Dal 3 al 15 gennaio ‘La Cantata dei Pastori’, alla Sala Umberto di Roma, investe l’etere di una magia spensierata. Una favola straordinaria, raccontata con perfezione, che invita a sognare e immaginare
Per descrivere lo spettacolo ‘La Cantata dei Pastori’ bisogna partire dalla sua storia. L’opera, in cui viene rappresentata la nascita di Gesù, è scritta in versi e appartiene alla categoria del teatro religioso del tardo Seicento.
Inizialmente, infatti, la pièce era improntata sui registri sacri, ma via via ha perso questa caratteristica per orientarsi verso il comico e il profano, tanto da essere interrotta nel 1889.
In seguito, fino al 2013, la rappresentazione è stata ripresa per quaranta anni dalla compagnia di Beppe Barra. Nel tempo “A Cantata dei pastori” ha subito delle modifiche con l’inserimento di due soggetti popolani dalla verve ilare: Razzullo e Sarchiapone .
Il primo, sempre affamato, è uno scrivano che in Palestina è incaricato di fare in censimento, mentre il secondo è un barbiere che fugge in seguito a due omidi commessi.
I due protagonisti – in questa versione rispettivamente Beppe Barra e Lalla Esposito – incontrano vari personaggi del presepe napoletano, imbattendosi anche in Maria e Giuseppe in viaggio per Betlemme. La coppia, tuttavia, lungo il cammino incontra delle insidie da parte dei Diavoli i quali vogliono impedire la nascita di Gesù, ma verranno sconfitti dagli Angeli.
La Cantata dei pastori: una fiaba ad occhi aperti
La regia di Lamberto Lambertini scorre, tuttavia non vive di un ritmo vertiginoso. I quadri scenici si alternano – viene da dire – artisticamente e sono accompagnati dalle musiche di Giorgio Mellone, suonate dal vivo: i ritmi andanti e cadenzati della tarantella e delle canzoni napoletane arricchiscono la rappresentazione divertente e al contempo sacra.
I musicisti, Pasquale Benincasa (percussioni), Giuseppe Di Colandrea (clarinetto), Agostino Oliviero (violino e mandolino) e Antonio Ottaviano (pianoforte), dunque mantengono il passo in modo impeccabile.
All’interno dell’imponente e meccanica scenografia, a cura di Carlo De Marino, che ingloba in sé ambienti esteri e interni, si muovono tutte le figure mitiche della tradizione partenopea. Esse interagiscono tra loro sia intrattenendo il pubblico in modo spassoso sia instaurando dialoghi – anche in versi – e canti interamente in dialetto.
I brani originali, inoltre, appartengono alla cristianità, mentre alcuni – più moderni – sono stati inseriti nello spettacolo in seconda battuta.
Il messaggio che ci portiamo dietro
Ciò che viene rimandato al pubblico sono le storie di tutti i giorni, del folclore, ma soprattutto della natività. Di conseguenza il divino incontra il blasfemo, creando però un’unione forte e indissolubile, che dona al pubblico leggerezza e riflessione allo stesso tempo.
La bravura di tutto il cast è evidente; i costumi di Annalisa Giacci sono una vera e propria opera d’arte; lo scambio di battute con l’ensemble e il pubblico è un ulteriore punto di forza dello spettacolo.
Ne ‘La Cantata dei Pastori’ funziona tutto: la rappresentazione infonde quel senso di immaginazione che oggi giorno abbiamo perso, e ci aiuta a sperare, a provare a raggiungere i nostri sogni. Non solo: è un invito alla pace nel mondo, un invito a ritrovare la luce in noi e negli altri, che possa riconneterci con Dio.
Annalisa Civitelli
Foto: Massimiliano Fusco
Teatro Sala Umberto
da al 15 gennaio
La Cantata dei pastori – per la nascita del verbo umanato
di Beppe Barra e Lamberto Lambertini
Regia Lamberto Lambertini
con la partecipazione di Lalla Esposito
Beppe Barra Razzullo
Lalla Esposito Sarchiapone
Luca De Lorenzo Armenzio | Lucifero
Serena De Siena Benino | Maria
Massimo Masiello Ruscellio | Diavolo Oste
Antonio Romano Cidonio | Giuseppe
Rosalba Santoro San Michele | Gabriele | Raffaele
Costumi Annalisa Giacci
Musiche Giorgio Mellone
Pasquale Benincasa percussioni
Giuseppe Di Colandrea clarinetto
Agostino Oliviero violino e mandolino
Antonio Ottaviano pianoforte
Scene Carlo De Marino
Disegno luci Luigi Della Monica
Aiuto regia Francesco Esposito