Immaginare oltre le possibilità
Nello storico teatro di Testaccio di Roma si rievoca lo scrittore, poeta, sceneggiatore e drammaturgo romano: Vicenzo Cerami. Dal 7 al 17 marzo al Vittoria si potrà assistere a una piacevole rappresentazione, che vede protagonisti Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo diretti magistralmente da Norma Martelli
All’interno di una semplice scenografia composta da tre pedane rosse, un tavolino e una sedia si muovono i due interpreti. La regia cadenzata de “La gente di Cerami”, che mai stanca, mantiene sveglia la platea dall’inizio alla fine dello spettacolo, anche grazie alla recitazione puntuale degli attori.
La musica a cura di Nicola Piovani, scandita dalle note di Alessio Mancini (flauto/chitarra) e di Sergio Colicchio (tastiera/fisarmonica), diviene un sottofondo piacevole: accompagna le atmosfere che si creano sul palco. Le dimensioni narrate, infatti, sono frutto di un’attenta osservazione della gente di strada: uno sbirciare da parte dell’autore.
Le melodie andanti e dolci, leggiadre e danzanti, cadenzate e saltellanti, evocano sapori lontani: toccano ritmi medioevali, a volte dei suoni fanno da eco a movenze ed espressioni, altri invece sono più tetri e cupi, e riprendono i famosi stornelli.
Noi incontriamo Aurelio e Mariella; Paolo, Elisabetta e Gianni; Giulia ed Evandro; Piero e Lulù; Patrizia e l’ingegnere; Minù, Rossella, Gasparina e infine Vittorio: inseriti nelle situazioni di tutti i giorni li conosciamo con i loro caratteri e attraverso le relazioni che instaurano tra di loro.
Vengono così contestualizzati tradimenti e amicizie, inquietudini e corteggiamenti, amore e passione, circostanze della vita comune ambientate in luoghi diversi; sesso e cibo, consumismo e incontri, dolori e tristezza, gioia e comportamenti, gelosia e rivalità, giocosità e paure creano un insieme che appartiene a ognuno di noi, laddove la fantasia di Cerami viene rielaborata attraverso il suo versatile gioco di penna, che assume anch’esso un ruolo essenziale nella pièce.
Il pubblico si trova completamente immedesimato in un’epoca retrò grazie a ciò che ci viene rimandato dalle varie scene, che si susseguono con assoluta scorrevolezza, dove Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo sono peraltro in evidente sintonia.
La recitazione modulata, le inflessioni e le mimiche facciali sono ben articolate; anche il canto si insinua nella storia con poetica dolcezza: la Ferruzzo sfoggia una voce fresca e fluida, mentre Wertmuller sembra quasi parli, mantenendo la sua tonalità bassa e profonda.
Insomma, vengono ripresi i brevi testi di Cerami adattati da Aisha Cerami, in cui rime, giochi di parole, poesie e istanti divengono protagonisti, mentre la semplicità dei costumi, ad opera di Silvia Polidori, assume un respiro leggero, talvolta divertente.
“La gente di Cerami” dunque ci riporta un po’ indietro nel tempo per riconciliarci con quei legami fini, romantici ed eleganti, che allietano ogni animo ma altrettanto ci invita a non fidarsi delle apparenze. La performance merita pertanto tutto il tripudio di applausi ricevuto alla sera della prima, in cui erano presenti la regista, lo stesso Piovani e altre personalità.
Annalisa Civitelli
Foto dal web: © Media e Sipario
Teatro Vittoria
dal 7 al 17 marzo
La gente di Cerami
Racconti di Vincenzo Cerami
adattati da Aisha Cerami
regia Norma Martelli
con Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo
musiche Nicola Piovani
eseguite dal vivo da:
Alessio Mancini flauto / chitarra
Sergio Colicchio tastiera / fisarmonica
spazio scenico Sandra Viktoria Müller
costumi Silvia Polidori
disegno luci Danilo Facco
organizzazione Rosi Tranfaglia
produzione Compagnia della Luna
direzione artistica Nicola Piovani