In scena per sole due repliche, l’11 e il 12 maggio scorsi presso il teatro Trastevere di Roma, ‘Io sono Nijinsky’ è un singolare lavoro, firmato da Daniele Bernardi, che racconta al pubblico le avventure e le disavventure del ballerino russo Vaslav Nijinsky tramite una rappresentazione immaginifica ed eterea
Nell’inverno del 1919, il ballerino Russo Vaslav Nijinsky riparò a Saint Moritz, in Svizzera, per allontanarsi il più possibile dalla situazione di conflitto che travagliava da due anni il proprio paese. In terra elvetica, il danzatore sviluppò in breve tempo una forma di disturbo mentale che lo fece apparire agli occhi del mondo come un vero e proprio pazzo, ma nel fondo della mente di Nijinsky, tuttavia, c’era un universo infinito.
All’interno di una scenografia bianca e nera, molto suggestiva, prende vita una parte fondamentale della storia del ballerino russo Vaslav Nijinsky, uno tra i più dotati danzatori classici della storia.
Daniele Bernardi scrive, dirige e interpreta ‘Io sono Nijinsky’, questo singolare lavoro teatrale che utilizza un linguaggio che spesso appare ibrido per raccontare al pubblico una biografia unica nel suo genere.
Io sono Nijinsky: una storia controversa
La storia di Vaslav Nijinsky è ricca di luci e ombre e viene impersonata sulla scena da Bernardi attraverso una drammaturgia ricca di simbolismi e sfumature tipiche del teatro di ricerca.
Daniele Bernardi è un ottimo attore che in quest’occasione assume un ruolo molto più simile a quello di un narratore o addirittura di un performer.
Sebbene anche in questa veste Bernardi riesca a mostrare tutto il proprio talento, la resa finale dello spettacolo è avvolta però da una sorta di freddezza che non permette agli spettatori di afferrare completamente il significato della messinscena.
Un lavoro per pochi
‘Io sono Nijinsky’ è infatti un lavoro realizzato con un’ottima intenzione e un’idea ben precisa, ma che nel suo risultato pratico sembra non ottenere mai un’identità davvero definita, arrivando in certi frangenti a sembrare persino una parodia.
Quest’opera non è un lavoro per tutti, e sicuramente non ha neanche la pretesa di esserlo, tuttavia mostra comunque di possedere un’ottima qualità e tutti i requisiti per essere teatro di alto livello.
Gabriele Amoroso
Foto: Alessandro Ligato
Teatro Trastevere
11 e 12 maggio
Io sono Nijinsky
di e con Daniele Bernardi
a partire dall’opera di Vaslav Nijinsky
Scenografia, oggetti di scena e tessuto sonoro Ledwina Costantini
Assistente Elisa Pagliaro
Costumi Luisa Beeli
Disegno luci Fabio Bezze
Grafica Silvia Genta
Voce fuori campo Raissa Avilés
Ripresa e montaggio video Bianca Luce Koehler