Un’artista in declino
‘Judy’ è un film diretto da Rupert Goold e si concentra sugli ultimi anni della carriera di Judy Garland, attrice che ha raggiunto un successo strepitoso grazie al ruolo di Dorothy ne “Il mago di Oz” (1939). Il film è stato presentato alla quattordicesima edizione del “Festival del Cinema” di Roma nella selezione ufficiale e ha inoltre vinto il premio Oscar come Migliore attrice protagonista nel 2020
È il 1968. Sono passati trent’anni dal film di Victor Fleming con Ethel Gumm (questo è il vero nome di Judy Garland) che ha dato fama alla giovane attrice. Judy ora è in rovina: ormai è una donna matura e, nonostante sia depressa e dipendente dall’alcool, decide di rimettersi in gioco e di incantare di nuovo il pubblico con una serie di concerti nel night club londinese “Talk of the Town”.
Il film, tratto dall’opera teatrale di Peter Quilter, “End of the Rainbow”, ricostruisce gli ultimi anni di vita di un’attrice che, piena di debiti, deve trovare il modo di riconquistare la luce del successo. La pellicola, attraverso i costanti flashback, ci mostra come la Garland abbia iniziato a lavorare sodo sin dalla tenera età, con non pochi sacrifici, e come sia stata costretta, in qualche modo, a rinunciare alla sua infanzia.
Renée Zellweger, smessi i panni di Bridget Jones, in ‘Judy’ veste quelli di una donna molto fragile e insicura che ha rovinato la sua promettente carriera conducendo una vita sregolata a causa dei farmaci che assumeva fin da bambina per sostenere ritmi lavorativi incessanti.
La Zellweger, sotto gli abiti colorati e le performance canore, è all’altezza della parte: sa nascondere una profonda infelicità che manifesta con gesti nervosi. Nonostante il ruolo della Garland le sia valso il premio Oscar per Miglior attrice protagonista, la Zellweger offre un’interpretazione che non si discosta dal personaggio di Bridget Jones, e che di conseguenza ne risente soprattutto nella recitazione e nelle smorfie.
‘Judy’ si incentra sulla donna: racconta la sua decadenza e la sua debolezza, senza approfondire i soggetti che le stanno intorno, inoltre il ritorno in scena dell’ex diva, ballerina e cantante americana, non viene affatto rafforzato dall’opinione pubblica e dalla stampa, e l’opera dunque sottolinea ancora di più la solitudine della protagonista.
Il regista, Rupert Goold, predilige lunghe sequenze e primi piani che seguono l’artista in declino mentre cerca di vivere un’esistenza normale, desiderando un riscatto personale. La fotografia di Ole Bratt Birkeland mantiene i toni vividi dei lustrini che compongono le scene dei concerti e al contempo quelli caldi e intensi degli altri ambienti. I costumi, disegnati da Jany Tessime, sono in linea con i tempi che anticipano la moda anni ’70: una scelta elegante e indovinata. La colonna sonora (Gabriel Yared), come è giusto che sia, segue la narrazione attraverso le canzoni più famose della Garland.
Nelle due ore di racconto è da sottolineare una scena particolarmente riuscita che coinvolge Judy e due suoi ammiratori, che appassiona sia il pubblico dentro lo schermo sia quello nelle sale cinematografiche.
Per il tema trattato, ‘Judy’ è un film pieno di significato che disegna le ombre di un’adolescente divenuta star troppo presto e che, purtroppo, rimarrà sempre ancorata – agli occhi di tutti – al suo primo ruolo e al mondo di Oz.
Maria Vittoria Guaraldi
Judy
di Rupert Goold
con
Renée Zellweger Judy Garland
Darci Shaw Judy Garland giovane
Jessie Buckley Rosaline Wilder
Finn Wittrock Mickey Deans
Rufus Sewell Sidney “Sid” Luft
Michael Gambon Bernard Delfond
Bella Ranney Lorna Luft
Andy Nyman Dan
Costumi Jany Tessime
Fotografia Ole Bratt Birkeland
Montaggio Melanie Olivier
Musiche Gabriel Yared
Sceneggiatura Tom Edge
Produzione BBC Film, Calamity Film, Pathe Uk, 20th Century Fox
Distribuzione Notorius Pictures
Genere Commedia
Anno 2019
Durata 118′