Intervista a…
Chiara Casarico
“Contro il rischio di un’involuzione culturale il pubblico diventa protagonista e produttore di espressioni artistiche: così nasce il sostegno al progetto ‘Agorà’, con la creazione di una rete per diventare attori del cambiamento, attori della rinascita e della ripartenza“
La compagnia teatrale “IlNaufragarMèDolce” compie venticinque anni di attività e collateralmente, quest’anno, nasce il crowdfunding – Produzioni dal Basso (dal 14 giugno al 31 luglio: https://www.produzionidalbasso.com/project/agora-teatro-e-musica-alle-radici-10a-edizione/) per sostenere il Festival ‘Agorà – Teatro e Musica alle radici’ organizzato dalla stessa compagnia capitanata dalla Casarico.
Arrivato alla sua decima edizione, il Festival 2021 intende dare una forte spinta verso una crescita futura, al fine di portare la cultura nelle periferie romane affinché le persone possano vivere il teatro oltre la consueta quarta parete.
Musica, parole, spettacolo dal vivo e laboratori sono le parole chiave come i molti personaggi di rilievo e le compagnie coinvolte, per dare vita a una festa lontana dai luoghi comuni.
Il Festival ‘Agorà – Teatro e Musica alle radici’ è Patrocinato dal I° e dal X° Municipio di Roma e il Teatro del Lido di Ostia sarà lo sfondo di questa manifestazione che punta ad avvicinare la gente anche a una forma di teatro urbano con “Toc Toc Teatro – Il teatro che bussa alla tua porta” che, durante il lockdown, è entrato nei cortili dei palazzi del centro romano.
Ulteriori supporti arrivano dai fondi Extra FUS nazionali e regionali, dall’8 x mille della Tavola Valdese e, appunto, dalla collaborazione col Teatro del Lido (Ostia), affinché l’‘Agorà’ sia presente in altre meravigliose piazze italiane, uscendo fuori dai confini romani.
Intervista a…
Chiara Casarico: “Agorà Teatro e Musica alle Radici”. Un anno importante. Dieci anni di questa rassegna e venticinque anni per la Compagnia “IlNaufragarMèDolce” che lo produce. È una bella emozione. Qual è l’edizione che ricorda con più affetto?
“Devo essere sincera, ogni anno abbiamo trovato una formula per rinnovarci e quindi ogni edizione di ‘Agorà’ per noi è speciale. Ricordo con grande affetto le prime edizioni a San Basilio e al Tufello a Roma, in cui c’è stato un grande lavoro di coinvolgimento del territorio, con interviste e incursioni urbane. Ricordo ancora con affetto le signore dei lotti di San Basilio che si affacciavano alle finestre per chiederci se volevamo qualcosa da bere o da mangiare o le persone che ci incontravano un anno dopo l’altro e ci chiedevano in quale cortile saremmo andati. Sono stati memorabili i primi concerti che Lucilla Galeazzi ha dedicato al nostro festival quando ancora di appoggiavamo al ‘Centro di Cultura Ecologica’ del Parco di Aguzzano, ma altrettanto belli quelli che abbiamo fatto al Colosseo capitolino di Pietralata: che emozione quando ho scoperto quell’anfiteatro di cemento!”
Per fare in modo che il ricco programma che avete in mente si svolga c’è bisogno del sostegno del pubblico. Come state portando avanti questa campagna?
“Il pubblico per noi è sempre stato importante. È uno degli attori principali. Quando scriviamo un nuovo spettacolo o creiamo una rassegna o un festival come ‘Agorà’, ci chiediamo sempre chi sarà il nostro pubblico, di cosa avrà bisogno, quali sono le forme e i contenuti per comunicare al meglio. Alcune volte abbiamo chiamato il pubblico a contribuire alla creazione dell’evento culturale e anche questa volta stiamo chiedendo alle persone di diventare protagonisti di un evento culturale, chiediamo di coinvolgersi in prima persona, di essere dei ‘produttori di cultura’. Crediamo che sia molto importante, soprattutto in questo strano tempo che stiamo attraversando, in cui il rischio di involuzione culturale è altissimo. Così abbiamo chiamato a raccolta tutti i nostri abituali sostenitori e stiamo chiedendo loro di attivarsi e creare una rete per diventare attori del cambiamento, attori della rinascita e della ripartenza”.
“[…] ogni anno abbiamo trovato una formula per rinnovarci e quindi ogni edizione di ‘Agorà’ per noi è speciale“
Qual è il più grande obiettivo che avete per questo 2021
“Quest’anno abbiamo deciso di puntare in alto, di fare un salto di qualità e di quantità: abbiamo progettato un festival che si svolgerà nell’arco di otto settimane, con eventi di teatro urbano ogni mercoledì e spettacoli di teatro ragazzi e per un pubblico serale tutti i venerdì, con l’aggiunta di un laboratorio di ritmi, canto e narrazione aperto gratuitamente a giovani under 35 tutti i sabato mattina. Tra spettacoli prodotti e ospitati – se raggiungeremo il budget necessario – l’offerta culturale alla cittadinanza si arricchirà di trentacinque recite e otto giornate di laboratorio. Ma come dicevo, non è solo una questione quantitativa, ma anche qualitativa: ospiteremo la compagnia ‘Civilleri–Lo Sicco’ di Palermo, il ‘Teatro Miela’ di Trieste, il ‘Teatro Dallarmadio’ di Cagliari e ‘Scenica frammenti’ di Lari (Pisa). Come al solito avremo tra gli artisti Lucilla Galeazzi e Raiz, il cantante degli Almamegretta, accompagnato dai Radicanto e – grande novità di quest’anno – Moni Ovadia accompagnato dall’ensemble di Giovanni Seneca e la ‘Compagnia La Inefable’ che viene da Barcellona. Possiamo proprio dire un programma coi fiocchi”.
Quali sono i posti che avete magicamente arricchito con la vostra arte e dove vorreste arrivare?
“In questi venticinque anni di carriera abbiamo girato tanti luoghi e tanti teatri a partire dallo storico Teatro dell’Orologio e al Teatro Quarticciolo della capitale, al Teatro del Lido di Ostia, fino ad arrivare al Teatro India (Roma) e al Teatro Nazionale di Genova. Adesso puntiamo a consolidare l’esperienza e a rafforzarla con l’apertura di nuove piazze come Palermo, Trieste, Bari, Ancona, Pisa, Cagliari e magari qualche festival nazionale o estero”.
La campagna crowdfunding a favore del Festival “Agorà” termina a fine luglio: al momento, quanta risposta di pubblico avete avuto e quanto entusiasmo avete percepito da parte delle persone?
“La campagna di crowdfunding termina il 31 luglio e, grazie a questa idea, abbiamo riscontrato grande affetto da parte del nostro pubblico: ad oggi siamo a cinquantanove sostenitori e siamo a un terzo dell’obiettivo. In effetti, gli stessi sostenitori, che hanno donato tanto, ci chiedono di prorogare il termine del crowdfunding, visto che vorrebbero coinvolgere altre persone. Probabilmente terremo attiva la campagna fino a fine del festival ‘Agorà’ (22 ottobre) in modo da dare a tutti coloro che amano la cultura tempo e modo di partecipare a questo grande evento! Anche dal I° Municipio di Roma arrivano segnali interessanti per la divulgazione dell’iniziativa, quindi, sicuramente, prorogheremo la conclusione della raccolta fondi a fine rassegna”.
Un messaggio da lanciare a chi vi ha già sostenute e a chi vorrà farlo
“Cari sostenitori, cari cittadini, cari amanti della ‘bellezza’, cari paladini della ‘cultura’, vi chiediamo di scendere in campo, di implicarvi in prima persona, di lanciare con noi il cuore oltre l’ostacolo. Sostenere un festival come ‘Agorà’ significa dare un contributo alla pluralità delle voci e delle visioni. In questo momento storico, la posta in gioco è molto alta. E non si tratta solo della nostra sopravvivenza nei prossimi mesi, ma di continuare a fare un lavoro importante per il futuro della comunità intera. Non stiamo quindi parlando solo di questo momento, ma anche e soprattutto della sopravvivenza del tessuto culturale territoriale, degli operatori culturali indipendenti, di coloro che alimentano l’humus culturale della comunità. Siate, anche voi, produttori di ‘cultura’, siate artefici del cambiamento. Basta un piccolo contributo, ma solo se saremo in tanti raggiungeremo l’obiettivo. L’unione fa la forza e insieme possiamo fare la differenza moltiplicando le ‘agorà’!”
Marta Astolfi
Foto: Matteo Nardone