Nel 1995 l’UNESCO dichiara il 23 aprile ‘Giornata Mondiale dei Libri dell’Industria Editoriale e del Diritto d’Autore’. Questa data è stata scelta perché nello stesso giorno sono morti Miguel de Cervantes, William Shakespeare, William e Garcilaso Inca de la Vega, William Wordsworth e Josep Pla, grandi rappresentati della letteratura internazionale. Normalmente ogni città, scuola e Istituti Culturali organizzano eventi per promuovere e rievocare questa ricorrenza. Quest’anno, invece, a causa del Covid–19, non sarà possibile celebrare tale evento dal vivo, ma nulla ci impedisce di commemorarlo a modo nostro
Durante l’arco dell’anno sono state istituite diverse giornate mondiali dedicate, per esempio, all’acqua, alle donne, alla poesia, alla terra, alla meditazione e alla consapevolezza, e ad altro tipo di argomenti, simbologie o persone. Queste ricorrenze sono testimoni dell’importanza e della necessità che l’uomo ha di questi elementi nella propria esistenza.
In un giorno silente, il 23 aprile, in cui il mondo e le città faticano ancora a risvegliarsi dalla situazione esplosa a causa dal Coronairus, cade la venticinquesima ‘Giornata Mondiale dei Libri dell’Industria Editoriale e del Diritto d’Autore’ o “Giornata del libro e delle rose”.
Appellativo, quest’ultimo, che nasce dalla tradizione della Catalogna, regione spagnola: quando si celebra San Giorgio, per ogni libro acquistato, viene donata una rosa.
Perché mai l’UNESCO ha deciso di omaggiare il libro?
Tenutasi per la prima volta nel 1995, in seguito a una risoluzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, la ‘Giornata del libro’ intende incoraggiare, sensibilizzare e stimolare tutti al piacere della lettura. Il fine è inoltre quello di rispettare il valore del contributo delle persone e degli scrittori che promuovono sia il progresso sia il processo socio–culturale di un paese e di una società.
Di solito, nel nostro Paese, la ‘Giornata del libro’ dà il via a “Il Maggio dei Libri”, campagna nazionale promossa nel 2011 grazie al Ministero per i Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per accrescere il senso sociale della lettura, per una crescita personale, culturale e civile. Viceversa, all’estero, in America e in Inghilterra, durante la “World Book Night” – tra il 22 e il 23 aprile –, vengono donati dai volontari tanti volumi a persone che non hanno possibilità di leggere o che non leggono affatto.
Attraverso i numerosi appuntamenti in giro per il mondo, l’omaggio al libro che l’UNESCO ha indetto, vuole rendere tale prezioso oggetto mezzo di educazione e di confronto, ma allo stesso tempo invoglia a riflettere sulla situazione autori–editoria, tra prospettive concrete e problemi da risolvere.
La Direttrice Generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, in occasione di una delle tante celebrazioni in cui si è ragionato proprio su questa condizione ultima, ha tenuto a precisare: “Celebrando il libro, celebriamo delle attività – scrivere, leggere, tradurre, pubblicare – attraverso le quali l’essere umano si eleva e si realizza; noi celebriamo le libertà che le rendono possibili. Il libro giace nel punto di incontro tra le libertà umane più essenziali, tra le quali, troviamo le libertà di espressione e di pubblicazione. Queste
libertà sono fragili. Esse si confrontano con numerose sfide: dalla rimessa in causa del diritto d’autore e della diversità culturale alle minacce fisiche alle quali sono esposti gli autori, i giornalisti e gli editori in molti Paesi. Tali libertà sono, al giorno d’oggi, ancora negate nel momento in cui scuole vengono attaccate e libri e manoscritti bruciati. È nostro dovere proteggere certe libertà, promuovendo la lettura e la scrittura, al fine di lottare contro l’analfabetismo e la povertà, di rafforzare i fondamenti della pace e di proteggere e valorizzare le professioni legate all’editoria e i loro autori”.
La metropoli deputata
Annualmente l’UNESCO sceglie una città di rappresentanza denominata la “Capitale mondiale del libro”: nel 2020 Kuala Lumpur (Malesia) si è aggiudicata il titolo a carattere simbolico, mentre la prima designata fu Madrid nel 2001.
La città scelta mantiene il suo ruolo per un anno, proprio a partire dal 23 aprile, in nome della qualità e del miglior programma dedicato alla promulgazione del libro e all’incoraggiamento alla lettura.
Se quest’anno fosse stato un anno normale avremmo consigliato diverse attività aggregative: andare in una libreria o partecipare agli eventi culturali dal vivo. La situazione attuale purtroppo ce lo impedisce; poiché oggi i raggruppamenti sono vietati, assisteremo alle manifestazioni on–line indirizzate ad adulti e ragazzi.
In conclusione vi doniamo una frase di Francis Scott Fitzgerald: “Questa è la parte più bella di tutta la letteratura: scoprire che i tuoi desideri sono desideri universali, che non sei solo o isolato da nessuno. Tu appartieni“. Usiamo dunque questo rimedio contro la solitudine affinché metterci in contatto con il mondo, per esplorare e immaginare, ma sopratutto sentire.
Agnese De Luca
Foto dal web
Vi suggeriamo alcune iniziative:
“Navigare tra i libri e le parole”: maratona on–line sul canale youtube “Leggere tutti”, in diretta dalle 10:00 alle 20:00.
Maratona letteraria: è possibile seguirla su capolavoridellaletteratura.org. La manifestazione che apre “Il Maggio dei Libri” è organizzata dalla Fondazione De Sanctis in collaborazione con il “Centro per il libro e la lettura” del Mibact. Molte personalità della cultura che interverranno, tra cui Corrado Augias, Claudio Magris, Sandro Veronesi, e tanti altri.
Diversi modi di celebrare il libro: favorire la cultura nazionale (scegliere un scrittore del proprio Paese preferibilmente della città di appartenenza, e leggerlo); audiolibri (provare questa nuova esperienza); regalarsi un libro (cercare cosa offre il web e le varie case editrici); libro – film (guardare un film che sia basato su un libro, ma prima è consigliata la lettura del testo); appuntamento cieco (recarsi in una libreria che frequenta una persona che si conosce o che vive con te e prendi un libro a caso); pandemia (dato il momento che stiamo vivendo, perché non leggere qualche libro sullo stesso argomento? Potrebbe aiutarci a comprendere meglio la situazione).
Ecco alcuni titoli: “La peste” (Albert Camus); “The Stan” (Stephem King); “A Journal of the Plague Year” / “Il diario dell’anno della peste” (Daniel Defoe).