Una verità negata
“Possiamo mettere un mare tra noi e il passato, ma le anime belle prima o poi ci ritrovano. E persistono. Persistono, scorrere altrove delle vite.”
La sera del 9 ottobre del 1963 dal monte Toc, situato nella zona di Pordenone, un’enorme frana precipita nel lago artificiale sottostante, provocando una gigantesca inondazione che travolge la città di Longarone e i suoi residenti. Lauro Zanchi, con il suo nuovo romanzo, ricostruisce la memoria di questo avvenimento, prendendo spunto da tale disastro
La voce narrante di Vittorio Verbini, un uomo di cinquant’anni soddisfatto e tranquillo della propria vita, ci guida lungo le sue vicissitudini, dapprima con gli occhi di un bambino e poi attraverso quelli di un uomo. Sposato con due figli, Vittorio ha un lavoro da sempre sognato e per riempire le sue giornate fa dei lunghi giri in bicicletta: “La bicicletta è il modo più semplice per inseguire i sogni, ma ci devi montare su, non basta guardarla passare.”
La vita del maestro di scuola scorre in modo ordinato, ma viene stravolta dalla scoperta della talassemia, una malattia del sangue caratterizzata da un’anemia cronica. Abituato a un’esistenza senza sofferenze, questa patologia rende il personaggio pauroso e rancoroso sopratutto verso i genitori, poiché la talassemia è ereditaria.
La vicenda segna un nuovo inizio per Vernini: in seguito al manifestarsi della malattia, dopo aver fatto in frantumi tutte le sue sicurezze e certezze, comincia un nuovo percorso.
Una sorta di rinascita guiderà il personaggio verso il ritrovamento del passato grazie alle parole dell’indimenticabile maestra di scuola Lucia e del vecchio amico Daniele, dell’aiuto dei suoi figli Marino e Loredana e di sua moglie Federica, inducendolo a visitare i luoghi di bambino, che piano piano riaffiorano e giungono a un solo punto in comune: il Vajont.
“La sua voce è un’emozione al limite del pianto, e io me la vedo davanti: bella come una dea pagana, percorsa dalla commozione, gli occhi lucidi e un groppo sul cuore. Ci sono posti che non vorresti mai percorrere, sono i posti della memoria viva, quella delle assenze incolmabili”.
Lauro Zanchi dà inizio al libro, dallo stile autobiografico, con un ricordo scritto in modo confuso e poco ordinato, pieno di paura e di incertezze, raccontato dal bambino Vittorio; tuttavia, in seguito, la narrazione trova una dimensione più accurata e semplice, alla ricerca di una verità negata.
Nonostante un po’ di ridondanze che trapelano nel testo, tra le righe traspare la descrizione dei molti pensieri di Verbini e dei posti di montagna vissuti e riscoperti. Riflessioni e lotte interne, inoltre, coadiuvano il lettore a trovare un’empatia con il protagonista, attraverso un utilizzo sapiente di una poesia elegante che si inserisce con armonia nel corso della storia.
L’autore, che già con “L’ultimo pensiero” affronta il dramma del Vajont mediante un altro sguardo, ora, con ‘La dissolvenza della memoria’ è capace di toccare argomenti articolati e di cronaca al contempo, come appunto il dramma, l’accettazione di una patologia in età avanzata e i sentimenti che emergono in una persona che è stata adottata.
Il libro, dunque, rende testimonianza a una delle pagine dimenticate e più drammatiche del Nord Italia inserendosi nel vasto mondo della letteratura di genere, che affronta tale tematica con pura ottica narrativa e di cronaca: “Vajont: quelli del dopo” di Mauro Corona ne è un esempio, mentre Marco Paolini narra della zona colpita nel suo libro dal quale nasce il monologo, “Il racconto del Vajont”.
La tragedia causata dall’uomo è stata presa in considerazione anche dal punto di vista politico da Lucidi A. in “Commissione parlamentare d’inchiesta sul disastro del Vajont. Inventario e documenti”; Erri De Luca, invece, commemora il disastro con i suoi versi a distanza di cinquant’anni.
Agnese De Luca
Biografia
Lauro Zanchi è nato a Crema, dove vive. Insegna tecnologie informatiche ed è esperto di didattica multimediale, nuovi media e social network. Ha pubblicato due romanzi: “Assoluto incontro” (Edizioni Leone) e “L’ultimo pensiero” (Edizioni Robin), una raccolta di poesie, “Cuori che continuano” (Edizioni Montag) e una raccolta di prose e poesie, “La sincronia del ballo” (Edizioni Graus). Ha ottenuto vari riconoscimenti letterari, tra cui il “XXXVI Premio Letterario Cava de Tirreni” nel 2019 e con il romanzo inedito “La Dissolvenza della memoria”, vince il terzo premio al concorso letterario “Memorial Vallanti Rondoni” di Caorso.
Lauro Zanchi
La dissolvenza della memoria
Edizioni lo Scrittore – torneo letterario promosso dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol
Collana E–Book
Genere Romanzo
Edizione 2020
Pagine 192