Come ogni anno l’Accademia svedese ha assegnato i Premi Nobel, che hanno il compito di portare alla ribalta del grande pubblico autori, scienziati e personalità impegnate per la pace altrimenti poco noti, mettendoli al centro della discussione scientifica, culturale e letteraria mondiale. E quest’anno Jon Fosse è stato insignito del Premio per la Letteratura
Quest’anno l’Accademia svedese ha assegnato il Premio Nobel per la Letteratura al norvegese Jon Fosse, adducendovi la motivazione ormai nota: “per le sue opere teatrali innovative e la prosa che danno voce all’indicibile”.
L’autore era già largamente conosciuto dagli scandinavi, dai quali ha ottenuto numerosi premi: non ultimo, lo “Svenksa Akademiens nordiska pris”, che la stessa Accademia svedese gli aveva conferito nel 2007.
L’esordio era avvenuto nel 1983 con il romanzo “Raudt, svart” – “Rosso, nero”, punto di partenza di un lungo percorso letterario che passa per teatro e drammaturgia – in cui si è impegnato per più di vent’anni -, saggi e poesie.
Dal 2019 al 2021, il premio Nobel ha pubblicato la monumentale opera “Settologia”, la cui originalità gli è valsa l’attenzione crescente dell’Accademia svedese, aggiungendosi alla varietà e profondità delle sue produzioni.
Jon Fosse: l’importanza letteraria e drammaturgica
Lo scrittore e drammaturgo è senz’altro conosciuto nei teatri italiani: dal teatro Stabile di Torino al teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, che ha rappresentato alcune sue opere già nel lontano 2001. Inoltre, una parte dei suoi lavori è stata già pubblicata anche in Italia e la versione italiana della seconda parte di “Settologia” è in uscita dal 10 ottobre di quest’anno.
Anche se non nutrivano particolare interesse per gli acquisti online delle sue opere, Fosse non era dunque del tutto ignoto agli italiani addetti ai lavori, che ne riconoscono l’importanza letteraria e drammaturgica.
Ottimo risveglio quindi per Cue Press, Editoria & Spettacolo, Titivillus, Fandango e La nave di Teseo, le case editrici italiane che lo hanno tradotto e pubblicato: dal 5 ottobre, giorno dell’annuncio dei Premi Nobel 2023, gli acquisti delle opere di Fosse sono infatti aumentati vertiginosamente.
La potenza del Premio Nobel
Questa è la forza del Premio Nobel: portare alla ribalta del grande pubblico autori, scienziati e personalità impegnate per la pace altrimenti poco noti, mettendoli al centro della discussione scientifica, culturale e letteraria mondiale e smuovendo, dove necessario, le acque ristagnanti dell’editoria, della ricerca e della conoscenza.
Tuttavia, ha ancora senso parlare di Premio Nobel? Quanto un premio di tale pretesa universalistica può essere oggettivo e rappresentativo di un’epoca e di un ‘sentire’ umano condivisi e riconoscibili da tutti?
Se si pensa che il premio è stato concepito per dare valore ad un autore e al suo lavoro letterario su scala mondiale, risulta difficile infatti credere che, dal 1901 ad oggi, si siano distinti quasi esclusivamente intellettuali occidentali, per lo più europei e statunitensi: Jon Fosse è infatti il quarto norvegese nella lista dei Premi Nobel per la Letteratura, che pullula, tra gli altri, anche di italiani, Giosuè Carducci (1906), Grazia Deledda (1926), Luigi Pirandello (1934), Salvatore Quasimodo (1959), Eugenio Montale (1975) e Dario Fo (1997).
Universalistico o meno, il Premio Nobel, in tutte le sue denotazioni scientifiche e culturali, rimane ad ogni modo un riferimento mondiale importante, che illumina orizzonti talvolta rimasti in ombra.
Sarah Calabrese