‘La compagnia dei libri’ è il caldo invito alla lettura di un docente che nota nel nostro Paese un nuovo tipo di analfabetismo: quello di chi sa leggere e scrivere, eppure non lo fa. In questo saggio, egli si rivolge soprattutto ai giovani e a chi detiene la responsabilità della loro formazione. Ma siamo sicuri che di loro in primo luogo ci si dovrebbe preoccupare?
“Alla fine, quello che veramente mi sta a cuore è educare e formare buoni lettori; lettori appassionati, che mettano il proprio corpo, il proprio cuore e la propria mente al servizio di questa esperienza e che – soprattutto – alla fine di questa esperienza continuino a sentirla incompleta e incompiuta se la tengono solo per sé stessi.”
L’autore della citazione riportata sopra è Antonio Salvati. Classe 1965, insegnante di professione, lettore forte per passione: così si definiscono le persone che leggono dai dieci libri in su all’anno.
Proprio dalla sensazione comprovata di essere una mosca bianca in quanto lettore forte in un Paese come l’Italia, nasce il suo saggio di letteratura ‘La compagnia dei libri’, edito da Jaca Books nel 2022.
Tuttavia, come accennato sempre nella citazione sopra, leggere non basta: è necessario far seguire alla lettura un confronto con altri lettori, per far circolare l’amore e l’interesse per questa pratica che sì ci fa passare del tempo in solitudine, poiché leggere è un atto che necessita raccoglimento e introspezione, ma che richiede anche compagnia.
Sia la compagnia dei libri, come recita il titolo del saggio, sia quella di altre persone. Dalle quali, magari, possiamo trarre nuovi spunti di lettura.
Così il saggio, dopo una prima parte di ode alla lettura e di osservazioni dai toni preoccupati sul drastico calo di lettori in Italia, passa a una seconda sezione ricca di pagine scritte nello stile della recensione su libri altrui.
Prima, però, Salvati incrocia il discorso sull’importanza dei libri con quello sulla rilevanza della storia, intesa come la conoscenza degli eventi avvenuti nel passato. E si dice allarmato dal fatto che anche questa stia venendo trascurata.
La compagnia dei libri contro la perdita della memoria storica
Se per sostenere le sue posizioni sul ruolo della letteratura Salvati nomina autori come Dostoevskij, Tolstoj, Flaubert, Woolf, per parlare di storia egli ricorre a citazioni di personaggi di grande importanza culturale soprattutto italiani, come Umberto Eco e Corrado Augias.
Come lui, anche loro hanno analizzato gli effetti della mancanza di consapevolezza su ciò che è stato in passato, e hanno delineato uno scenario sconfortante, nel quale le persone sono sprovviste di qualsivoglia chiave di lettura per interpretare il mondo che le circonda.
Il “presentismo”, ovvero l’ostinazione a concentrarsi soltanto sul qui e ora, sul tutto e subito, genera nei popoli un senso di spaesamento, di inadeguatezza di fronte alle cose che accadono e che si sarebbe in grado di fronteggiare meglio se si fosse informati circa ciò che è già avvenuto e su come lo si è trattato.
Al contrario, non conoscere la storia è come girare con un paraocchi, che non permette una buona visibilità e fa inciampare in quelli che sono i grossi problemi del nostro tempo: i complottismi, i populismi, le fake news, i discorsi di odio sui social.
La trappola del paternalismo
Nel parlare di questi temi, Salvati fa spesso riferimento ai giovani: secondo lui, sono loro i più portati a considerare la letteratura come qualcosa di inutile e che meno si interessano alla storia. Scrive:
“[…] tanti, soprattutto i più giovani, rifiutano le competenze e disconoscono il ruolo degli “esperti”. Tutti noi abbiamo l’illusione che, a partire da poche e banali notizie recuperate sul web, possiamo saperne quanto basta. […] la rete si trasforma così in una gigantesca bolla in cui i giovani credono di poter dire e ascoltare quello che vogliono.”
In verità, però, in tempi recenti di pandemia da Covid19, erano emersi risultati di ricerche che testimoniavano come fossero le persone di una certa età le più propense a credere e diffondere notizie false. Inoltre, la maggior parte dell’elettorato dei partiti più populisti non è composta da persone giovani.
Pertanto, il saggio di Salvati è interessante, ma non si può non avere l’impressione che in alcuni punti egli cada nella trappola del paternalismo, forse per via del suo ruolo di insegnante.
Che gli permette senz’altro di avere a che fare con molti giovani e che quindi gli dà il diritto di parlare con cognizione di causa; tuttavia, fa suonare alcuni suoi discorsi come pruriginose generalizzazioni.
I consigli di lettura di Antonio Salvati
Comunque, parlando di Covid19, la pandemia globale rientra tra i temi toccati dai libri che Salvati consiglia nella seconda parte del saggio.
Libri che a loro volta sono saggi, perlopiù su argomenti utili ad ampliare la conoscenza storica: l’autore propone scritti su Dante, su Marx, su Mussolini, sulla mafia e le carceri, sulla Chiesa Cattolica, sulla religione islamica, sull’AIDS in Africa, sui cambiamenti climatici. Tutti a opera di studiosi italiani.
Si conclude così un volume ricco di spunti utili sia al fine di trarre delle considerazioni su storia e letteratura sia al fine di avere una lista di titoli stimolanti da leggere.
Non mancano criticità come quella esposta sopra circa l’ostinazione dell’autore a parlare con sconforto unicamente dei giovani, ma è un punto di vista. La speranza è che le future statistiche sui lettori forti in Italia gli diano torto.
Ma è un desiderio che probabilmente lui per primo ha: che i giovani in particolare e gli italiani in generale comincino a leggere di più e a pensare di più alla storia. Perché sono le uniche due armi in grado di fare luce sui tempi bui che si prospettano davanti ai nostri occhi.
E non possiamo più indossare i paraocchi.
Eva Maria Vianello
Biografia
Antonio Salvati (Roma, 1965), insegnante, ha scritto i volumi “Patiboli di carta” (2007); “La scelta capitale” (2008); “L’Africa non uccide più” (2019); “La penna e la forca” (2020); “E via dicendo” (2021); “We care education. Riflessioni e proposte sulla scuola” (2021).
Antonio Salvati
La compagnia dei libri
Edizioni Jaca Books
Collana Saggi di letteratura
Genere Saggistica
Anno 2022
Pagine 256