Il 27 e il 28 aprile scorsi, il teatro Trastevere di Roma ha ospitato ‘Ismael’, un emozionante monologo che, barcamenandosi fra dramma e ironia, racconta una storia di guerra, di fuga e di speranza come ce ne sono tante quando il luogo geografico che si abbandona è la Siria. In scena un ottimo attore, Massimiliano Frateschi – anche autore del lavoro – che da solo tiene sulle proprie spalle l’intero spettacolo
Ismael è un giovane siriano che arriva in Italia attraverso un rocambolesco viaggio, così come tantissimi suoi connazionali. Una volta giunto nel nostro paese, il giovane avrà modo di raccontare la sua avventura, ponendo chi ascolta di fronte a una storia piena di paura e di dolore ma anche di ottimismo.
Per quanto la storia raccontata in ‘Ismael’, questo significativo copione scritto da Massimiliano Frateschi, non presenti al pubblico nulla di inaspettato o di nuovo, la narrazione della fuga del giovane protagonista della Siria, la sua disastrata patria, trasmette ugualmente un carico di emozione che difficilmente lascia indifferenti.
Quella di Ismael è una drammatica peripezia tra le tantissime che le popolazioni occidentali conoscono bene e che, ormai, tendono a non essere più una notizia.
La rappresentazione dell’opera, così come accade spesso per i monologhi, ha una regia, curata da Graziano Piazza, quasi invisibile: nell’azione non è presente alcun dinamismo né particolari giochi di luci e tutta la sostanza è lasciata alle parole.
Ismael: l’interpretazione naturale di Frateschi
L’anima dello spettacolo è interamente nell’interpretazione dello stesso Massimiliano Frateschi, un giovane attore da tenere d’occhio.
Frateschi è in scena con una naturalezza e una disinvoltura che gli permettono di creare il personaggio di Ismael con verosimiglianza, ironia e passione.
Il bravissimo interprete è dotato di un’abbondante dose di carisma che determina immediatamente una perfetta connessione con il pubblico, il quale ascolta rapito il monologo così ben recitato da Frateschi.
L’attore prende dunque con sé la responsabilità di sostenere un lavoro che senza la sua prestazione avrebbe rischiato di rivelarsi una comune storia di guerra, disperazione e riscatto troppo attenta a cercare l’applauso.
Gabriele Amoroso
Foto: Bianca Hirata
Teatro Trastevere
27 e 28 aprile
Ismael
di e con Massimiliano Frateschi
Regia Graziano Piazza
Aiuto regia Aleksandros Memetaj
Assistente alla regia Beatrice Picariello
Grafica Valeria Veneziani
Musiche originali dal vivo Mubin Dunen
Produzione La Gabbia Teatro