Fino allo scorso 8 gennaio, il teatro Lo Spazio di Roma ospitato ‘Kriss’, un’opera che descrive la parabola discendente di una stella della musica. Tra omaggi a cantanti italiani, risate e un po’ di amarezza, la parte migliore di un lavoro ben realizzato è il cast di ottimi attori
Con il nome d’arte di Kriss, il giovane Christian era stato una meteora della musica pop italiana e nel momento del massimo successo sembrava destinato a un futuro radioso.
Oggi Christian è dimenticato dal mondo della discografia, soltanto qualche vecchio ammiratore si ricorda ancora del suo viso e tra storie d’amore complicate, manager che cercano di far brillare di nuovo la sua stella e lavori umilianti, lo sfortunato cantante fatica non poco per dare un senso al proprio presente.
‘Kriss’, questo riuscito lavoro firmato da Riccardo Lignelli, si presenta come un’operazione imbevuta di nostalgia verso un’epoca – neppure troppo lontana – fatta di spensieratezza e serenità, ma che ormai è definitivamente superata e finita.
La narrazione della nascita e della caduta di una star dello spettacolo non è poi così originale ma, in ‘Kriss’ l’aspetto migliore di tutta la rappresentazione è la recitazione, che da sola conferisce un ottimo sostegno al copione.
Kriss: una popstar fallita ma concreta
Tutti e cinque gli interpreti impegnati in scena compiono valide prestazioni, disegnando i propri personaggi con una naturalezza mai forzata e una evidente sintonia generale.
Il protagonista, il bravissimo Francesco Mastroianni, anche grazie al numero maggiore di battute, crea il carattere che si fa ricordare meglio e che ha le sfaccettature più definite, dando vita a una popstar fallita ma razionale e concreta.
È interessante anche la regia di Daniele Trombetti: le cabine mobili presenti in scena creano un dinamismo indovinato ed efficace mentre alcuni incisi fatti di soli movimenti scenici sono meno azzeccati e forse inutili.
Gli spettatori più attenti capiscono subito come il personaggio principale dell’opera sia una sorta di grottesco omaggio alla figura di un vero cantautore italiano, Paolo Meneguzzi, così come tutta la trama sembri in parte la drammatizzazione di un brano (che viene addirittura eseguito in scena) di un altro interprete della nostra musica, Bugo: questo aspetto lascia abbastanza perplessi, soprattutto perché non c’è mai un riferimento diretto ai due cantanti, ma appare comunque congeniale al lavoro.
Gabriele Amoroso
Teatro Lo Spazio
dal 5 all’8 gennaio
Kriss
di Riccardo Lignelli
Regia Daniele Trombetti
Con Francesco Mastroianni, Sara Baccarini, Andrea Venditti, Chiara Tron e Luca Bray