Sara Grillo e Andrea De Rosa:
“La promozione è una parte delicata per un disco“
Occupandoci di musica e di produzioni sul campo, per di più di emergenti, abbiamo volutamente scoprire qualche segreto che si cela dietro il talento e l’intero processo, che porta al prodotto finale: un CD o un LP. In questo caso ci siamo interessati a una giovane realtà partenopea, che sta crescendo da un po’ di anni.
‘Apogeo Records’, sita nel quartiere Sanità di Napoli, nasce nell’ambito del più ampio programma di recupero sociale dello stesso, denominato “Rione Sanità, ieri, oggi e domani”.
Vede poi una continuità nel 2010 grazie al progetto Musica e Nuove Tecnologie, finanziato dalla Fondazione Telecom e il sostegno di IBM, per la costruzione di uno studio di registrazione all’avanguardia nel cuore del quartiere.
Successivamente prende vita l’etichetta discografica indipendente e il giovane Andrea De Rosa, dopo aver frequentato un corso di formazione della durata di sedici mesi, è tornato a frequentare gli ambienti di Apogeo, per curare la produzione musicale degli artisti emergenti, dalla ripresa alla distribuzione.
Dunque l’intento del cantautore stesso, ora affiancato da un team di validi collaboratori, crede nella qualità ma soprattutto nella valenza del lavoro di gruppo che procede il suo cammino dal 2013, curando dall’inizio alla fine tutte le fasi della produzione di un disco, facendo di Apogeo Records un esempio garantito di “artigianato della discografia italiana“.
Andrea De Rosa:
Che cosa motiva un produttore di un’etichetta indipendente a scegliere un artista e come riconosce il talento?
“È una domanda tanto semplice quanto complessa. Da un lato, si dovrebbe discutere su cosa è il talento oggi e mi piacerebbe poter dire che basta quello per essere prodotti. Ma bisogna riflettere su un dato di fondo che spinga tutti a comprendere che le etichette discografiche che vogliono sopravvivere, dovrebbero vendere dischi in un momento in cui i dischi non si vendono in misura necessaria a sostenere una produzione, anche quelli belli di artisti bravi. Di conseguenza, oltre al talento serve una spropositata determinazione, una capacità comunicativa ‘4.0’ e un piglio ‘imprenditoriale’ a 360°”.
Qual è il percorso di produzione di un disco?
“Produrre un disco è un processo estremamente articolato e lungo, che coinvolge tantissime professionalità. Si parte dalle fasi di pre-produzione nelle quali si lavora principalmente con artista, direttore artistico e arrangiatore, per poi arrivare alla registrazione del disco e missaggio con il fonico. Dopo il mastering si giunge alla stampa del disco che presuppone la realizzazione dell’artwork con il grafico. A questo punto, si può dire che si è giunti a metà strada. Manca infatti tutta la parte di comunicazione e lancio del disco con social media manager ed ufficio stampa. Preliminare a tutta questa fase è ovviamente la realizzazione del o dei videoclip e del materiale fotografico necessario. È quasi come girare un film!”
Sara Grillo:
In qualità di Ufficio Stampa dell’etichetta musicale indipendente “Apogeo Records”, come entra in contatto con gli artisti ed in che modo segue i cantanti nel loro percorso?
“Ogni progetto è un discorso a sé con un lavoro di comunicazione e promozione diverso, bisogna capire quella più idonea. Gli artisti sono seguiti costantemente ma non soltanto da me: chiediamo continui feedback, la loro opinione è importante. In particolare per me è fondamentale conoscere il loro punto di vista relativamente al lancio di un disco. Ascoltarsi è la base per poter lavorare bene”.
Come sfrutta il suo lavoro da giornalista/pubblicista in termini di comunicazione e di divulgazione di un CD?
“Il binomio giornalista/addetto stampa è abbastanza sovente e può crearsi empatia ma, per far sì che possa nascere anche una collaborazione, se è a questo che stai alludendo, deve esserci stima e rispetto”.
Andrea De Rosa / Sara Grillo
Quando e come è iniziata la Vostra collaborazione?
Andrea: “In qualche modo credo che Sara ci sia sempre stata in Apogeo…anche quando non era ‘formalmente’ dentro. È la persona che ha più creduto in Apogeo Records. Ci siamo conosciuti con l’uscita del primo disco dell’etichetta (il mio!) e da lì è subito nata una grande intesa professionale e soprattutto un’immensa stima che ci lega nel profondo. Credo che sia uno dei professionisti più affidabili, precisi e talentuosi nel panorama campano e, perché no, nazionale”.
Sara: “Un po’ esagerato ma grazie per il complimento Andrea! Ritornando alla domanda, le nostre strade si sono incrociate veramente per caso ed è stato tutto un divenire. Andrea mi ha sempre reso partecipe dei sogni e delle difficoltà relative l’etichetta: è una realtà che conosco dalla sua fondazione, pertanto l’ho sempre sentita parte di me. In un certo senso la nostra collaborazione è iniziata nel momento in cui ci siamo conosciuti”.
Quanto ed in che modo vi interfacciate nel vostro lavoro?
Sara: “All’inizio tantissimo! La sua presenza ed i suoi consigli sono stati fondamentali. Mi hanno dato sicurezza. Oggi Apogeo Records è una macchina collaudata, siamo una decina di persone, ognuna con le proprie mansioni ed il confronto resta sicuramente un elemento fondamentale”.
Andrea: “Come anticipato, Sara non è solo un addetto stampa. Come spesso accade con i membri di Apogeo Records, ci si confronta su tutto ciò che è l’indirizzo dell’etichetta e non solo sui singoli progetti. Sara poi è davvero uno dei membri più attivi del nostro gruppo con il quale condivido davvero ogni dubbio e perplessità e credo che questo modo di agire e condividere sia assolutamente un punto di forza”.
A prodotto finito qual è l’iter che di solito segue il CD?
Andrea: “Se per fine prodotto si intende la fine della fase di produzione del master, segue chiaramente il processo di promozione che la parte ormai più delicata della vita di un disco. Essa varia molto a seconda della tipologia di artista e di prodotto, per cui è complicato individuare un iter che può durare anche un intero anno”.
Sara: “Confermo quanto detto da Andrea, la promozione è una parte delicata per un disco. Fondamentale è puntare su un elemento chiave che lo renda distinguibile dalla massa. È ogni volta una sfida. E a noi piace vincerle!”
Le vostre soddisfazioni sino ad ora ottenute?
Sara: “In poco tempo Apogeo Records ha raggiunto dei buoni traguardi ma ogni piccolo successo deve essere una nuova base di partenza. Bisogna spostare l’asticella sempre un po’ più su, questo non è un lavoro che ti consente di adagiarti. Ad oggi comunque posso dirti che siamo molto soddisfatti”.
Andrea: “Apogeo Records in questi anni è cresciuta tantissimo, oltre ogni mia aspettativa. Il primo disco prodotto è stato il mio. In quel frangente ho fatto tutto da solo: scritto il disco, registrato, promozionato e distribuito. Oggi contiamo su uno staff di quasi dieci persone, che lavora a tutta la filiera di produzione. Questo per me è davvero un piccolo sogno realizzato oltre che una grande soddisfazione”.
Infine, come considerate l’attuale mercato musicale italiano?
Andrea: “Senza aprire un capitolo che potrebbe durare svariate pagine, è chiaro che siamo in un momento di grande crisi del mercato discografico in Italia come all’estero e a farne le spese sono sicuramente le piccole realtà. Tutto questo nonostante i dati FIMI degli ultimi anni dimostrino una timida ma costante ripresa dovuta. Il paradosso è che ci sono molte più produzioni rispetto agli anni d’oro del ‘CD’ e questo, se da un lato manifesta una crescente ‘possibilità’ per l’ascoltatore, determina ovviamente una frammentazione del mercato che, soprattutto sul digitale, premia solo i grandi numeri”.
Sara: “Tra Apogeo, magazine per i quali scrivo e la web radio con la quale collaboro, sono anni che vivo di musica emergente ed ho la fortuna di ascoltare tante cose interessanti. Purtroppo per tanti che curano il proprio album nel minimo dettaglio, ce ne sono tanti altri che si improvvisano “artisti” e questo è deleterio per un mercato già di per sé non semplice. Per rispondere più direttamente alla tua domanda, artisti meritevoli ce ne sono ma è lo spazio per dar loro visibilità che è sempre troppo poco”.
Annalisa Civitelli