Due termini discordanti che convivono insieme poeticamente
Edito da Ensemble nel 2018, il libro di Gianluca Loreti si presenta al lettore attraverso un linguaggio realistico, moderno e personale. Le liriche si articolano mediante un percorso di vicissitudini che l’autore intreccia sapientemente: oltre ad essere prettamente individuali, esse possono appartenere un po’ anche a ognuno di noi
Corti o lunghi che siano, i testi della prima opera di Loreti comunicano il reale. Un miscuglio di ricordi, luoghi vissuti, odori e sapori vivono nelle storie che si susseguono nei versi di “Quello che ero”, per esempio, le quali narrano la personalità del giovane poeta, nostalgica, inquieta, riflessiva.
Un flusso di parole avvolge il lettore: a volte, infatti, le poesie non sono sviluppate nella maniera classica del termine, bensì grazie a un lavoro di lemmi istintivo, però studiato ad arte. Accade in “La città dell’utopia” ove il reale è sempre presente seppur si giochi con la fantasia.
Desideri, attese, surrealtà, momenti mai provati, persone che prendono vita, sensazioni, sofferenza sopportata, tocchi dell’anima, sono parte dell’insieme in cui alcune vicende sembrano essere state tramandate all’autore.
La penna diretta, distaccata e priva di affetto – invano, appunto –, tagliente in certi casi e delicata in altri, sviluppa la vita così come la si sa vivere, tra gioie e dolori dell’istante.
Il termine che risuona con maggiore forza è “insieme”, che sembra confinare un amore, una compagnia accanto, di cui si va alla ricerca incessante.
Loreti, appassionato di teatro, emerge con “Un cappello”, un chiaro rimando a questo mondo e che, al contempo, è d’impatto. Si fissa nelle nostre menti con immagini semplici e colorate. Incontriamo poi “Sofia”, una ragazza timida ma che qualcuno ama spogliare con gli occhi, ai primi albori di un corpo in crescita: “nessuno / prima dei suoi occhi / aveva mai osato spogliarla / in quel modo..“
“Io e Zoe” in breve ci conduce al senso dell’amicizia infinita, quella che non ha limiti, è durevole, perché si cammina insieme: “Gli amici importanti non muoiono mai“. Passato e presente comunicano all’unisono in “Il nostro momento proibito”: vivono e respirano al medesimo tempo legati da un amore ormai lontano, al quale si ripensa che, poi, diventa quasi tangibile e vero.
“Nel mondo” si accosta alla precedente: l’amore e le parole trovano il posto giusto nell’universo, una loro collazione attraverso l’urgenza di esprimersi e di accarezzare in un preciso attimo: “Ti ho sfiorata / e improvvisamente / le mie parole / hanno trovato il loro posto /nel mondo“.
Un gioco di parole ben pensato è “Piccola rivoluzione”, in quanto, in ambito poetico, ci si può permettere anche questo escamotage; tra le pagine del volume troviamo anche un intento di sottrazione e di addizione di vocaboli: “Primi amori” e “Adesso” ne sono gli esempi.
Anche il vernacolo romano si inserisce nell’insieme con “Rinasci”, di cui la traduzione in italiano ci fa comprendere meglio le forme gergali della capitale. “Wow”, nella sua semplice forma, invita ad essere folli e a mantenere intatta la propria personalità: “Scappate / non lasciate che la vostra stella si spenga piano piano / altrimenti / quando la morte vi verrà a prendere / non troverà nulla. / Siate folli“.
È complesso dunque entrare dentro l’opera alla prima lettura, bisogna masticarla più volte: il linguaggio attuale, infatti, fa sì che Loreti si dimeni con esso, uscendo fuori dai canoni della classica poesia. Ci si concentra sul personale: un corollario di poesie contemporanee dai confini labili, che toccano circostanze odierne con una scrittura poetica non convenzionale; un modo nuovo di scrivere poesia, appunto.
Il libro è una raccolta che si compone di circa quaranta liriche e invita altresì a capire il messaggio che l’autore vuole donarci: è una regolare immersione nel cercare di immedesimarsi intimamente – come suggerisce il titolo della silloge – in ogni componimento, pertanto ci vogliono pensiero e impegno per una recondita comprensione.
Accostare due termini come ‘Intimo Invano’ è una scelta che accomuna due termini discordanti: si comunica qualcosa ma questo svanisce e sfiorisce, per disperdersi nel vento e non venire raccolto; ma ci si prova ugualmente. Questo è ciò che ci trasmette il testo che, inoltre, vanta la prefazione della poetessa nostrana Michela Zanarella, la quale è sempre più in auge nel panorama letterario–poetico italico.
Annalisa Civitelli
Biografia
Gianluca Loreti è nato e vive a Roma. Ha conseguito un diploma di Gestalt Counsellor a “Mediazione Artistica”, presso la “Nuova Associazione Europea per le Arti Terapie”. Le sue poesie sono apparse su diverse antologie e hanno ricevuto menzioni in vari premi nazionali.
Gianluca Loreti
Intimo invano
Prefazione Michela Zanarella
Ensemble srls edizioni
Genere Poesia
Editing e correzione bozze Livresse
Progetto grafico Livresse
Edizione anno 2019
Pagine 52