La sera del 4 ottobre, al teatro Arcobaleno di Roma è stata presentata la nuova stagione teatrale. Come sempre specializzati in spettacoli classici e tradizione greca, hanno a disposizione un programma ricco e accattivante
Grandi classici, vecchie glorie, nuovi talenti. Questo il leitmotiv della nuova stagione del teatro Arcobaleno, che è stata presentata la sera del 4 ottobre scorso a un pubblico entusiasta. L’impegno è quello di rappresentare opere note, di nomi importanti, raccontando attraverso di esse questioni urgenti di attualità: dalla violenza sulle donne alla guerra, passando per l’accoglienza dei diversi e degli esclusi. La guida il direttore artistico, Vincenzo Zingaro.
E come sempre il programma del teatro Arcobaleno favorisce il teatro più classico: dalla tradizione greca, comica e tragica, a reinterpretazioni contemporanee di soggetti storici e letterari.
Classici moderni al teatro Arcobaleno
Molto speciale è il soggetto della serata d’apertura, dal 19 al 22 ottobre: “Non fui gentile, fui Gentileschi“ è incentrato sulla figura di Artemisia Gentileschi, la pittrice più celebre della storia italiana. Debora Caprioglio metterà in scena la sua travagliata vita personale, inclusa la terribile violenza ad opera di Agostino Tassi, celebrandone l’immensa eredità senza addolcirla.
Dal 16 al 29 ottobre andrà in scena una raffigurazione teatrale del capolavoro di Apuleio, “L’asino d’oro”. Un segmento speciale sarà dedicato alla vicenda di Amore e Psiche, il più celebre passaggio dell’opera. Dal 10 al 29 novembre andrà in scena “Gli ultimi giorni dell’umanità”, adattata da Francesco Polizzi da un’opera di Karl Kraus, satira pungente del peggio dell’umanità.
Dal 1 al 17 dicembre si tornerà ai grandi classici, con la commedia “Pseudolus”, o “Il bugiardo” di Tito Maccio Plauto. Si tratta della prima applicazione di un archetipo comico, quello del servitore bugiardo, che avrebbe trovato eterna fortuna nella tradizione successiva.
Teatro Arcobaleno: verso il nuovo anno
A Capodanno, in un’occasione di una sola serata, cent’anni di canzoni italiane verranno portate in scena in “A mezzanotte va… Un secolo di canzoni e risate!”. Il talento strumentale di Nando Citarella e la voce carismatica di Annalisa Amodio porteranno in scena alcune delle tradizioni più amate della musica del nostro paese. Una riscoperta della nostra storia musicale, e dei legami culturali dentro e fuori dai confini.
Il 6 e 7 gennaio, invece, andrà in scena “Cinderella swing”. Lo spettacolo, per grandi e piccini, trasferisce la fiaba di Cenerentola negli affascinanti anni ruggenti.
Si torna ai classici dal 12 al 21 gennaio, con “Le eumenidi” di Eschilo, conclusione dell’Orestea. Dal 26 gennaio al 4 febbraio, invece, Edoardo Siravo sarà Curculio nell’omonima commedia di Plauto, classico del genere degli equivoci.
Tra passato e futuro
Dall’8 all’11 febbraio andrà in scena “I Persiani”, anch’essa di Eschilo. Una tragedia unica, per più di un motivo: unica tragedia classica a raccontare la storia, in luogo della mitologia, nonché più antica a pervenire integra fino ad oggi. Al centro la battaglia di Salamina, tra la democrazia di Atene e la tirannide di Serse.
Dal 16 al 3 febbraio andrà in scena “Edipo a Colono”, di Sofocle. Un cast molto ricco per raccontare un antichissimo dramma famigliare, che rimarca l’importanza dell’accoglienza di stranieri ed esuli. Si passa poi alla commedia, con “La pace” di Aristofane. Vincenzo Zingaro, sfoggiando le maschere del Rino Carboni Studio, racconta in chiave ironica la necessità della pace tra i popoli.
Ad aprile si passa a Shakespeare, con una modernizzazione molto speciale di uno dei personaggi più famosi del suo ricco canone. “Shylock, il giudeo” è un dibattito col pubblico, di e con Ennio Coltorti. Il geloso usuraio, unico personaggio escluso dal lieto fine de ‘Il mercante di Venezia’, racconta la sua versione dei fatti e traccia un filo rosso nella storia dell’antisemitismo, che ancora oggi miete vittime.
Una stagione ricca
Dal 12 al 14 aprile andrà in scena “La scomparsa di Majorana”. Adattato da un romanzo di Leonardo Sciascia ad opera di un suo discendente, essa analizza non solo la figura del celebre fisico, ma la minaccia sempreverde della bomba atomica, oggi come sempre nell’immaginazione collettiva.
Dal 18 al 21 andrà invece in scena un doppio adattamento, con al centro l’opera di Luigi Pirandello. Giovanni de Nava porta in scena, fianco a fianco, “L’uomo dal fiore in bocca” e “Il canto del cigno”: è “Coppia d’assi”, e lo interpreterà uno dei più grandi, e ultimi, mattatori del nostro teatro.
Si procederà poi, di nuovo, con Shakespeare: “Otello in danza”, con musiche di Giuseppe Verdi, sarà in scena dal 25 al 28 aprile e vedrà protagonista il subdolo Jago. Importante anche Desdemona, sul cui femminicidio sarà messa una luce più moderna. Infine, dal 3 al 12 maggio, Vicenzo Zingaro porterà sul palco l’’’Orlando Furioso“ di Ludovico Ariosto. “Dopo il successo e la potenza del suo EPOS, dedicato al meglio di Omero, c’è da aspettarsi tanto“.
Queste le parole del rettore, Massimiliano Fiorucci, che prendono vita in un programma indimenticabile.
Maria Flaminia Zacchilli
Foto: Teatro Arcobaleno
4 ottobre
Teatro Arcobaleno
Conferenza stampa di presentazione della Stagione teatrale 2023|2024