La Sala Umberto della capitale, dal 7 al 12 marzo, ha ospitato ‘La corsa dietro il vento’. Spettacolo ispirato dai racconti di Dino Buzzati, è il risultato di un lavoro di scrittura intenso ed evocativo, nato dalla penna di Gioele Dix che, in scena, è affiancato da Valentina Cardinali
“Il tempo passa e la strada un giorno dovrà pur finire.”
Gioele Dix, in un’intervista, afferma che Buzzati usava dire che “lui era lo scrittore ma che poi sarebbe toccato al lettore reinterpretare le sue pagine, che non sarebbero più state cosa sua“. In effetti è così.
L’immensa opera scrittoria dell’autore, giornalista, drammaturgo e poeta bellunese, è stata appunto di ispirazione a Dix per allestire ‘La corsa dietro il vento’. Confesso – uso il personale – lo spettacolo è ben riuscito e scriverne sarà difficile.
Il lavoro infatti è costruito sulla base dei “Sessanta racconti”, “Una pallottola di carta”, “La giacca stregata”, “Una lettera d’amore”, “Ragazza che precipita”, “La canzone di guerra”, “Quiz all’ergastolo” e altri scritti di Buzzati, definito il Kafka italiano per la sua capacità di introdurre, nelle storie, sfondi surreali e fantastici.
La rappresentazione, dunque, sin dall’inizio acquista una piega piacevole, la quale crea una mescolanza di linguaggi, fantasticherie e realtà, che quasi ci si perde dentro.
La bellezza dello spettacolo risiede proprio nel fatto che i due protagonisti incarnano diverse figure dei racconti di Buzzati, entrando e uscendo dai loro panni con estrema dimestichezza, dando vita a quadri scenici vitali, assurdi e pieni di fascino.
La corsa dietro il vento: i racconti perfetti
I tempi recitativi sono quindi impeccabili, nulla è lasciato al caso: l’insieme scorre senza grinze con un ritmo che mai annoia. Si potrebbe rimanere seduti in platea fino all’alba.
Dix e la Cardinali, che ricorda la Valeri di un tempo, vivono una simbiosi tangibile e sono a loro agio in una scenografia essenziale, che evoca uno studio dove parole, declamazione e onirico convivono in maniera armoniosa.
Sul palco accade lo straordinario: Dix è il narratore, Buzzati stesso, i personaggi maschili; la Cardinali, invece, si muove tra interpretazioni e uso dei dialetti strepitoso, figure femminili, comicià e canto, che affascinano la platea. I costumi, a cura di Marina Malvasi e Gentucca Bini, sono inoltre una trovata soprendente, mentre le musiche di Savino Cesario arricchiscono l’insieme.
La recitazione ci mette di fronte a una drammaturgia ben scritta in cui emergono i temi cari a Dino Buzzati come la vanità, cogliere il tempo giusto, l’attesa e il destino. E i giochi di parole diventano anch’essi parte integrante del testo.
‘La corsa dietro il vento’ è un esempio di teatro da cui bisogna necessariamente trarre insegnamento. Racchiude in sé forza, dinamismo e carattere, non solo per i contenuti che la narrazione rimanda, ma anche per il sottile messaggio che se ne coglie: fare quello che si sa fare prima che si può, sempre al massimo delle proprie potenzialità, senza perdere il tempo a nostra disposizione.
Annalisa Civitelli
Foto: C. Laila Pozzo
Teatro Sala Umberto
dal 7 al 12 marzo
La corsa dietro il vento
Dino Buzzati o l’incanto del mondo
di e con Gioele Dix
con Valentina Cardinali
Costumi Marina Malvasi e Gentucca Bini
Disegno luci Carlo Signorini
Musiche Savino Cesario
Arrangiamenti Savino Cesario e Silvano Belfiore
Scene Angelo Lodi
Assistente alla regia Beatrice Cazzaro
Audio Beppe Pellicciari – Mordente produzione
Produzione Centro Teatrale Bresciano
in collaborazione con Giovit
Distribuzione Retropalco srl