Alessandro Gallo: “Il panorama musicale italiano sta vivendo un periodo di fermento e rinascita”
Abbiamo incontrato Alessandro Gallo, una delle due voci del duo calabrese Noir Col, il quale impronta il suo stile passando dal cantautorato alle sonorità rock con qualche accenno di blues.
Con il fratello Marcostefano si è formato un forte sodalizio: uno scrive i testi, l’altro le musiche. La loro ultima fatica, ‘La teoria del primo passo – Vol. 1’, oltre a incentrarsi sul senso del viaggio inteso come scoperta e avventura, infatti, coniuga testi e ritmi in modo uniforme e coerente.
L’EP è il punto di partenza di una trilogia che parte dal cantautorato, per convogliare altri generi musicali, quali il jazz e il blues, per ritornare al cantautorato.
Dalla Calabria i Noir Col arrivano in Europa sia con le loro tournèe sia tenendo lezioni in spazi universitari (l’ultima a Cracovia), incontrando i giovani studenti sempre più interessati all’interazione tra testo e musica in perfetto stile Made in Italy.
Alessandro Gallo, come nasce la formazione Noir Col e con essa il suo nome?
“I Noir Col nascono nel 2008, muovendo i primi passi attraverso i live nei club dedicati, soprattutto al sud, fino ad arrivare alle tournèe europee degli ultimi anni. Il nome Noir Col nasce dalla volontà di voler utilizzare una lingua, quale è il francese, che fosse più raffinata e meno utilizzata nel panorama musicale. L’accostamento delle due parole ha dato vita, secondo noi, ad un risultato fonetico accattivante”.
A proposito del vostro ultimo lavoro “La teoria del primo passo – Vol. 1”, cosa intendete comunicare con questo titolo?
“‘La teoria del primo passo – Vol. 1’ nasce dall’intenzione di voler cogliere quei momenti nella vita, caratterizzati da forti emozioni e contrasti, nei quali si ‘decide di decidere’ e si muove, appunto, il primo passo verso una direzione precisa”.
“La teoria del primo passo” è solo il primo capitolo di una trilogia. Ci potete anticipare in che modo desiderate sviluppare questo progetto?
“Questa trilogia musicale è caratterizzata da tre volumi ciascuno composto da quattro canzoni. Ciascun volume ha al suo interno uno stile musicale ben definito. Il primo volume è quello maggiormente più cantautorale; il secondo sarà più influenzato da jazz e blues; nel terzo si ritornerà al cantautorato come a voler chiudere il cerchio”.
Nei vostri brani c’è molta coerenza tra musica e testi. Come lavorate sui brani? Cosa nasce prima, il testo o la musica?
“Solitamente mio fratello lavora sui testi ed io sulle musiche. Per alcuni brani nascono prima i testi, mentre per altri la musica. Ci lasciamo ispirare cercando sempre di evitare la composizione ‘a tavolino’ priva spesso della magia necessaria per poter esprimere ciò che si vuole e tradurlo in musica”.
La poetica dei vostri brani è una scelta condivisa?
“Si. La condivisione di tematiche, stili musicali ed influenze è fondamentale nel nostro progetto artistico”.
Voi siete originari della Calabria. Come è stata accolta questa proposta musicale nella vostra regione?
“‘La teoria del primo passo – Vol. 1’ sta riscuotendo grande interesse in Calabria, sia nelle radio (attraverso interviste e rotazione musicale del nostro singolo), sia nei live club regionali, avendo avuto già la possibilità di fare molte presentazioni dal vivo”.
Cosa pensate del panorama musicale italiano di questi anni?
“Il panorama musicale italiano sta certamente vivendo un periodo di fermento e rinascita, almeno per quanto riguarda la musica indipendente ed il cantautorato. Forse rimane troppo lo spazio dedicato ai talent ed ai progetti a breve scadenza”.
Sergio Battista