Dal 24 ottobre al 3 dicembre, al teatro Off/Off di Roma, sarà possibile vedere Melania Giglio interpretare ‘Io e lei, confessioni della sclerosi multipla’. Scritto da Fiamma Satta a partire dal suo romanzo omonimo, vede protagonista la personificazione della malattia nell’atto di raccontare il suo rapporto con la donna che affligge
La serata al teatro Off/Off si apre con Melania Giglio che canta “The sound of silence“ dei Simon & Garfunkel. La canta a bocca spalancata e a piena voce, come a crogiolarsi nell’angoscia del testo. Forse non era così che l’avevano intesa Art e Paul, ma è così che la canta la protagonista di ‘Io e lei, confessioni della sclerosi multipla’. Una donna cinica in un tailleur nero, dalla lingua e dal linguaggio taglienti, con un nome che fa impressione: “Sclerosi multipla”.
A Fiamma Satta è stata diagnosticata la sclerosi multipla nel 1993. Si tratta di una malattia cronica, neurogenerativa autoimmune, non contagiosa e non letale. Essa ha effetto sulle fibre nervose in tutto il corpo, danneggiando il controllo dei muscoli, la percezione dell’ambiente esterno e altre funzioni legate ai nervi.
Nel 2018 Satta ha scritto un libro – appunto ‘Io e lei, confessioni della sclerosi multipla’ – in cui racconta la sua esperienza. Melania Giglio porta alla vita quel testo, interpretando un’antieroina brutale, sboccata e dalla spiccata vena sadica, che abita una gentile ospite che disprezza e tormenta in continuazione.
La lingua pungente di una malattia
La forza del monologo ricade largamente su Melania Giglio, che si muove da sola sul palco con almeno cinque toni di voce diversi. Che sia urlando o sussurrando, ridendo o inveendo, imprecando o proclamando, domina la scena in ogni momento.
Si serve di una mimica ricca nei gesti e nel volto, oltre a una vocalità caricata e quasi cartoon, per dare alla sua spietata protagonista una presenza sovrumana. La vediamo cantare anche altre volte più avanti – indimenticabile la cover di “Music of the Night” dal “Fantasma dell’Opera” di Lloyd Webber – e interagire con props e costumi di scena in modo creativo e colorito.
Un elemento di grande effetto è lo sfondo dello spettacolo, una scultura al neon nella forma di un cervello umano. Oltre all’impatto scenografico delle luci contro lo scuro fondale – specie quando le luci sono spente – il retroscena diventa un display con cui Sclerosi Multipla tormenta la sua vittima.
Per poi proclamare discorsi accorati sul re dei bighelloni, tale Gesù Cristo, e il suo possibile incontro con una sua antenata palestinese durante i suoi viaggi In Quel Tempo. Ed è qua che giace la sagacia principale di ‘Io e lei’.
Come i modi con cui si palesa, Sclerosi Multipla ha mille facce e mille espressioni che si manifestano separate e isolate. Si percepisce la mano autentica dell’autrice nel raccontare la sua esperienza, nel dare forma e voce a un suo problema per conoscerlo meglio e affrontarlo. E non c’è aspetto, in Sclerosi Multipla, che non si riveli a trecentosessanta gradi.
Io e lei: sclerosi senza pietà
Sono purtroppo presenti, in ‘Io e lei’, momenti in cui l’intenzione di creare una (anti)eroina senza peli sulla lingua si piegano su sé stessi. In una maniera simile a Wam, rappresentato mesi fa al teatro Belli di Trastevere, a volte l’intento del copione di mostrare un narratore scomodo e scorretto travalica il divertimento e risulta fastidioso.
Particolarmente fuori luogo i due slur omofobi espressi dalla narratrice, una decisione poco attinente al tema trattato. I momenti in cui il cinismo è ben espresso colpiscono invece con la dovuta efficacia: in particolare l’accusa a occhi azzurri grigio nebbia, il ragazzo che non riuscì a rispettare la situazione di lei e la abbandonò a se stessa appena diagnosticata.
‘Io e lei, confessioni della sclerosi multipla’ è un’invettiva spietata e a volte difficile, con un tono cabarettistico che può sulle prime non convincere. Porta con sé, tuttavia, una delle migliori prove attorniati della stagione e uno sguardo necessario, atipico e autentico, su una malattia ancora poco conosciuta. La serata scorre veloce, e le risate si levano forti – ma anche qualche lacrima.
Maria Flaminia Zacchilli
Teatro OFF/OFF
dal 24 novembre al 3 dicembre
Io e lei
confessioni della sclerosi multipla
Tratto dal romanzo di Fiamma Satta
Regia di Daniele Salvo
Interpretato da Melania Giglio
Musiche Paolo Fresu e Patrizio Maria D’Artista
Scene Roberto Crea
Assistente Matteo Fiori
Prodotto da Maria Laura Rondanini per Cardellino Srl.