Nell’ambito di Nuvola Creativa – Festival delle Arti 2024 lo scorso 14 dicembre nella splendida location del Mausoleo di Romolo, Villa di Massenzio a Roma, è andato in scena ‘La Fornarina: Arte, Amore e Farina’ scritto da Anita Napolitano. Il monologo, interpretato da Diana Iaconetti, è incentrato sulla figura di Margherita Luti, musa e amante di Raffaello
Il teatro, quello vero, scuote, strattona, ci solleva di peso e ci lancia dritto al cuore di un’altra epoca, un altro mondo, un’altra anima.
‘La Fornarina: Arte, Amore e Farina’ ha fatto proprio questo. Non è stato un semplice spettacolo, ma una scarica elettrica che ha attraversato le vene del Mausoleo di Romolo, trasformando la location millenaria in una macchina del tempo emotiva.
Il monologo scritto da Anita Napolitano e interpretato da una straordinaria Diana Iaconetti non racconta solo la storia di Margherita Luti, musa e amante di Raffaello. No, qui siamo ben oltre il mito.
Qui c’è la carne, il sudore, il pane appena sfornato e l’amore clandestino. Qui c’è la Fornarina che grida la sua esistenza al mondo, rifiutando di essere solo un’ombra dipinta su una tela immortale.
La magia del testo: crudo, poetico, vero
Anita Napolitano non si limita a scrivere, forgia parole come un fabbro, creando un testo che è tanto duro quanto sublime. La storia ondeggia tra i contrasti: la polvere della farina e i riflessi scintillanti delle gemme di Raffaello, la realtà grezza del forno e l’evasione eterea dell’arte.
Ogni frase è stata costruita con la precisione di uno scalpellino rinascimentale. Eppure, sotto quella perfezione tecnica, c’è un cuore pulsante. Napolitano non racconta solo una storia: costruisce un mondo in cui l’amore proibito diventa resistenza, in cui la voce della Fornarina è un grido di lotta e dignità. Non c’è nulla di superfluo, nulla di scontato. È tutto lì, vivido e potente.
La Fornarina: Diana Iaconetti, l’uragano in scena
Poi arriva Diana Iaconetti e il palco si infiamma. Non recita la Fornarina: è la Fornarina. Ogni gesto, ogni sguardo, ogni pausa è carico di una forza quasi soprannaturale. La sua performance è un viaggio tra dolcezza e rabbia, tra speranza e disperazione.
C’è un momento, ve lo diciamo senza mezzi termini, in cui la vedi parlare del pane: ne senti l’odore, se ne percepisce il calore, sembra quasi di averlo tra le mani.
Subito dopo, con un cambio d’intensità che lascia senza fiato, parla di amore e arte, e si sente tutto il peso di una donna che lotta contro il proprio destino. Diana non recita: sbatte in faccia alla platea la verità, e non si può fare altro che restare lì, storditi e grati.
La Fornarina: la potenza del luogo, il Mausoleo parla
E poi c’è il Mausoleo di Romolo, che non è un semplice sfondo, ma un protagonista silenzioso. Quei muri antichi, carichi di storia, hanno amplificato ogni emozione.
La luce naturale che filtrava tra gli archi sembrava accarezzare l’attrice mentre interpretava la Fornarina, rendendo ogni momento visivamente perfetto. È raro vedere una simbiosi così forte tra uno spettacolo e il luogo che lo ospita.
Plinio Perilli: l’introduzione che prepara il terreno
Prima che il sipario metaforico si alzasse, Plinio Perilli ha aperto le danze con un’introduzione che è stata una piccola opera d’arte.
Perilli, infatti, non si è limitato a spiegare: ha dipinto con le parole, unendo poesia e storia per preparare il pubblico a ciò che stava per accadere. Non è stato un prologo, ma un invito a immergersi in un mondo fatto di bellezza e complessità.
Un’esperienza totale: oltre il teatro
‘La Fornarina: Arte, Amore e Farina’, dunque, è stato un viaggio emotivo e intellettuale, un pugno nello stomaco seguito da un abbraccio.
Ci ha ricordato quanto sia potente il teatro quando riesce a unire poesia e realtà, quando non si accontenta di raccontare ma trascina dentro di sé e fa vivere ogni respiro, ogni lacrima, ogni lotta.
Il merito di Antonietta Campilongo: guida illuminata
Non si può parlare del successo di questo evento senza menzionare Antonietta Campilongo, Direttrice Artistica del “Nuvola Creativa – Festival delle Arti”.
Architetto, artista e curatrice, Campilongo ha plasmato un festival che è molto più di una rassegna culturale: è un laboratorio di idee, un luogo dove l’arte diventa veicolo di riflessione e cambiamento.
Grazie alla sua visione, il “Nuvola Creativa – Festival delle Arti” è un appuntamento che trasforma l’arte in esperienza, che porta bellezza e profondità in un dialogo continuo tra passato e presente.
Eventi, come ‘La Fornarina: Arte, Amore e Farina’, sono la prova vivente che appunto l’arte può cambiare il modo in cui vediamo il mondo e noi stessi.
Un trionfo che lascia il segno
Se avete perso la rappresentazione non disperate: quando un lavoro come questo esiste, è destinato a trovare nuova vita altrove.
Se e quando succederà, lasciate tutto e andate ad assistere a ‘La Fornarina: Arte, Amore e Farina’, poiché non è solo teatro: è arte nella sua forma più pura.
È un grido di ribellione, un inno alla bellezza, una celebrazione di tutto ciò che ci rende umani.
Filippo Novalis
La Fornarina – Arte, Amore e Farina
14 dicembre
Mausoleo di Romolo | Villa di Massenzio
Introduzione Plinio Perilli
Monologo Anita Napolitano
con Diana Iaconetti
Nuvola Creativa – Festival delle Arti 2024
Direttrice Artistica Antonietta Campilongo
Il monologo teatrale è una narrazione poetica che intreccia vita, arte e passione