Elio Crifò e Massimiliano Vado:
“L’arte è un bisogno, è necessaria in modo ecumenico”
Abbiamo colto l’occasione di porre qualche domanda all’autore e attore Elio Crifò e al regista Massimiliano Vado per scoprire qualcosa in più di ‘EsotericArt’, che andrà in scena il 19 novembre alla Sala Umberto capitolina.
I nostri due protagonisti ci raccontano le loro impressioni circa la relazione tra arte e numeri e, inoltre, tra l’arte che in questo caso viene inserita in un contesto teatrale.
Dalle risposte secche ne captiamo che il fulcro dei pensieri verte sia sulla valenza della cultura, sia sull’attenzione e sul significato dei numeri che, a loro avviso, sono da non sottovalutare, poiché contengono tanti collegamenti e accezioni.
Crifò e Vado dunque si sono confrontati riuscendo a portare sul palco l’egregia opinione del Professore Odifreddi, il quale spiegherà al pubblico le sue scienze esoteriche.
L’attore e regista Vado quindi si è avvicinato alla regia di ‘EsotericArt’ con interesse e delicatezza. A noi non resta che attendere l’appuntamento di lunedì sera in cui ci troveremo immersi nella meraviglia dell’arte.
Elio Crifò e Massimiliano Vado in che modo avete lavorato insieme per rendere possibile “EsotericArt”?
Elio Crifò: “Su ‘EsotericArte’ abbiamo lavorato in due direzioni: integrare il prof. Odifreddi nell’azione scenica e incatenare il pubblico alle sedie creando una narrazione pulpitante, comprensibile, affascinante, spettacolare. La cultura è divertimento, gioia, piacere di passare del tempo in modo significativo e non rappresentazioni sceniche ermetiche, noiose, pedanti”.
Massimiliano Vado: “In modo impavido. L’argomento è delicato ma affascinante: o lo si cavalca o non vale neanche la pena avvicinarvisi. Facciamo il possibile per farlo scorrere complicato nel modo più semplice possibile”.
Perché parlare oggi di esoterismo, simbologia e numerologia?
Massimiliano Vado: “Il teatro o è politico – e mai sociale – o non ha senso di esistere. È di tutti ma non per tutti”.
Elio Crifò: “Perché quando si parla di esoterismo in Italia molti sono convinti che si tratti di qualcosa di oscuro, di satanico, legato alla magia nera, a riti orgiastici insomma. C’è un’ignoranza crassa, anzi obesa. Le scienze esoteriche dicono una cosa molto semplice: la qualità della vita dipende dalla qualità delle scelte, la qualità delle scelte dipende dalla qualità di ragionamento, la qualità di ragionamento dipende dalla qualità di pensiero. Solo un’alta qualità di pensiero ha permesso a Einstein di giungere alla teoria della relatività e a Bruce Lee di far danzare il suo corpo nel ‘Kung Fu’”.
Perché considerare i numeri così significativi?
Elio Crifò: “I numeri sono significativi. A noi sembra strano perché veniamo educati a usare i numeri solo per calcolare l’IVA e gli interessi bancari e non, per esempio, per decodificare le ‘Sacre Scritture’. Sant’Agostino ci ricordava che nella Bibbia, Mosè, Elia e Cristo digiunano, tutti e tre 40 giorni, perché questo numero, 40, indica il trascorrere del tempo. 10 è un ciclo, 40 sono i 4 cicli del giorno, i 4 cicli dell’anno. I tre profeti digiunano perché l’uomo è imprigionato nel tempo mentre Dio, al di là del tempo e dello spazio, si è immerso nel tempo, attraverso il digiuno. Ecco, questa è la breve sintesi di quanti pensieri possono essere contenuti dentro un numero”.
Massimiliano Vado: “Perché se fai più caso alla superstizione che alla matematica, vuol dire che hai vissuto solo a metà”.
Quali elementi, secondo voi, mettono in relazione l’arte del Medioevo a quella attuale, addirittura accostandola alla musica?
Massimiliano Vado: “L’arte è un bisogno; è necessaria in modo ecumenico. Se pensi che con l’arte non si mangi vuol dire che non hai mai respirato. Nel Medioevo, come oggi”.
Elio Crifò: “Tutte le arti, estrapolate dalla stupidità a cui sono costrette dalle famigerate esigenze di Mercato, hanno un linguaggio e un intento comune: la trasformazione della materia bruta in bellezza. In ‘EsotericArte’ partiamo dalla proporzione aurea, che si può considerare come il DNA comune a ogni cosa dell’Universo ma anche la base di ogni creazione artistica umana. Da Fidia a Botticelli, da Leonardo a Picasso, da Bach e Beethoven a Ligeti a Stravinsky sono tutti uniti dal mistero della proporziona aurea. D’altronde, l’Universo, la vita e l’uomo stesso, continuano a rimanere, per noi, un mistero”.
Quale piega prenderà l’intervento di Piergiorgio Odifreddi?
Elio Crifò: “Il prof. Odifreddi da un lato sosterrà il concetto esoterico che i numeri non sono quella banalità a cui siamo abituati e dall’altro mostrerà come la matematica può essere totalmente staccata dalla relazione con il divino o quantomeno staccata dalle religioni, in quanto, per Odifreddi, le religioni pretendono di far passare per razionale (la teologia) ciò che non lo è affatto: Dio!”
Massimiliano Vado: “Spero ecceda nelle picconate”.
Massimiliano Vado, come si è avvicinato al mondo che racconterà Crifò?
“Con cautela registica e curiosità spettatoriale. Lo faccio partire, poi lo assecondo; infine lo esalto”.
e in che modo, inoltre, ha sviluppato la regia di “EsotericArt”?
“Come se stessi restaurando un mosaico. A Ravenna”.
Vado, dal teatro all’arte: trova ci siano punti di congiunzione tra i due ambienti?
“Sono lo stesso ambiente. Non c’è separazione. Anzi ora che è rimasta l’unica arte non riproducibile in nessun modo, il teatro è arte pura. Distilliamola”.
Vado, secondo lei, come si approccerà il pubblico di fronte a tanta magnificenza e ai tanti collegamenti?
“Sono curioso di scoprirlo: in fondo questa nostra cosa è un esperimento coraggioso; qualcosa di mai provato in precedenza”.
Annalisa Civitelli