Una comunità emiliana, fra ricordi e presente, è al centro di una storia fatta di amore e nichilismo. Cinzia Bomoll, al suo primo lavoro da regista con il film ‘La California’, regala allo spettatore un affresco credibile della provincia italiana. Le ottime interpretazioni di Silvia e Giulia Provvedi donano alla pellicola un ulteriore cifra stilistica
Esistono film dove un ambiente geografico e i loro contesti superano di gran lunga la rilevanza del cast: è il caso de ‘La California’, la nuova opera della regista e scrittrice Cinzia Bomoll, reduce dall’esordio di “Balla con noi”, pubblicato dieci anni fa.
Il girato mette in evidenza il disagio non solo dei singoli ma collettivo, rimandando le difficoltà della vita quotidiana, barcamenandosi tra lavori poco redditizzi, depressione, aspirazioni e, soprattutto, il desiderio di fuggire da una cittadina piccola, che offre poco ai suoi abitanti.
In questo contesto si muovo le diverse figure che la Bomoll disegna senza estremi.
Esther e Alice (Silvia e Giulia Provvedi) sono due gemelle rivali e alla ricerca dell’amore; Yuri (Lodo Guenzi), un mezzadro sui generis e sua moglie (Aurora Giovinazzo), in perenne stato di aparia; la barista Lucia (Nina Zilli), dalla battuta pronta e stacanovista.
Andrea Roncato, invece, è Abner, un nonno partigiano in pensione e dall’atteggiamento filosofico; infine c’è Liviana (Angela Baraldi), una parrucchiera con il sogno del palcoscenico.
Ad essi si affiancano altri soggetti che completano il racconto senza intaccarne la fluidità.
I personaggi dunque sono collocati all’interno di una scenografia che vede protagonista la scofinata pianura padana, le sue atmosfere brulle ed affascinanti, misteriose e noir allo stesso tempo.
In ogni fotogramma del film, come si intuisce in modo inequivocabile, quest’ultima viene posta in primo piano dalla regista, denotando l’amore che lei nutre per la terra natia.
La California: un convincente esordio
La Bomoll, dunque, sembra voglia muovere i fili delle vite degli abitanti de La California, una frazione vicino Modena. E ci riesce bene grazie a un occhio attento, quasi vigile, su ogni figura, e a una regia che vive di ritmi chiari ma poco incalzanti. Tuttavia, quest’ultima rende efficaci delle scene che stupiscono lo spettatore e che si focalizzano sulle due giovani protagoniste.
Il motore della storia infatti sono proprio loro: Esther e Alice. Due gemelle, ragazze agli antipodi e legate da un patto di sagnue stretto in età infantile.
Non potrebbero essere più diverse: ombrosa ed irrequieta la prima, allegra e solare la seconda. Si amano alla stessa maniera in cui si odiano, ma sono consapevoli che non possono fare a meno di essere unite.
Interessante vedere all’opera due esordienti nel contesto cinematografico, Le Donatella, al secolo Silvia e Giulia Provvedi. Le due riescono a smarcarsi da quell’immagine televisiva piuttosto patinata e superficiale con un’interpretazione vera, sincera e sentita.
Convincente anche l’interpretazione di Guenzi, degli Stato Sociale, che interpreta Yuri, un fattore punk che dona momenti piuttosto simpatici. Degna di nota, inoltre, è la voce narrante della compianta Piera Degli Esposti, che prende per mano chi guarda, accompagnandolo dentro le vicende di questa comunità.
Uno sguardo sull’umanità e sulla società attuale
‘La California’ è un microcosmo di umanità bizzarra fatta di sogni e di sfortune, in cui i protagonisti sono prigionieri di un’inconsapevole agorafobia, quella che solo un piccolissimo paese sa trasmettere: la certezza di un luogo conosciuto dove si incontrano tutti, in netto contrasto con le grandi città, metropoli che offrono tanto sotto molti aspetti, ma dove allo stesso tempo le opportunità lavorative sembrano scarseggiare.
I soggetti del film rispecchiano esattamente queste caratteristice, apparentemente ribelli ed irrisolti, ma non riescono ad abbandonare quel paese che dicono di odiare.
Cinzia Bomoll ha diretto un film, dal finale inaspettato, con coraggio e senza grandi pretese, che presenta uno spiccato gusto estetico. Ha inoltre saputo gestire attori esordienti e vecchie glorie come Andrea Roncato, attraverso una commistione di generi sorprendente.
Un po’ west, un po’ pulp e con un pizzico di momenti tragicomici, ‘La California’ è una bella sorpresa e strizza l’occhio al nostro paese ancora intriso dalle ombre della Prima Repubblica, della storia recente, del PCI e tutto quello che ha lasciato dietro di sé.
Un lungometraggio dai registri sociali, che tocca temi quali la disoccupazione e l’inquinamento delle terre coltivate, rimarcando l’atavica mancanza di prospettive del nostro paese.
Andrea Di Sciullo
La California
di Cinzia Bomoll
Voce narrante Piera Degli Esposti
con
Lodo Guenzi Yuri
Eleonora Giovanardi Palmira
Silvia Provvedi Ester
Giulia Provvedi Alice
Alfredo Castro Allende
Andrea Roncato Abner
Angela Baraldi Liviana
Stefano Pesce Gualtiero Malagoli
Nina Zilli Lucia
Andrea Mingardi
Stefano “Vito” Bicocchi
Paola Lavini
Stefano Fregni
Riccardo Frascari
Enrico Salimbeni
Andrea Montovoli
Lorenzo Ansaloni
Bianca Cecconi
Celeste Cecconi
Fotografia Maura Morales Bergmann
Musica Silvia Leonetti
Genere drammatico
Sceneggiatura Cinzia Bomoll, Piera degli Esposti e Christian Poli
Produttore Karina Jury
Produttore esecutivo Simone Bachini e Mario Chemello
Casa di produzione Amarcord
Distribuzione in italiano Officine UBU
Durata 100 minuti