Un incontro a tu per tu
All’Ambra Jovinelli di Roma ‘Io Sarah, Io Tosca’, in scena dal 16 al 28 novembre, strega il pubblico coinvolgendolo dall’inizio alla fine. Laura Morante, attrice che conosciamo per le sue interpretazioni cinematografiche, si muove sul palco con dimestichezza e la sua recitazione abbraccia tonalità varie che si alternano in una danza musicale
Laura Morante ha scritto un monologo che delinea la vita di Sarah Bernhardt. Considerata una delle più grandi attrici teatrali del XIX secolo, era denominata “La voce d’oro” e “La divina”. La Bernhardt viene inquadrata prima dell’interpretazione della Tosca, e impersonata con vigore se ne esaltano forza e personalità.
La Morante si muove all’interno di una scenografia in stile ‘800, curata da Luigi Ferrigno, con versatilità e dinamismo. Sebbene all’inizio l’attrice sembra scandire le battute in modo frettoloso (era la prima e l’emozione è subentrata!) la sua recitazione è un insieme tra canto e passione. Nell’arco della rappresentazione, infatti, Laura Morante trova il suo ritmo e il testo scritto da lei stessa scorre senza alcuna esitazione.
Guidata alla regia da Daniele Costantini, la Morante è accompagnata sul palco da Chiara Catalano (voce e pianoforte), la quale instaura con la protagonista dei dialoghi eseguiti con le note, mentre gli assoli sono dedicati a dei pezzi classici o alle musiche composte da Mimosa Campironi.
Il lungo monologo dunque è frizzante: l’attrice tiene il palco per un’ora e venti minuti senza sbavature, coinvolgendoci e portandoci dentro un universo fatto di storia e aneddoti. Noi entriamo all’interno delle atmosfere lucenti del tempo, del racconto dell’esistenza di un’attrice famosa e a ciò che ruotava intorno a lei: dalle figure intellettuali agli amori vissuti, dalla famiglia ai critici teatrali, dalla ricchezza alla visibilità, dalla decadenza al sapersi rialzare.
Entrano in gioco sentimentalismo, incertezze, sofferenza e vitalità. La platea può certamente immaginare le situazioni disegnate tra drammaticità e ironia, che vivono un’alternanza vivace. Possiamo intuirle grazie al linguaggio raffinato adottato dalla Morante, in cui si esaltano le descrizioni che il personaggio fa di sé attraverso spazi temporali ben gestiti.
Sembra quasi di vivere un realismo rimandato in maniera sublime: il pubblico si perde per la Parigi dei bordelli, dei giocolieri, degli artisti, della sporcizia, dei vicoli illuminati a gas; rimane incantato dalla testimonianza dei viaggi tra l’Europa e l’America dove la Bernhardt riscuoteva successo; infine, è guidato dalla narrazione del dietro le quinte prima di entrare in scena. Si comprende inoltre quanto fosse essenziale essere sublime per non deludere critica e platea.
Una Sarah Bernhardt che è affascinata dalla morte, soprattutto se violenta. Questo incarna la Morante. Un soggetto che restringeva i propri sentimenti a una ristretta cerchia di persone, superstiziosa e in preda ai suoi presentimenti che diventavano maniacali ossessioni. Una Bernhardt insicura che però ha saputo farsi strada alla ricerca del suo valore artistico.
Completano l’insieme i costumi d’epoca a cura di Agata Cannizzaro, una scelta idonea per sfoggiare tutta l’eleganza dei tempi contestualizzati, mentre il gioco di luci, curato da Tommaso Toscano, crea delle istantanee: segue passo passo l’andamento della pièce, gli stati d’animo per l’esattezza, alimentandone il ritmo.
Lo spettacolo è un incontro a tu per tu tra Laura Morante e Sarah Bernhardt che hanno scelto il palcoscenico come dimensione vitale. Sembra che parli uno specchio: Laura Morante ha studiato bene la sua parte tanto che l’impeto che ci mette nel trasmetterla si trasforma in energia che si espande.
In ‘Io Sarah, Io Tosca’ emerge una figura che desiderava essere amata e non sapeva chi fosse, in quanto incarnava altre personalità. Sarah Bernhardt ha vissuto per il teatro, ha sconfitto le continue difficoltà e ha messo il suo cuore a nudo. Entrava in scena recitando nonostante tutto.
Annalisa Civitelli
Foto: Ada Masella
Teatro Ambra Jovinelli
dal 16 al 28 novembre
Io Sarah, Io Tosca
di e con Laura Morante
e con Chiara Catalano voce e pianoforte
Regia Daniele Costantini
Costumi Agata Cannizzaro
Musiche originali Mimosa Campironi
Luci Tommaso Toscano
Scene Luigi Ferrigno