Massimiliano Lachi
“L’idea più bella, alla quale teniamo particolarmente, è cercare di raccontare il cinema e i suoi mestieri“
Il 26 luglio prossimo si apre la nona edizione del “Castiglioni Film Festival” che durerà fino a domenica 30. Quest’anno, rispetto l’anno scorso che si concentrava sul filone contemporaneo e sui tempi che viviamo, il tema conduttore converge sui figli d’arte. In questo caso parliamo di Emanuele Salce, Gian Marco Tognazzi e Michele Placido, poiché Violante Placido è impossibilitata a presenziare al Festival.
Alla presenza della Direttrice Artistica, Rocchina Ceglia, dell’Assessore alla Cultura, Massimiliano Lachi e del Sindaco del borgo toscano, Mario Agnelli, lo scorso 6 luglio si è svolta alla Casa del Cinema di Roma la conferenza stampa della rassegna dove, appunto si è presentato il programma e si sono rimarcate le scelte di quest’anno.
Il Festival vive, dal 2014, trasformazioni continue, sempre piene di stimoli che si concretizzano di fatto in ogni edizione e che vedono ogni volta ospiti sempre diversi, protagonisti che vivono l’arte del cinema a tutto tondo.
L’idea che si mantiene salda è quella appunto di raccontare la settima arte come i mestieri che gli gravitano intorno e far sentire a casa loro gli artisti – “personaggi pubblici” – che possono godere della vita reale del Borgo i quali, effettivamente – nonostante siano sul palco – si possono sentire “persone comuni” al pari del pubblico che assiste alle proiezioni e ai relativi incontri sostenuti dal critico Alessandro Boschi.
Il programma anche per questa edizione, che tra pochi giorni renderà personaggio principale la cittadina di Castiglion Fiorentino, è ricco e interessante, soprattutto perché la manifestazione si allarga e acquista un giorno in più. Sono previsti dunque, nella splendida cornice della Torre del Cassero, mostre, dibattiti con doppiatori, registi e attori.
Un appuntamento da non perdere per vivere cinque giorni appassionati e carichi di energie che guardano alla vita attuale e culturale.
Massimiliano Lachi, il 26 luglio inizia la 9° edizione del “Castiglioni Film Festival”: cosa è cambiato nell’andamento della rassegna dal 2014?
“È cambiato tutto: in precedenza la rassegna cinematografica era una sagra, e tuttora ha mantenuto dei tratti comuni ovvero l’idea iniziale, quella di cercare un filo diretto con gli autori per farli raccontare e farli sentire a loro agio all’interno di ‘un circolo familiare’, quindi circondati da un clima amichevole e aperto all’ospitalità. Personaggi che seppur famosi possono sentirsi ‘persone comuni’ e che, anche se sono su un palco, in realtà sono allo stesso livello del pubblico. Negli anni siamo cresciuti a livello di tecnica, accoglienza, allestimento e promozione, di conseguenza ci siamo raffinati su più fronti cercando di conservare la ‘linea comune’ ossia il raccontare il nostro quotidiano inteso come le nostre paure, ansie, tutto ciò che accade nella società civile attraverso le pellicole del cinema italiano”.
Dunque nell’arco di tutte le edizioni del “Castiglioni Film Festival” è sempre esistito un filo conduttore
“Il filo conduttore lo si può individuare nel fatto che alla rassegna sono pervenuti solo autori italiani: il cinema italiano infatti trova sempre spazio da noi. Unica eccezione è stata per il regista francese, Palma d’Oro e d’Argento a Cannes, Olivier Assayas, poiché ha stabilito la propria residenza a Castiglion Fiorentino, quindi per noi era un ospite di casa ed è stato quasi doveroso invitarlo.”
Quindi ogni hanno scegliete una tematica differente da seguire
“Sì. È sempre diverso ogni anno e cerchiamo di modellarlo secondo le nostre personali inclinazioni. L’idea di quest’anno è raccontare il cinema tramite gli interpreti che hanno come loro genesi il fatto di essere nati da famiglie dove già erano presenti degli artisti, quindi ‘figli d’arte’. Purtroppo per l’edizione che inizia il 26 luglio tuttavia questa cosa si è declinata in quanto c’è stata un’indisponibilità di Violante Placido e pertanto abbiamo deciso di chiamare il papà: Michele Placido. Gli altri due ospiti sono Gian Marco Tognazzi ed Emanuele Salce, appunto due ‘figli d’arte'”.
Nel tempo si sono susseguite varie produzioni artistiche: come siete arrivati ad Altra Scena?
“‘Altra Scena’ è giunta per una scelta dell’Amministrazione, che nasce da una precedente conoscenza da parte della stessa Amministrazione di Rocchina Ceglia, la Direttrice Artistica, che aveva già portato degli spettacoli a Castiglion Fiorentino. Ho pertanto conosciuto Giancarlo Nicoletti e Rocchina Ceglia, appunto, della quale mi è piaciuto il suo modo di lavorare: la serietà che mette e la passione che impiega nella sua professione. Di conseguenza abbiamo creduto che affidare la direzione della manifestazione a lei fosse la scelta più adatta”.
Quanto consta la preparazione del Festival, quanta fatica c’è dietro come anche nel contattare gli artisti in questione
“Questo è un compito che affidiamo soprattutto alla Direzione Artistica a cui, ovviamente, noi affidiamo un filo conduttore da seguire per ogni edizione: è chiaro che è un lavoro che non si interrompe mai. Appena termina un’edizione, all’interno della quale si colgono spunti per ricevere altre suggestioni, si comincia a pensare alla successiva. Per esempio, questo pomeriggio alla Conferenza Stampa è venuto Luca Verdone – che non conoscevamo -, il quale ha sentito parlare della manifestazione e aveva piacere che un suo film venisse proiettato al CFF”.
Quindi il Castiglioni Film Festival si propaga come un’eco
“Esatto. Inoltre, il mondo del cinema è straordinario. L’idea più bella, alla quale teniamo particolarmente, è cercare di raccontare anche i mestieri della settima arte”.
Infine, perché venire a Castiglion Fiorentino proprio i giorni del Festival
“Perché è un paese ospitale e l’idea è quella di utilizzare sia lo strumento cinema sia la cornice stupenda di Piazzale del Cassero per far conoscere la nostra realtà in modo più genuino possibile, come anche il patrimonio culturale poiché ci troviamo proprio all’interno di un’area archeologica, di conseguenza il fatto più conveniente che possa esserci è ospitare la platea ‘nel salotto buono di Castiglion Fiorentino'”.
Annalisa Civitelli
Foto: Civitas Creativa
Foto di copertina: Agnese Ruggeri
Abbiamo colto di sorpresa Massimiliano Lachi riguardo la richiesta di porgli qualche domanda: nell’immediato – senza ulteriore indugio – ha risposto di sì all’intervista circa il CFF con un sorriso accogliente e anche per questo lo ringraziamo per la disponibilità.