione di Roma, che prevedeva l’avvicinamento della periferia alle zone borghesi, lo racconta Franca Prisco. Lei ricorda i servizi messi a punto con Acea proprio nei quartieri dislocati: fogne, rete elettrica e idrica. Spiega anche quanto le assemblee siano state fonte di informazione utile per gli 800 mila cittadini che vivevano nelle borgate. Non dimentichiamo l’apertura della linea A della metropolitana (1980) al servizio dei cittadini.
Un cambiamento epocale che percepiamo quasi come una sorta di emancipazione culturale non solo da questo punto di vista ma soprattutto perché Petroselli guardava lontano: la restituzione dei Fori e dell’area archeologica ai romani ne è un esempio. La rivoluzione sta nell’eliminazione di via del Foro Romano, che divideva il Campidoglio dal Foro, unendo il Colosseo con l’area dell’Arco di Costantino e del Tempio di Venere e Roma. La trasformazione assicura la continuità dell’area archeologica stessa: dall’anfiteatro Flavio al Campidoglio.
La chiusura al traffico, prevista tutte le domeniche, permette dunque di percorrere in libertà la vasta area riconsegnando Roma al suo popolo, soprattutto per salvaguardare i monumenti e visitare la storia. Ciò rimanda alle domeniche ecologiche attuali, sebbene siano organizzate una volta al mese.
La politica secondo Petroselli è intesa come una liberazione, non è solo combattere il nemico ma piuttosto conduce alle relazioni umane e di conseguenza alla libertà. Il Sindaco credeva fortemente a uno spazio adatto a tutti e con le estati romane ha dato la possibilità di avvicinare i rioni più disagiati al centro, anzitutto a livello culturale.
Un Sindaco “riformista”, “consapevole degli interessi generali”, che sapeva guardare a un futuro aperto e pensato per la gente della città.
Annalisa Civitelli
Il Sindaco Petroselli
Documentario
di Andrea Rusich
da un’idea di Paolo Masini
Materiale raccolto e montato proveniente dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD)
sono intervenuti:
Mons. Salvatore Del Ciuco; Tonino Lovallo; Renato Nicolini; Goffredo Bettini; Gianni Borgna; Pierluigi Severi; Franca Prisco; Walter Veltroni; Elena Gualtieri; Giovanna Strick; Vezio De Lucia; Aurelia Sergi Petroselli e Velia Petroselli; Oreste Massolo; Ninetto Davoli; Adriano La Regina; Franco Citti; Pier Paolo Davoli
Fonico Pierpaolo Bramonti
Fotografia Roberto Orazi
Grafica Roberto Mattiucci
Mix audio Ominostanco
Montaggio Franco Carrozzino e Guglielmo Kurdo Guarnera
Musiche originali Roberto Vallicelli
Co–produzione SafadoFilm e AAMOD
Post–produzione Guglielmo Kurdo Guarnera
Organizzazione della produzione SafadoFilm e Valerio Perogio
AAMOD Luca Ricciardi
Materiali d’archivio AAMOD Claudio Olivieri e Fabrizio Moggia
con il patrocinio di Provincia di Roma; Roma Capitale; Provincia di Viterbo; Comune di Viterbo; AMA
contributo di Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio; ACEA; Fondazione Carivit; Banca di Viterbo Credito Cooperativo; Technis Blu; CNA Roma e Lazio
Durata 45:30