Il continente africano ha prodotto una vasta gamma di film, riflettendone le culture, le identità e le sfide. La sua produzione cinematografica ha dunque una storia ricca e diversificata che risale ai primi del XX secolo. Nonostante le difficoltà e le limitazioni, il cinema africano continua a crescere e a evolversi, diventando una potente forma di espressione artistica e un mezzo per affrontare questioni sociali e politiche. ‘La noire de…’ di Ousmane Sembène, è uno di quei lungometraggi, il primo che fu capace di mettere l’Africa sulla cartina geografica in un mondo culturalmente dominato dall’occidente
Come ben sappiamo, la cinematografia è uno dei mezzi artistici più potenti per esplorare le difficoltà della condizione umana e riflettere sulle dinamiche socio–culturali che plasmano le nostre vite.
In questo contesto, ‘La Noire de…’ di Ousmane Sembène si erge come una pietra miliare nel panorama cinematografico africano, un lavoro che non solo intrattiene e commuove, ma anche invita a una profonda riflessione su questioni cruciali come il colonialismo, il razzismo e l’identità africana.
La Noire de…: un film pionieristico
Ousmane Sembène, nato in Senegal, è considerato il padre del cinema africano. La sua vita e la sua opera sono intrinsecamente legate alla lotta per l’indipendenza e alla costruzione di una narrativa alternativa che riflettesse le esperienze e le prospettive degli africani.
Prima di dedicarsi al cinema, Sembène ha avuto una vita variegata: è stato pescatore, operaio e soldato durante la Seconda Guerra Mondiale. Queste esperienze hanno influenzato profondamente il suo lavoro artistico, arricchendolo di un’immensa comprensione della vita quotidiana e della conoscenza sulle battaglie degli africani comuni.
L’opera cinematografica di Sembène dunque è intrisa di un’enorme consapevolezza della storia e delle complessità della condizione africana.
Attraverso la storia di Diouana, una giovane donna senegalese che viene assunta come governante da una famiglia francese e successivamente trasferita in Francia, il regista offre uno sguardo penetrante sulle conseguenze del colonialismo e sulla diaspora africana.
Il racconto individuale
Una delle caratteristiche più sorprendenti di ‘La Noire de…’ è la sua capacità di trasformare un racconto individuale in una potente metafora delle dinamiche più ampie della società.
Diouana non è solo una singola persona, ma rappresenta simbolicamente le esperienze di migliaia di africani che hanno subito l’oppressione e lo sfruttamento coloniale. Il suo silenzio e la sua sofferenza diventano quindi un grido di protesta contro un sistema ingiusto e disumano.
Il lungometraggio non è solo un trattato politico o sociale; è anche un’opera d’arte che parla direttamente al cuore dello spettatore.
La sua potenza emotiva risiede nella capacità di rendere tangibili le esperienze dei personaggi, di farci sentire la loro gioia, la loro disperazione e la loro rabbia.
Mediante il suo stile visivo e narrativo, molto eloquente ed essenziale, il cineasta ci trasporta in un viaggio emozionale che ci lascia sconvolti e allo stesso tempo arricchiti.
Un film ancora attualissimo
Sembène non giudica i suoi soggetti con superficialità, ma li presenta nella loro interezza, con tutte le loro contraddizioni e ambiguità. Anche le figure francesi, che potrebbero facilmente essere dipinte come cattive, sono ritratte con una profondità che le rende umane e comprensibili.
Il regista ci ricorda inoltre che la lotta per la liberazione e la dignità umana sono un impegno continuo che richiede la partecipazione di tutti. Il girato quindi ci sprona a riconoscere le ingiustizie del passato e del presente e a impegnarci attivamente per un futuro più giusto e solidale.
‘La Noire de…’ è molto più di un semplice film: è un capolavoro del cinema africano, un monito contro l’ingiustizia e l’oppressione che continua a ispirare e ad essere un simbolo del post-colonialismo.
È un lungometraggio straordinario che inoltre invita a riflettere sulle difficoltà della condizione umana, a interrogarci sulle nostre stesse posizioni di privilegio nel mondo e sulle implicazioni morali delle nostre azioni.
Senza Sembène il grandissimo e vario cinema africano, probabilmente oggi non esisterebbe.
Andrea Di Sciullo
La Noire de…
Regia Ousmane Sembène
con
Mbissine Thérèse Diop Diouana
Anne-Marie Jelinek Signora
Robert Fontaine Signore
Momar Nar Sene il fidanzato di Diouana
Fotografia Christian Lacoste
Genere Drammatico
Montaggio André Gaudier
Sceneggiatura Ousmane Sembène
Produzione André Zwoboda
Società di produzione Filmi Domirev e Les Actualités Françaises
Lingua Francese
Durata 65 minuti
Data di uscita 1966